TE LI DO IO 80 EURO: MINA DA 3 MILIARDI PER RENZIE - TRA LE PIEGHE DEL BILANCIO DELLO STATO SI NASCONDO ULTERIORI COSTI: ENTRO SETTEMBRE, SI AUMENTERANNO SIGARETTE, ALCOOL E BENZINA

Marco Palombi per ‘Il Fatto Quotidiano’

r RENZI PADOAN huge r RENZI PADOAN huge

  

Matteo Renzi è ancora nuovo al gioco della premiership, ma dopo aver dato gli 80 euro agli affamati e incassato la valanga elettorale che ne ha benedetto la permanenza a Palazzo Chigi, ora farà i conti con la rudezza dei fatti. A fine giugno, infatti, si mette in moto nelle amministrazioni centrali quel processo che culmina a settembre col bilancio dello Stato.

 

Il compito di predisporre quello per il 2015 sarà un incubo – visto che l’esecutivo deve trovare oltre 20 miliardi solo per mantenere gli impegni già presi – ma la notizia è che al Tesoro guardano con sospetto anche i numeri dell’anno in corso. C’è un dossier in particolare, che Il Fatto Quotidiano ha potuto visionare, che preoccupa via XX Settembre: è quello sulle “clausole di salvaguardia”, in pratica vere e proprie mine piazzate dentro i conti pubblici. Il loro ammontare complessivo, all’ultimo controllo, è di quelli significativi : 3 miliardi di euro e più.

MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

  

Partiamo dall’inizio. Cosa sono le clausole di salvaguardia? Semplice: quando si approva una legge di spesa – se la copertura non è certa, ma solo una previsione – si inserisce la clausola. In genere c’è scritta una cosa tipo questa: dovessero mancare dei soldi, tagliamo il capitolo di spesa X o aumentiamo la tassa Y.

  

Queste mine, si legge nel dossier, sono una dozzina e solo le tre più rilevanti - due piazzate da Enrico Letta, una da Renzi - sfiorano i 2,8 miliardi di euro. Non solo: una è già esplosa. Le clausole di salvaguardia del governo precedente sono entrambe figlie dell’abolizione dell’Imu per il 2013. Il rinvio della prima rata fu coperto, tra l’altro, con ipotetici incassi extra da Iva per 559,5 milioni dovuti al pagamento di 20 miliardi di debiti della P.A.

Enrico Letta Massimo Giannini Enrico Letta Massimo Giannini

 

Se a fine anno si scoprirà che questi soldi non sono entrati - in tutto o in parte - la clausola prevede tagli lineari a vari ministeri. Per abolire la seconda rata, invece, a bilancio vennero piazzati 600 milioni di condono per i furbetti delle slot machine e 925 milioni dal solito extra-gettito Iva dovuto al pagamento di 7,2 miliardi di debiti dello Stato.

  

Come si sa, il condono sulle slot non è andato a buon fine e infatti la clausola di salvaguardia è già scattata con gli anticipi Ires e Irap del dicembre scorso. Solo che non è finita: quelli sono solo anticipi e - per recuperare il mancato gettito - da gennaio aumentano (temporaneamente) le accise su sigarette, alcol e benzina per circa 700 milioni.

  

Pure gli “80 euro” di Renzi, infine, hanno la loro clausola di salvaguardia. Colpa del solito extra-gettito Iva (650 milioni stavolta) sul pagamento dei debiti dello Stato. E se quei soldi non entrano? Facile: entro il 30 settembre, senza molta fantasia, il Tesoro aumenterà sigarette, alcol e benzina.

 DEBITO PUBBLICO DEBITO PUBBLICO

  

COME IL TESORO ha già segnalato, però, c’è un problema: l’aumento delle accise, pratica che risale a tempi ormai lontanissimi, oltre una certa soglia incide sui consumi. Tradotto: se le sigarette aumentano, la gente ne compra di meno, mettendo comunque a rischio gli incassi.

 

   Non bastassero le clausole di salvaguardia, nel bilancio del 2014 ci sono altri pezzi dell’eredità di Letta: un taglio di spesa da 500 milioni che la legge di stabilità chiede di realizzare “entro il 31 luglio” e qualche spesa non finanziata tipo le missioni militari, la Cassa integrazione, il 5 per mille e altre cosette (il governo stima l’ammanco in 750 milioni, ma solo la Cig costerà un miliardo). Anche il bonus Irpef e il taglio Irap di Renzi, infine, hanno più di un difetto di copertura da recuperare.

PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

  

E ancora: pure il Pil, nonostante il rimbalzo della produzione industriale ad aprile, non sembra dare una mano a Renzi e al controllore dei conti, Pier Carlo Padoan. L’Istat ieri ha confermato le previsioni sul primo trimestre: il Prodotto interno da gennaio a marzo è calato dello 0,1 per cento e il tendenziale cumulato sui 12 mesi dice già -0,2.

 

Risultato: per centrare la crescita dello 0,8 per cento prevista dal governo per il 2014 ci servirà da qui a fine anno una ripresa assai vivace, di cui al momento non si vede traccia. I segnali, insomma, ci sono tutti e confermano le voci di corridoio: nonostante le smentite, il governo sarà costretto alla manovra correttiva già quest’anno, visto che non vuole mettere in discussione il rigore di bilancio in Europa (Renzi si limita a chiedere di scorporare la spesa per investimenti, bassissima).

  

il pizzino di enrico letta di augurio a mario monti il pizzino di enrico letta di augurio a mario monti

NON SOLO: il combinato disposto tra le sue politiche economiche (tagli di spesa per abbassare le tasse) e quelle di rigore ereditate da Monti-Letta aiuta oggettivamente la stagnazione. Per la Bce, d’altronde, l’austerità non è affatto in discussione: “Non è solo necessario, ma anche probabile che ulteriori misure di restrizione fiscale dovranno essere adottate prima del 2016”, si legge nel Bollettino del 5 giugno scorso. Cosa significa lo ha spiegato ieri Standard & Poor’s: l’obbligo di ridurre il debito pubblico per l’Italia e gli altri paesi periferici dell’Eurozona “potrebbe bloccare la ripresa per anni”.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…