larry ellison jeff bezos

MISTER BOTOX CONTRO MISTER BEZOS - LARRY ELLISON DI ORACLE DICHIARA GUERRA AL CREATORE DI AMAZON: ''LA SUA SUPREMAZIA NEL CLOUD COMPUTING È FINITA''. L'AMBIZIONE SFRENATA, LE GRANDI RICCHEZZE E LE ORIGINI COMUNI LI RENDONO MOLTO SIMILI. FINORA SI ERANO IGNORATI. MA ENTRAMBI SANNO CHE I SOLDI SI FANNO SULL'INFRASTRUTTURA DEI DATI

 

1.ELLISON CONTRO BEZOS

Maria Teresa Cometto per “CorrierEconomia - Corriere della Sera

 

BEZOS 1BEZOS 1

Larry Ellison contro Jeff Bezos, è l' ultimo scontro fra titani dell' high-tech che sta appassionando la Silicon Valley. Fino all' altro ieri i fondatori di Oracle e amazon.com si erano curati a distanza, ognuno impegnato in business molto diversi: lo sviluppo e la vendita di software e banche dati per le grandi aziende, per il primo; l' offerta online di ogni genere di prodotto che possa interessare un consumatore, il secondo.

 

Ma ora che Bezos con i suoi servizi «nella nuvola» sta rubando clienti a Ellison, quest' ultimo ha deciso di passare al contrattacco: «La supremazia di Amazon.con nel cloud computing è finita», ha annunciato alla conferenza annuale di Oracle per sviluppatori, partner e clienti che si è recentemente tenuta a San Francisco.

 

larry  ellisonlarry ellison

Sarà uno scontro senza esclusione di colpi, perché i due protagonisti hanno ambizioni senza confini. Sono entrambi leader narcisisti e megalomani, amanti delle sfide «impossibili». I loro caratteri simili - dicono gli psicologici - derivano dall' essere stati tutti e due adottati, senza aver mai conosciuto il loro padre biologico.

 

Altri punti in comune: sono fra i pochi fondatori di grandi aziende tecnologiche rimasti a capo delle loro creature; sono ricchissimi - con oltre 40 miliardi di dollari di patrimonio personale, si contendono il quinto posto nella classifica mondiale di Forbes dei miliardari - e coltivano hobby stravaganti.

larry ellison oraclelarry ellison oracle

 

Con il suo super yacht Ellison ha vinto due volte il trofeo della vela più famoso, la Coppa America, mentre su un terreno di sua proprietà in Texas Bezos sta costruendo l' orologio «Long now», che segna il tempo per 10 mila anni. Ellison possiede anche una serie di aerei e auto da corsa, mentre Bezos si è comprato il prestigioso quotidiano Washington Post e con la sua azienda di razzi Blue Origin vuole lanciare i turisti nello spazio.

 

Nella «nuvola» e a Wall Street per ora è vincente Bezos, che ha vent' anni meno di Ellison. Con circa 380 miliardi di dollari di capitalizzazione, Amazon.com è la quarta società più grande al mondo per valore in Borsa, oltre il doppio di Oracle. Ma l' energia e la grinta di Ellison non sono da prendere sotto gamba.

 

 

2.LARRY ELLISON PUNTA SULLO SHOPPING

Da “CorrierEconomia - Corriere della Sera

 

Otto anni fa Larry Ellison aveva liquidato con aria di sufficienza il nascente fenomeno del «cloud computing». Era una «farneticazione del marketing », aveva detto. Allora era amministratore delegato (ceo) di Oracle, mentre ora ne è il presidente esecutivo e il responsabile della tecnologia, comunque sempre determinante nelle scelte dell’azienda di cui lui possiede il 27% delle azioni e di cui sono co-ceo Safra Katz e Mark Hurd.

larry ellison e nikita kahn larry ellison e nikita kahn

 

Conversione Il «cloud computing» o «servizi informatici nella nuvola » è diventato ora il trend più importante dell’industria high-tech: consiste nel fornire via Internet alle aziende, con una sorta di abbonamento, sia il software sia le infrastrutture necessarie a sviluppare programmi e applicazioni, gestire banche dati e analizzare tutte le informazioni immagazzinate.

 

E’ una rivoluzione rispetto al modello di business delle tradizionali case di software come Oracle, abituate a vendere licenze di software che le aziende usano sui computer propri. Le entrate da questo «vecchio» business stanno diminuendo rapidamente: -11% nell’ultimo trimestre per Oracle, perché i clienti aziendali risparmiano abbonandosi ai servizi basati sul web. Un mercato dove Jeff Bezos, con Amazon Web Services, è il leader: nel 2015 ha fatturato 7,9 miliardi di dollari secondo le stime di Morgan Stanley, e quest’anno dovrebbe arrivare a 10 miliardi.

larry ellison su un vecchio numero di fortunelarry ellison su un vecchio numero di fortune

 

Mentre i concorrenti Microsoft (con Azure, il numero due), Google (con Cloud), Salesforce e Ibm sono molto distanti e stanno cercando di recuperare. L’ultimo arrivato è ora Oracle, anche perché amazon. com ha cominciato a insediare lo zoccolo duro dei suoi clienti, le grandi aziende. Ora anche Oracle offre servizi «nella nuvola» alla sua clientela, ma sarà più difficile conquistarne di nuova.

 

Un motivo, fanno notare gli analisti, è che la società di Ellison ha la reputazione di spingere per l’adozione delle tecnologie «proprietarie», cioè sviluppate dalla stessa Oracle, mentre amazon.com e gli altri concorrenti offrono sistemi completamente aperti, lasciando liberi i clienti di scegliere quali programmi di software e altri strumenti informatici preferiscono. Un altro problema che ha Ellison è essere molto indietro negli investimenti nei grandi centri di banche dati necessari a gestire i servizi «nella nuvola ».

larry ellison a destralarry ellison a destra

 

Bezos vi ha speso miliardi di dollari negli ultimi dieci anni e i risultati si vedono. Battaglie Per recuperare in parte il terreno perduto, Ellison ha deciso di comprare per 9,3 miliardi di dollari NetSuite, una società che da sempre offre «cloud computing». Ma per andare in porto l’operazione deve superare le obiezioni di diversi investitori, che temono sia macchiata da un pesante conflitto di interessi.

 

Infatti Ellison e la sua famiglia detengono ben il 40% delle azioni di NetSuite, un pacchetto valutato 3,5 miliardi di dollari al prezzo stabilito per l’acquisizione: la domanda che sorge spontanea è quanto equo sia quel prezzo. Una cosa è certa: Ellison ha un lunga storia di battaglie contro i rivali — da Microsoft a Ibm, da Hewlett-Packard a Google — e ora, lanciata la sfida ad Amazon, la porterà avanti fino in fondo.

 

jeff bezos 167jeff bezos 167

 

3.JEFF DALLE VENDITE AI SERVIZI

Da “CorrierEconomia - Corriere della Sera

 

La visione originaria di Amazon.com è «Essere l’azienda più dedicata al cliente su tutta la Terra, un posto dove la gente può trovare qualsiasi cosa possa voler comprare online». E davvero sul suo sito si trova di tutto, dai libri - il primo prodotto messo in vendita 22 anni fa - ai televisori, dai vestiti ai computer, a un prezzo di solito più basso di quello dei negozi «di cemento e mattoni».

 

jeff bezos 169jeff bezos 169

Ma proprio perché i prezzi sono ultra concorrenziali e la merce è consegnata a domicilio, gratis se il cliente è abbonato al servizio Prime, non è dai consumatori che amazon.com trae profitto. Dai libri alla musica La vera fonte di utili per la società di Seattle e’ diventata Amazon web services (Aws), la divisione che offre alle aziende i «servizi nella nuvola ».

 

Grazie a questa formula, anche piccolissime imprese possono essere subito operative online, senza dover investire in particolari software e computer nella propria sede, ma delegando il tutto a Aws, a un prezzo molto inferiore a quanto era richiesto prima. La visione di lungo termine del fondatore e ceo Jeff Bezos, che ha investito miliardi di dollari nelle infrastrutture necessarie a questo business, sta insomma pagando.

jeff bezos amazonjeff bezos amazon

 

Lo si e’ visto dall’ultimo bilancio trimestrale, chiuso a fine giugno, con un balzo del 31% del fatturato e dell’831% dei profitti, passati da 92 milioni di dollari nel 2015 a 857 milioni. È stato il quinto trimestre consecutivo in utile, dopo tanti bilanci in rosso, e il motivo è il boom degli affari con Aws: +58% di fatturato, da 1,82 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2015 a 2,89 miliardi nello stesso periodo quest’anno, in linea con l’obbiettivo di Bezos di raggiungere i 10 miliardi per l’intero 2016.

 

jeff bezosjeff bezos

Wall Street si è entusiasmata e le quotazioni di amazon. com sono salite sopra 800 dollari per azione, con un rialzo di oltre il 60% nell’ultimo anno. Ma Bezos non è mai abbastanza contento. Vuole continuare ad allargare anche la base dei clienti consumatori e renderla più profittevole aumentando il numero degli abbonati a Prime: per loro, oltre alla consegna a domicilio gratuita entro due giorni, ha sviluppato tutta una serie di benefit extra, come l’accesso gratuito a una vasta raccolta di film e telefilm, alcuni prodotti dagli studios della stessa amazon.com, in concorrenza con Netflix; e anche una vasta scelta di musica, in concorrenza con Spotify, Pandora e Apple music.

 

Flotta dedicata Sta poi investendo parecchio nei programmi di intelligenza artificiale che fanno funzionale Alexa, l’assistente virtuale che dallo speaker Echo «parla» e obbedisce ai comandi dei clienti. Per diminuire i costi delle consegne, Bezos sta inoltre potenziando la logistica e sviluppando un proprio sistema di trasporti: ha affittato una quarantina di aerei Boeing e comprato una flotta di camion che viaggiano con il suo marchio.

 

IL CLOUD COMPUTING DA THE INDEPENDENT IL CLOUD COMPUTING DA THE INDEPENDENT

Tanto che alcuni insider sospettano che Bezos voglia lanciare un business autonomo in questo settore, in concorrenza con FedEx e Ups, finora suoi partner. È l’ennesimo esempio di come i titani dell’alta tecnologia stanno sfidando tutte le tradizionali divisioni «di mestieri » e si buttano in nuovi campi di attività, nell’incessante ricerca di occasioni per innovare e crescere.

 

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…