PROFUMO AVVELENATO - LANDO SILEONI MANDA UNA RAFFICA DI SILURI AI BANCHIERI E FA EVAPORARE ARROGANCE PROFUMO, SCESO IN CAMPO DAL MONTE DEI PACCHI IN SOCCORSO DELL'ABI PER IL PIÙ COMPLICATO RINNOVO DI CONTRATTO DELLA CATEGORIA

Luca Gualtieri per "Mf Milano finanza"

 

alessandro profumoalessandro profumo

La nomina di Alessandro Profumo alla guida delle relazioni sindacali dell'Abi rappresenta un cambio di passo decisivo  nella  partita  per  il  rinnovo  del  contratto  bancario.  Ne  è  convinto  il  segretario  generale  della  Fabi, Lando  Sileoni,  che  pone  subito  paletti  precisi  in  vista  del  riavvio  della trattativa.  

 

Profumo  sostiene  che  oggi  serve  un  contratto  sostenibile. Condivide? 

Profumo  è  un  personaggio  autorevole,  come  lo  era  Francesco Micheli.  Nelle  sue  dichiarazioni  leggiamo  un  positivo  segnale  di disponibilità al dialogo. Però sottolineo che tutti i rinnovi contrattuali sono sostenibili,  visto  che  derivano  da un  accordo  tra  le  parti.  Il  settore  ha bisogno  di  un  contratto  innovativo  e questo  implica  un  presupposto:  che  ci  sia  tempo  a  disposizione.  La  contrattazione  va  inserita  in  un  nuovo modello  di  banca  e  la  condivisione  del  contratto  deve  essere  la  più  unanime  possibile.  Vorrei  ricordare  a Profumo che tutte le organizzazioni sindacali hanno presentato una piattaforma unitaria e  che, per evitare la disdetta del contratto, la categoria ha scioperato per la prima volta dopo 12 anni.  

 

Il Casl vuole creare le condizioni per dividere le organizzazioni sindacali? 

Lando SileoniLando Sileoni

Abbiamo la certezza che la linea politica di Abi è tracciata: vogliono utilizzare ideologicamente la crisi per scardinare  il  contratto.  L'ho  detto nell'ultima  riunione  in  Abi:  vogliono  una  retribuzione  a  tre  velocità,  una per il core business a risultato, una per gli amministrativi e un'altra per i contratti complementari. Vogliono un salario con una parte fissa e una variabile, avere mano libera sulle esternalizzazioni, una contrattazione di secondo  livello  congelata  per un  certo  periodo,  il  ridimensionamento  della  rete per  renderla  simile  a  quella del settore assicurativo in mano ad agenti, subagenti e mediatori.  

 

L'Abi ha quindi una strategia politica ben precisa? 

I  loro  veri  obiettivi  sono  funzionali  allo  smantellamento  del  contratto,  per  permettere  poi  ai  gruppi  di attuare i piani industriali senza condizionamenti da parte del sindacato. Inoltre, l'Abi vuole interrompere la crescita automatica del costo del lavoro, bloccando anche gli effetti di trascinamento economici. Questo è il programma politico dell'Abi del 18 giugno scorso. Abbiamo i documenti. Profumo è troppo lungimirante per poter  pensare  che  la  Fabi  possa  lasciare  per  strada  la  Fisac-Cgil  o  altre  organizzazioni.  Noi  vogliamo affrontare unitariamente i problemi e risolverli. Verificheremo a settembre se ci saranno le condizioni.  

 

Profumo  sostiene  che  il  nuovo  contratto  deve  avere  gli  strumenti  per  realizzare  le  strategie  e  che  un modello di banca per l'intero settore è improponibile. Che cosa risponde? 

abiabi

Le  professionalità  vanno  pagate:  a  parole  le  banche  sono  sempre  d'accordo,  poi  al  sindacato  lamentano che  i  quadri  direttivi  sono  troppi  e  che  vanno  ridotti.  È  il  solito  schema  del  contenimento  dei  costi  solo  a danno dei lavoratori. Noi ribadiamo tutte le richieste economiche. Ogni azienda deve fare autonomamente la propria  organizzazione  del  lavoro.  Quando  parliamo  di  nuovo  modello  di  banca,  intendiamo  recuperare quelle  attività  che  le  banche  assicuravano  alla  clientela  fino  a  15  anni  fa,  come  le  consulenze  legali,  fiscali, previdenziali.  Quando  parlammo  di  svolgere  in  banca  quei  servizi  che  offrono  i  commercialisti,  siamo  stati verbalmente  aggrediti  dall'Associazione  dei  commercialisti,  che  temevano  di  perdere  clientela.  Questo significa che abbiamo colpito nel segno. 

 

Quali sono i vostri obiettivi? 

monte dei paschi di sienamonte dei paschi di siena

Vogliamo  mantenere  gli  attuali  309  mila  addetti  del  settore  senza  rottamazione  dei  55  enni,  ponendo  i presupposti  per  creare  nel  tempo  nuovi  posti  di  lavoro.  Vogliamo  aumenti  economici  che  recuperino l'inflazione, vogliamo che le banche aumentino i loro ricavi e siano gestite con professionalità e trasparenza. Per raggiungere questi obiettivi ci vogliono un'Abi e un Casl effettivamente rappresentativi dal punto di vista politico  rispetto  ai  gruppi  bancari.  È  capitato,  spesso,  che  quello  che  stabilivamo  in  Abi,  un  secondo  dopo venisse rimesso in discussione proprio dalle banche. Dal punto di vista ideologico, utilizzo un concetto caro a Profumo, questo è inaccettabile. 

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...