1- IL MEMORIALE DI PAOLO POZZESSERE, EX DIRETTORE COMMERCIALE DELLA FINMECCANICA (TROVATE IN CASA TRACCE DI DUE CONTI CORRENTI SOSPETTI APERTI IN SVIZZERA) 2- “LO SA QUANTI CIALTRONI E MILLANTATORI INCONTRA IL DIRETTORE COMMERCIALE DI FINMECCANICA? NE HO RICEVUTI E MESSI ALLA PORTA A CENTINAIA. MA LAVITOLA L’HO MESSO ALLA PROVA. PANAMA ERA CASA SUA. HA PORTATO CONTRATTI E GLI HO FATTO PAGARE UNA CONSULENZA, PERFETTAMENTE LEGALE, DELLA QUALE SI LAMENTAVA SEMPRE PERCHÉ DICEVA CHE L’AVEVO FREGATO, CHE GLI AVEVAMO DATO QUATTRO SOLDI” 3- L’UNICO ERRORE FORSE È STATO FIDARMI UN PO’ TROPPO DI DEBBIE CASTANEDA”

1- FINMECCANICA, IN SVIZZERA DUE CONTI DI POZZESSERE
Francesco Bonazzi per "Il Secolo XIX"

La caccia ai soldi veri, quelli che non sono stati ancora mai trovati, punta dritto sulla Svizzera. I pm della procura di Napoli, che indagano sulle presunte tangenti estere di Finmeccanica, hanno trovato traccia di due conti correnti sospetti a casa di Paolo Pozzessere, il manager arrestato martedì con l'accusa di corruzione internazionale.

E in attesa di ricevere assistenza giudiziaria dalle autorità elvetiche, oggi il gip potrebbe chiederne spiegazione al diretto interessato nel corso dell'interrogatorio di garanzia a Poggioreale. Intanto, chi non vede l'ora di "chiarire tutto"con i magistrati è il politico del pdl Claudio Scajola che, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per il medesimo reato, dice: «Sono fuori di me». E ipotizza di non candidarsi alle prossime elezioni.

Le carte, i computer e i telefonini di Pozzessere, ex direttore commerciale della holding pubblica e oggi consigliere per il mercato russo, sono ora nelle mani del Noe dei carabinieri di Roma e della Digos napoletana, ai quali si affidano i pm coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco. Ad attirare subito l'attenzione degli inquirenti sono stati alcuni riferimenti a un paio di conti correnti bancari svizzeri che sarebbero nella disponibilità del manager.

La richiesta di rogatoria internazionale è già partita e non è la prima. Nei mesi scorsi, Berna ha aiutato Roma collaborando alla perquisizione e all'interrogatorio di Guido Haschke, il consulente svizzero-americano di Finmeccanica per l'India (su cui indaga la procura di Busto Arsizio). Il principale filone d'inchiesta riguarda una presunta tangente da 18 milioni di euro che sarebbe stata promessa al presidente della Repubblica di Panama Ricardo Martinelli e ad altri politici locali per una fornitura da 180 milioni di euro di elicotteri, motovedette "di seconda mano" e di un sistema elettronico di vigilanza costiera.

Nell'affare, che sarebbe stato gestito operativamente da Pozzessere, ha avuto un ruolo anche l'ex editore Valter Lavitola, in carcere dallo scorso aprile per una presunta estorsione a Silvio Berlusconi (che lo aveva accreditato in Finmeccanica). Un nuovo interrogatorio di Lavitola, inizialmente previsto per la giornata di ieri, è slittato di un paio di settimane. I pm vogliono prima sentire Pozzessere sul secondo filone: quello delle presunte mazzette pagate in Brasile. Anzi, promesse, visto che l'affare non si è poi concluso e ora, probabilmente, la commessa se l'aggiudicheranno i francesi.

Da Napoli, s'indaga sull'offerta Fincantieri-Finmeccanica per la fornitura di 11 fregate (la commessa vale 5 miliardi di euro), per laquale i pm ritengono che ci fosse già pronto un accordo per pagare tangenti a politici brasiliani e italiani. In base alle accuse di un altro ex manager di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, sono stati iscritti sul registro degli indagati per concorso in corruzione internazionale anche l'ex ministro Claudio Scajola e il deputato Massimo Nicolucci, sempre del pdl.

Per parte sua, Scajola non solo si proclama innocente, ma afferma di voler chiarire tutto al più presto con i magistrati. Intervistato da Telenord, racconta:«Sono fuori di me. Ho chiesto al pm di Napoli, Henry John Woodcok, di essere interrogato per dire tutto quello che so. Ma quello che non so non lo posso dire».

E aggiunge: «Ho ricevuto l'avviso di garanzia ma non ci sono motivazioni, solo un articolo del codice penale. Non c'è nessuno che dice che ho preso tangenti. Sono falsità. È il riportato del riportato in un periodo ipotetico di cose che nei fatti non trovano riscontro ». E poi, lo sfogo finale: «Tutto quello che ho fatto l'ho fatto alla luce del sole e come ministro, ma se fino a tre giorni fa ero deciso a ricandidarmi, ora devo valutare con attenzione a tutela mia e della mia famiglia».


2- IL VENDITORE CHE INCONTRAVA CIALTRONI
Francesco Bonazzi per "Il Sole XIX"

Paolo Pozzessere è uno che ci crede, anche se fa il venditore. «ll venditore di armi», lo provoco mentre siamo ai tavolini di un bar del quartiere Prati. «No, di sistemi di sicurezza globale», contesta lui. «È perfino peggio, sicurezza globale fa venire i brividi», obietto. Ma non c'è nulla da fare. È il pomeriggio del 12 giugno scorso e l'ex direttore commerciale di Finmeccanica ha due soli crucci: il mal di schiena e il fatto di sentirsi un leone in gabbia.

«Sono l'unico che si è dimesso in questa storia, e l'unico errore che ho fatto forse è stato fidarmi un po' troppo di Debbie Castaneda», la bella mediatrice che ha fatto innamorare mezza Roma e non solo. E aver fatto lavorare per un gruppo importante come Finmeccanica uno come Valter Lavitola non è stato un errore? Potrebbe difendersi dicendo che l'editore del'Avanti! aveva l'autorevole sponsorizzazione dell'allora premier Silvio Berlusconi.

Ma Pozzessere va dritto al sodo: «Lo sa quanti cialtroni e millantatori incontra il direttore commerciale di Finmeccanica? Ne ho ricevuti e messi alla porta a centinaia. Ma Lavitola l'ho messo alla prova. Diceva di conoscere il presidente di Panama e mezzo governo e allora gli ho detto: bene, organizzami una serie di incontri. E lui l'ha fatto: incontri ufficiali e perfino privati. Panama era casa sua. Ha portato contratti e gli ho fatto pagare una consulenza, perfettamente legale, della quale si lamentava sempre perché diceva che l'avevo fregato, che gli avevamo dato quattro soldi».

Del Brasile non gli chiesi, e di Claudio Scajolan eppure, perché allora non era una storia che girasse. Ma dopo qualche giorno mi chiamò: «Ho scritto una cosa, gliela voglio dare. La legga e la tenga da parte. Magari aiuta a capire un po' di cose».

Questa mattina, a Poggioreale, Paolo Pozzessere affronta il suo primo interrogatorio da uomo "non libero". Visto che non si vive di sole intercettazioni, ecco - qui a fianco- cosa scriveva quattro mesi fa.


3- ECCO COME SONO NATI I NOSTRI TRAFFICI A PANAMA - UN ACCORDO GOVERNATIVO PER MOTOVEDETTE ED ELICOTTERI
Memoriale di Paolo Pozzessere da "Il Secolo XIX"

Ero il direttore commerciale del gruppo Finmeccanica fino a ottobre dello scorso anno quando, decidendolo in totale autonomia, decisi di dimettermi dall'incarico che ricoprivo. La principale motivazione di tale scelta era il bombardamento mediatico al quale ero stato sottoposto, che non mi avrebbe più consentito di continuare a fare il mio lavoro. Lo scandalo attorno al quale tutto ruotava era una presunta storia di corruzione internazionale a Panama.

Di Lavitola e degli elementi oggetto di indagine non intendo parlare per rispetto del lavoro della Magistratura, con la quale ho avuto rapporti corretti e professionali. Voglio invece fare chiarezza sul perché Panama costituiva, per Finmeccanica e le sue aziende, un target di primaria importanza strategica. Finmeccanica stava già da tempo rivedendo profondamente la sua missione strategica, ovvero si stava virando da un core business basato sul settore difesa al nuovo settore della sicurezza.

Già dagli inizi degli anni 2000 era evidente a tutti che le nuove minacce mondiali erano rappresentate dal terrorismo e dal fenomeno delle grandi migrazioni clandestine. (...) A Panama esisteva ed esiste un fenomeno simile di immigrazione clandestina, ma la minaccia peggiore è il narcotraffico. Quando vado a Panama la prima volta e mi incontro con i funzionari del Governo ricevo una richiesta di offrire loro solo degli elicotteri per trasporto VIP e per pattugliamento costiero generico.

Io invece inizio a parlargli di come l'Italia difende le proprie coste e di come Finmeccanica insieme ai militari Italiani ha fronteggiato problematiche simili. Quindi sistemi di sorveglianza costiera, comunicazioni sicure, centrali di comando e controllo ed elicotteri (non armati ma dotati di elettro ottiche per intercettare i velocissimi motoscafi) per guidare le motovedette verso l'obiettivo.

Tutto questo suscita grande interesse e quindi una delegazione del loro Ministero degli Interni viene in Italia. Volano sui nostri elicotteri, vedono i nostri centri di controllo e capiscono che questa è la soluzione che a loro serve. Ecco perché si pensa ad un accordo Governativo, per avere non solo i nostri sistemi, ma anche l'assistenza della nostra Capitaneria e delle loro motovedette in donazione. Senza un accordo governativo questa donazione sarebbe stata impossibile. Le nostre vecchie motovedette vengono quindi incluse nell'accordo governativo.

Un'altra ragione del perché non è stata fatta una gara internazionale è data dal fatto che solo Finmeccanica possiede prodotti e competenze per questo tipo di progetti. L'unico altro competitore poteva essere la franco/tedesca EADS, che però non aveva mai sviluppato la componente sorveglianza costiera come noi. Questo sarebbe stato solo un primo passo di un sistema ancora più integrato e complesso; pensavamo a fornire sistemi di sorveglianza subacquea, velivoli senza pilota per sorvegliare i tratti terrestri ed altro ancora.

Questa era la strategia, Panama non era un episodio casuale, era il perno della nostra nuova missione. Per finire, In Italia sono state presentate interrogazioni parlamentari, riprese dalla stampa Panamense, circa il fatto che un mio presunto figlio vive e lavora a Panama e quindi sarebbe stato coinvolto insieme a me in qualche losca operazione. Bene, si tratta di mio fratello Francesco, figlio di mio padre in secondo matrimonio, che ha 22 anni meno di me.

Quando nostro padre, ufficiale della Marina Militare Italiana, ci lasciò, Francesco aveva un anno e io 22, Francesco si è laureato in economia alla LUISS e poco dopo andò a Panama (molto prima di me), fondò con amici suoi una real estate company ed ora gestisce alcuni alberghi e ristoranti a Panama, sembra di grande successo. Con i nostri affari non è mai entrato, ma questa faccenda di Panama mi ha dato l'opportunità di vedere cosa mio fratello era capace di fare senza l'aiuto di nessuno

 

PAOLO POZZESSERE CON DEBORA CASTANEDA E SILVIO BERLUSCONI ARRESTO DI PAOLO POZZESSERE LA RAGAZZA CHE ACCOMPAGNO' BERLUSCONI A PANANA, IN PRIMO PIANO POZZESSEREFINMECCANICA claudio scajola VALTER LAVITOLA A FIUMICINO jpegVALTER LAVITOLA PRELEVATO ALLAEROPORTO DALLE FORZE DELLORDINE Valter LavitolaBERLUSCONI CON RICCARDO MARTINELLI E VALTER LAVITOLA jpegLorenzo Borgogni HENRY JOHN WOODCOCK John Henry Woodcock HENRY JOHN WOODCOCKDEBBIE CASTANEDA GUARGUAGLINI E ORSI

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