1. LA “MALEDIZIONE DEL CORRIERE” NON RISPARMIA NEPPURE IL SUO SANTO PROTETTORE ABRAMO BAZOLI. E IL LUNGO ADDIO DI FLEBUCCIO DE BORTOLI DA VIA SOLFERINO SI E’ TRASFORMATO IN UN CALVARIO SENZA FINE PER UNA REDAZIONE COSTRETTA OGNI GIORNO A FARE I CONTI NON CON LA NOTIZIA, MA CON LA “DOPPIEZZA” DEL SUO DIRETTORE 3. DOPO AVER ENFATIZZATO LO SCOOP DI FRIEDMAN SUL COMPLOTTO CONTRO BERLUSCONI ORA IL GIORNALE SPOSA SENZA RISERVE L’AUTODIFESA DI RE GIORGIO NAPOLITANO 4. NELL’ATTESA (1 LUGLIO?) CHE ELKANN IMPONGA MARIOPIO CALABRESI ALLA GUIDA DEL QUOTIDIANO I CONTI TRIMESTRALI RCS NON MIGLIORANO CON LE BANCHE, IN PRIMIS BANCA INTESA DI BAZOLI, CHE PRETENDONO SULL’UNGHIA I SOLDI GENEROSAMENTE PRESTATI 5. E CHISSÀ, VIENE DA CHIEDERSI MALIZIOSAMENTE, COSA AVREBBE SCRITTO L’EX EDITORIALISTA PRINCIPE DEL GIORNALE, MASSIMO MUCCHETTI - OGGI SENATORE DEL PD E ANTICO SODALE DI BAZOLI -, CHE PROPRIO L’ALTRO GIORNO SI ERA LAMENTATO (A RAGIONE) PER LO SCARSO RILIEVO DATO DAI MEDIA ALLE AUDACI IMPRESE DEI FINANZIERI MAGNONI (SOPAF), FINITI AGLI ARRESTI DOMICILIARI PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA

DAGOANALISI

La "maledizione del Corriere" non risparmia davvero nessuno. Neppure il santo protettore dell'ex giornalone della borghesia milanese, l'unto dal Signore Abramo Bazoli. Almeno a credere a quanti sostengono maligni che dal mitico Albertini in poi l'avventura editoriale in via Solferino non abbia portato mai troppa fortuna ai suoi supponenti padroni.

E il pensiero perfido corre soprattutto al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi e agli eredi della famiglia Rizzoli che nella sciagurata impresa di conquistare l'ambita preda (di carta) hanno distrutto l'impero costruito negli anni da fondatore, l'ex Martinitt Angelo senior.

Il presidente di sorveglianza di Banca Intesa, è indagato nell'inchiesta per "riciclaggio e truffa" (ostacolo alla vigilanza di Bankitalia) avviata dalla procura di Brescia su alcuni maneggi arcani che sarebbero avvenuti in Ubi Banca.

Allora, non può sorprendere più di tanto che il direttore in uscita, Flebuccio de Bortoli, abbia riservato al "suo" Ninna-Nanni Bazoli un trattamento in "guanti bianchi" nel dare conto ai lettori (residui) sul suo presunto coinvolgimento nell'ennesimo scandalo bancario.

E chissà, viene da chiedersi maliziosamente, cosa avrebbe scritto l'ex editorialista principe del giornale, Massimo Mucchetti - oggi senatore del Pd e antico sodale di Bazoli -, che proprio l'altro giorno si era lamentato (a ragione) per lo scarso rilievo dato dai media alle audaci imprese dei finanzieri Magnoni (Sopaf), finiti agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta.

La "congrega" dei cattolici bresciani controllori di Ubi caduta nell'ennesimo peccato di simonia (Bazoli&Pesenti) è forse meno interessante (e inquietante) della "cricca" dei Magnoni? Già alleati (e ammirati) di Sorge-nia De Benedetti e protagonisti dell'Opa su Telecom ai tempi del raider Roberto Colaninno.

Stiamo parlando di Bazoli&C e dell'istituto di credito popolare che a suo tempo aveva finanziato l'ex manager dei "tronisti", l'impresentabile Lele Mora, nell'acquisto di aerei e natanti poi riacquistati a prezzi di saldo dal cementiere ed ex pattista di Rcs, Giampiero Pesenti
Ah saperlo...

Mentre ormai è risaputo perché la redazione economica del "Corriere" "buchi" la notizia del "conto salato della degenza" pagato dalla Mediobanca di Nagel&Pagliaro (terzo azionista in uscita di Rcs) e dalla Dea Capital dell'intoccabile Lorenzo Pelliccioli) per effetto della cessione in Francia (Opa dell'australiana Ramsey Helath) di Générali de Santè di proprietà di Antonino, fratello di Salvatore Ligresti.

Per l'istituto di piazzetta Cuccia "che in Francia - osserva Sara Bennewitz su "la Repubblica - ha sempre fatto buoni affari quest'investimento non passerà alla storia come è successo per altre operazioni dove Cuccia ha affiancato l'altro ramo della famiglia Ligresti".

Altrettanto sicuro è che l'indagine sull'operato di Abramo Bazoli che - secondo l'accusa tutta da dimostrare -, avrebbe controllato l'Ubi attraverso un "patto occulto", allunga le ombre oscure e pesanti che da mesi incombono sull'Rcs che edita il Corrierone.

Ma il direttore "sfiduciato" dagli Agnelli, Flebuccio de Bortoli, e la redazione non sembrano comprendere appieno (o fingono per carità di testata) che la situazione di permanente stallo proprietario (ed editoriale) rischia di compromettere, di corrompere e di togliere pure trasparenza e credibilità al proprio lavoro.

Così, tra lo stupore dei lettori (e dei suo redattori), dopo aver strombazzato con paginate lo scoop del giornalista commerciale, Alan Friedman ("Ammazziamo il gattopardo", Rizzoli), sul "complotto internazionale" (annunciato) ordito per scalzare Berlusconi da palazzo Chigi, di fronte alle nuove rivelazioni dell'ex sottosegretario americano al Tesoro, Timothy Geithner - che in parte confermerebbero l'Intentona franco-tedesca ai danni del Cavaliere -, Flebuccio de Bortoli sposa invece, senza riserve, l'autodifesa del capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

Una "doppiezza" di comportamenti anche rispetto la proprietà che ha caratterizzato sin dall'inizio il suo ritorno alla guida di via Solferino. E che, stando agli ultimi rumors, dovrebbe concludersi il 1 di luglio con l'arrivo di Mario Calabresi in coppia con l'arrembante Aldo Cazzullo. Tra le voci è tornata a far capolino anche quella di una nomina a direttore editoriale di Giulio Anselmi, che all'inizio di giugno lascerà la presidenza della federazione degli editori (Fieg).

Nell'attesa che si consumi il lungo addio di Flebuccio Cuor di Coniglio, l'altro giorno l'amministratore delegato Bonus Rotolone Scott(ex) ha presentato - e chissà perché tragicamente giulivo -, i conti della trimestrale che confermano quanto già si sapeva: le falle dell'Rcs (oltre mezzo miliardo di passivo) non si chiudono dopo la svendita della sede storica, dei periodici e la cacciata in massa dei lavoratori (giornalisti e poligrafici).

Dall'inizio dell'anno le perdite si sono dimezzate (53,9 milioni) ma il fatturato cala del 7,8%. Il che vuol dire che la cassa dell'Rcs continua a piangere con le banche creditrici (ex pattiste), che bussano alle porte per rientrare dei loro crediti, in primis Banca Intesa. E dietro le mura della fortezza Bonus Rotolone Scott(ex) non s'intravedono nuovi cavalieri bianchi guidati dall'Abramo Bazoli ferito nell'onore (avviso di garanzia).

Di fronte alla drammaticità della situazione Bonus Rotolone Scott(ex), invece, ha l'ardire di convocare i giornalisti (all'insaputa del direttore?) suggerendo d'integrare d'emblée (e senza nemmeno conoscere i contratti di lavoro), gli inviati sportivi del "Corriere della Sera" e della "Gazzetta dello Sport", che dopo i mondiali di calcio in Brasile traslocherà da via Solferino nella Torre di Crescenzago.

A certi manager boriosi (e incompetenti) a volte non è sufficiente fallire senza cadere anche nel ridicolo.

 

 

 

 

 

 

LUIGI ABETE ALESSANDRO PROFUMO FEDERICO GHIZZONI GIOVANNI BAZOLI FOTO LAPRESSE GIOVANNI BAZOLI E ENRICO CUCCHIANI FOTO LAPRESSE sede corriere della sera.jpgSEDE CORRIERE DELLA SERA FERRUCCIO DE BORTOLI Roberto Speranza e Massimo Mucchetti RUGGERO GIORGIO ALDO MAGNONI CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERAALBERTO NAGELLORENZO PELLICCIOLIGIAMPIERO PESENTI rn27 alan friedman egon furstenbergRENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...