IL MISTERO BIALETTI: VOLA IN BORSA MA E’ NELLA LISTA NERA DELLA CONSOB - ROSSO DA 68,3 MILIONI PER SEAT PAGINE GIALLE - BANCA MARCHE, SCAMBI SOSPESI

1 - IL CLUB ROSSI CAIRO-RABOLINI PER LA MAUS DI CARRARO

bialettibialetti

D.Pol. per “Il Corriere della Sera” - C’è la Forever del consulente Giorgio Rossi Cairo che a titolo personale ha già investito in EcorNaturaSì. Poi compaiono Giuseppe Rabolini, ex proprietario di Pomellato, e la famiglia Del Bon, fondatrice della Bruni Glass. Un club di investitori aggregati nella Macs, veicolo nuovo di zecca con sede a Milano. Obiettivo della manovra, rilevare la Macchine utensili speciali (Maus) di Campodarsego (Padova), feudo imprenditoriale della famiglia Carraro, proprietaria dell’omonimo gruppo quotato a Piazza Affari.

 

Sarà infatti proprio la dinastia dei componenti e sistemi automotive a cedere la Maus, controllata attraverso la finanziaria Finaid, alla variegata pattuglia di business ange l che include anche una squadra di professionisti che il private equity lo fa per mestiere. Tra questi la Italglobal di Ruggero Jenna, ex Value partners e ora investitore in proprio, e Francesco Sala, più la Injection capital di Leonardo Bruzzichesi.

 

Assieme rileveranno la società nata come divisione macchine utensili per le produzioni della Carraro. Nel tempo le produzioni per la società quotata sono scese fino a rappresentare solo il 4% dei ricavi della Maus.

GIORGIO ROSSI CAIROGIORGIO ROSSI CAIRO

 

Da qui la decisione degli industriali padovani, assistiti dall’advisor Ethica corporate finance, di valorizzare l’azienda che produce macchine per fonderie, torni verticale e componentistica per il settore auto, spazio e ferroviario con 25 milioni di ricavi attesi quest’anno, di cui il 91% raccolto all’estero. Nell’operazione, con un valore d’impresa stimato attorno al fatturato, reinvestiranno anche manager e dipendenti della Maus.

 

2 - BANCA MARCHE, SCAMBI SOSPESI

F. Ch. per “Il Corriere della Sera” - Non che le azioni avessero poi chissà quale mercato, vista la crisi che attraversa Banca Marche, commissariata un anno fa. Ed è, infatti, anche a causa dell’esiguità degli scambi che i commissari straordinari di Bankitalia hanno deciso di sospendere le negoziazioni dei titoli dell’istituto, che non è quotato in Borsa ma che comunque scambiava su una sua piattaforma.

 

Qualcosina ancora si muoveva, seppur su livelli molto più bassi rispetto a due anni fa: 0,24 centesimi gli ultimi prezzi, rispetto agli 85 centesimi risalenti all’aumento di capitale del 2012. Da ieri, una breve nota pubblicata nel sito dell’istituto di credito ha informato che «con decorrenza 5 agosto 2014 e fino a nuova comunicazione, è stata sospesa la negoziazione delle azioni ordinarie di propria emissione».

 

franco carrarofranco carraro

Una decisione adottata tenuto conto del «protrarsi della procedura di amministrazione straordinaria, che ha reso datate le informazioni sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della banca a disposizione del pubblico». L’ultima trimestrale pubblicata è quella del 2013. Da un anno nulla si sa della situazione in cui versa la banca, che deve affrontare una ricapitalizzazione da mezzo miliardo circa e deve «smaltire» circa 3,5 miliardi di sofferenze. La strada scelta è quella della creazione di una «bad bank».

 

Nella bad bank e nella good bank dovrebbero intervenire il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che dovrebbe fornire garanzie aggiuntive rispetto a quelle già messe in campo dall’istituto, sia il Credito Fondiario-Fonspa Bank, specializzato nella gestione e intermediazione di crediti deteriorati e illiquidi, che dovrebbe giocare un ruolo come acquirente dei crediti deteriorati.

 

3 - QUI! GROUP, PIÙ UTILI ED ENTRA IN ESSERE BENESSERE

F. Ch. per “Il Corriere della Sera” - Risultati in crescita per Qui! Group, appena entrata nell’azionariato di Essere benessere, che di recente ha annunciato l’Ipo al Marché Libre di Parigi. Il gruppo genovese guidato da Gregorio Fogliani ha chiuso il semestre con un fatturato di 590 milioni, in aumento del 5% rispetto al 2013.

Seat Pagine GialleSeat Pagine Gialle

 

A sostenere i conti sono state la diversificazione delle attività, che include la moneta elettronica, e la conclusione di partnership strategiche per il consolidamento nei pagamenti digitali.

 

Obiettivo di Qui! Group è approdare in nuovi mercati, in previsione di sviluppi previsti nel settore Retail, in particolare nel food. Sembra che a breve il gruppo si appresti a lanciare un nuovo marchio del made in Italy. Con l’acquisto di quote Essere benessere, Qui! Group fa, quindi, le prime prove tecniche di quotazione, in attesa di definire la strategia per l’espansione all’estero.

 

4 - IL CASO BIALETTI E IL VOLO DALLA LISTA NERA

Fa.P. per il “Sole 24 Ore” - A volte in Piazza Affari accadono cose strane. Tra i titoli migliori dell'ultima settimana spicca la Bialetti che ha strappato all'insù di oltre un 30%, dopo che già a inizio anno aveva letteralmente volato quasi triplicando le quotazioni. Un fenomeno. Peccato che l'azienda delle macchine da caffè dell'omino coi baffi non risplenda per prodigiose performance aziendali.

 

Il titolo dal 2011 è nella lista nera Consob. Troppo debito, sono tuttora oltre 90 milioni, un capitale a fine 2013 di pochi milioni e solo una minima traccia di utili. Bialetti deve aumentare il capitale e sono le banche che di fatto la tengono in piedi. Cosa ci sia da far volare in alto questo titolo si capisce ben poco. Oggi vale oltre 35 volte i profitti (se verranno) di domani. Una scommessa al buio che finora ha pagato. Per quanto non si sa.

 

5 - ROSSO DA 68,3 MILIONI PER SEAT PAGINE GIALLE

Banca Marche index Banca Marche index

R.Fi. per il “Sole 24 Ore” - Dopo il via libera dei creditori alla proposta di concordato, ci sarà bisogno dell'omologa e delle successive operazioni pianificate per ricostituire il patrimonio della società. Solo allora la «continuità aziendale» di Seat Pagine Gialle potrà essere recuperata.

 

Ieri la società ha comunicato i risultati della semestrale archiviata con un nuovo pesante saldo negativo (68,39 milioni) seppur ridimensionato rispetto ai 101,37 dello stesso periodo dell'anno scorso. In calo anche il fatturato, sceso del 21,5% a 209,3 milioni di euro. L'Ebitda è sceso del 53,8% a 27 milioni, con una marginalità operativa del 12,9% (21,9% nel primo semestre del precedente esercizio). Il risultato operativo (Ebit) è tornato positivo per 2,8 milioni di euro a fronte di un rosso per 26,54 milioni nel gennaio-giugno 2013.

 

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