1- MISTERO TARANTOLA: QUALI GARANZIE SUDARIO MONTI HA OFFERTO A QUESTA SIGNORA DI CASALPUSTERLENGO? QUAL E’ LA MOTIVAZIONE CHE HA INDOTTO QUESTA DONNA TOSTA DAL SORRISO GENTILE A TRONCARE DOPO 41 ANNI IL SUO RAPPORTO CON BANKITALIA? 2- IL CAPOSTAZIONE MORETTI TIRA IL FIATO: CE L’HA FATTA A FAR FUORI ROCCO SABELLI, IL CANDIDATO ALL’AUTORITÀ PER I TRASPORTI CARO AI TRENINI NTV DI MONTEZEMOLO-PASSERA 3- STUDIO LEGALE STAREBBE LAVORANDO ALL’IDEA DI COSTITUIRE UNA BANCA-FINMECCANICA 4- PESSIMO FINE SETTIMANA PER ARPE: TARANTOLA, IL SUO RIFERIMENTO PRIMARIO DENTRO LA BANCA D’ITALIA ALLA RAI. E PREMAFIN-LIGRESTI HA ACCETTATO L’OFFERTA UNIPOL 5- IL PASSERA DELLA DOMENICA: DITE A GIOVANNONA CHE ERA UN’ESTERNAZIONE MOSCIA

1- MISTERO TARANTOLA
Ai piani alti della Banca d'Italia la nomina di Anna Maria Tarantola alla presidenza della Rai ha destato un'enorme sorpresa.

Nessuno si aspettava che la signora di Casalpusterlengo abbandonasse di colpo la carica di vicedirettore generale conferitale nel gennaio 2009, e che dopo 41 anni trascorsi dentro le stanze ovattate di Palazzo Koch scegliesse di entrare in maniera così repentina dentro il fortino di viale Mazzini.

Nella storia della Banca d'Italia è difficile trovare esempi di alti funzionari che abbiano risposto in maniera così veloce alla chiamata di un governo. Nella maggior parte dei casi si è trattato di uscite "laterali", parentesi più o meno lunghe sempre orientate comunque verso istituzioni internazionali affini ai ruoli ricoperti dentro l'Istituto.

È il caso ad esempio dell'attuale Governatore Ignazio Visco che è entrato in Banca d'Italia nel '72 e per cinque anni è stato capo economista dell'Ocse e membro di vari gruppi e comitati internazionali. Identico percorso l'ha fatto il direttore generale Saccomanni, approdato in Banca d'Italia nel '67 e poi emigrato dal 2003 al 2006 alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

Di casi simili ce ne sono molti altri basti pensare a Pierluigi Ciocca, l'economista che ha occupato la poltrona di vicedirettore generale per 11 anni con varie interruzioni all'Ocse, al Fondo Monetario e al Financial Stability Forum. E non si può dimenticare Lorenzo Bini Smaghi quando è andato alla BCE di Francoforte con l'illusione di ritornare con il vento in poppa al vertice di via Nazionale.

Adesso ai piani alti dell'Istituto fondato nel 1893 si chiedono quale sia la motivazione che ha indotto questa donna tosta dal sorriso gentile a preferire rispetto alle uscite "laterali" quella del portone centrale che dà su via Nazionale. Nel suo caso infatti non si può parlare nemmeno di un distacco temporaneo perché tra la Banca d'Italia e la Rai non c'è nessuna affinità funzionale.

Il richiamo della foresta, incarnato nel Professore di Varese, deve essere stato davvero forte e ancor più forte è il mandato a introdurre nel caos della televisione pubblica criteri di buona gestione per riportare la Rai a una vera azienda.

La domanda corretta non è quindi perché Monti abbia voluto un'aliena a viale Mazzini, ma perché quest'ultima abbia accettato di andare in quel Vietnam della politica dove ad ogni passo scoppiano bombe al napalm.

Resta il fatto che la 67enne signora di Casalpusterlengo, che probabilmente dopo il matrimonio ha fatto vedere in televisione alle due figlie soltanto le repliche della "Principessa Sissi", ha deciso di mettere la testa dentro i conti dell'azienda più difficile d'Italia dove la vigilanza (una materia che le è propria fin dal febbraio 2007) si scontrerà inevitabilmente con le logiche perverse della politica e dei vecchi partiti.

Lo sconcerto che regna ai piani alti della Banca d'Italia sottolinea l'enorme rischio che questa civil servant corre di fronte alla provvisorietà di una nomina che per essere confermata richiede la conferma di una maggioranza di due terzi, e deve fare i conti con un governo di transizione che tra un anno o forse prima se ne andrà a casa.

Lasciando da parte le affermazioni sciocche secondo le quali Monti ha una banca al posto del cervello, c'è quindi da chiedersi quali garanzie il Premier abbia offerto a questa signora di Casalpusterlengo che d'ora in avanti invece dei tailleurs eleganti dovrà dotarsi di una corazza di ferro.

2- IL CAPOSTAZIONE MORETTI TIRA IL FIATO
Gli uscieri delle Ferrovie dello Stato hanno raggiunto la convinzione che Mauro Moretti faccia parte dei poteri forti, non quelli leggendari di cui ha scritto ieri Flebuccio De Bortoli sul "Corriere della Sera", ma dei poteri che riescono a superare le insidie e a mantenere la poltrona.

Questa convinzione nasce dall'esito delle nomine decise dal Governo a proposito dell'Autorità per i Trasporti. Alla vigilia gli uscieri davano per scontata la nomina alla presidenza di Rocco Sabelli, il manager ex-Alitalia al quale sembra che Corradino Passera abbia ripetutamente assicurato l'incarico.

Quando gli uscieri hanno saputo che Sabelli se ne è andato in Polonia per seguire l'Italia agli Europei di calcio (l'hobby preferito e coltivato durante i weekend nel paesello di Agnone), hanno capito che la nomina era saltata e adesso sono convinti che Sabelli sia pronto ad accettare l'offerta per entrare al vertice di Engineering, la società di informatica per la quale ai tempi dell'Alitalia ha sempre avuto un occhio di riguardo.

Alla presidenza dell'Authority è arrivato infatti Mario Sebastiani, un professore di Tor Vergata (classe 1944) che dal '97 al 2004 è stato consigliere di amministrazione delle Ferrovie e per altri sei anni (2000-2006) ha ricoperto lo stesso incarico in Grandi Stazioni.

Per Moretti, che temeva l'arrivo di Sabelli (amico di Luchino di Montezemolo e di Ntv), la scelta del professor Sebastiani è motivo di grande sollievo, e al tempo stesso è di sollievo la nomina degli altri due membri dell'Authority dei Trasporti: il famoso Pasqualino De Lise e Barbara Marinari, una bella donna di 48 anni che al ministero dei Trasporti guida la direzione generale per le infrastrutture stradali.

Con questo trio al vertice dell'Authority, Moretti può tirare il fiato perché la nuova Authority allontana le insidie di Corradino Passera e gli consente di affrontare con serenità la concorrenza di Ntv.

Oggi a Milano parteciperà a un convegno sullo sviluppo del trasporto pubblico locale e il ruolo dell'Autorità di regolazione dei trasporti. Accanto a lui ci sarà anche Giuseppe Sciarrone, l'amministratore delegato di Ntv che sta cercando di capire se l'avventura dell'Alta Velocità messa in piedi con Luchino, Dieguito Della Valle e Gianni Punzo potrà proseguire senza l'iniezione di altri capitali e senza incidenti di percorso.

Purtroppo per i convogli di "Italo" la fase di rodaggio non sembra finita. Un esempio delle difficoltà si è palesato non più tardi di ieri pomeriggio per un treno partito da piazza Garibaldi a Milano alle 17,29 che una volta arrivato a Firenze si è misteriosamente bloccato per 15 minuti con grande affanno delle hostess e dei tecnici.

C'è stata qualche scena di panico, una signora si è sentita male, le informazioni sono mancate, poi finalmente il treno alle 20,04 è ripartito tra i sorrisi delle hostess e degli steward che erano misteriosamente scomparsi.
Sono piccoli incidenti che comunque contribuiscono a ringalluzzire il Moretti delle Ferrovie simbolo di poteri forti che non temono la concorrenza.

3- UNO STUDIO LEGALE STAREBBE LAVORANDO ALL'IDEA DI COSTITUIRE UNA BANCA-FINMECCANICA
In Finmeccanica la parola "banca" fa saltare sulle sedie.
Dopo l'interrogatorio dell'ex-presidente dello Ior Gotti Tedeschi da parte dei magistrati di Roma e di Napoli che cercano presunte tangenti per la vendita di 12 elicotteri Agusta Westland in India, l'attenzione di Giuseppe Orsi e di Alessandro Pansa è totalmente concentrata sulla prossima semestrale e sulle necessità di arricchire il portafoglio ordini che negli ultimi mesi ha sofferto per le traversie del Gruppo.

È notizia di questa mattina che Finmeccanica cercherà di recuperare terreno in India offrendo al governo locale un ribasso consistente pur di vincere la concorrenza dei francesi di Dassault per l'Eurofighter, il velivolo costruito dal consorzio internazionale di cui fa parte anche la controllata Alenia Aermacchi.

L'impresa sembra disperata perché l'India appartiene a uno dei mercati out per Finmeccanica come la Turchia e il Sudafrica. A queste difficoltà bisogna aggiungere lo sciopero generale di venerdì prossimo per tutti i dipendenti del Gruppo che non si sentono affatto rassicurati dalle parole pronunciate da Corradino Passera al convegno dei Giovani Industriali a Santa Margherita Ligure quando ha difeso l'italianità dell'azienda e ha escluso progetti alternativi.

Mentre Orsi e Pansa hanno la testa piegata sui conti e sul portafoglio ordini, c'è chi già pensa al dopo-Orsi e sta preparando un piano dove l'obiettivo principale non è di natura industriale bensì finanziaria.

Secondo indiscrezioni raccolte da quel sito disgraziato di Dagospia uno studio legale starebbe lavorando all'idea di costituire una banca-Finmeccanica. L'idea non deve apparire stravagante perché è già stata praticata da altri grandi gruppi industriali stranieri come General Electric mentre è allo studio di altri colossi del settore aeronautico.

Una settimana fa il Gruppo Eads, costituito tra i tedeschi di Daimler, i francesi di Matrà e gli spagnoli di CASA ha fatto filtrare la notizia di un progetto per creare una propria banca in modo da potersi autofinanziare, allungare il debito e valorizzare i propri assets svincolandosi dagli istituti di credito.

Allo stato attuale non si riesce a dare un'identità al padre di questa proposta che comunque sembra trovare sostenitori convinti sia dentro che fuori Finmeccanica. Qualcuno dice che sarebbe un'idea scaturita dalla mente di Pansa, mentre altri vorrebbero metterla sulle spalle di Giorgio Zappa, l'ex-direttore generale ai tempi di Guarguaglini che con una liquidazione si è costruito una bella villa a Capalbio e avrebbe anche l'intenzione di mettere un po' di soldi insieme ad alcuni amici dentro Vitrociset, l'azienda di nonna Edoarda Crociani.

4- PESSIMO FINE SETTIMANA PER ARPE
Avviso ai naviganti N.1: "Si avvisano i signori naviganti che il weekend è stato particolarmente impegnativo per Matteuccio Arpe, il banchiere di Sator che è impegnato ventre a terra a far saltare l'operazione Unipol-FonSai in modo da regolare i conti con Mediobanca, l'Istituto dove ha lavorato dall'87 al 2000 prima di sbarcare in Lehman Brothers e poi in Capitalia.

A rovinargli il fine settimana è stata la notizia della nomina di Anna Maria Tarantola alla Rai che per Arpe rappresentava il punto di riferimento primario dentro la Banca d'Italia. Come non bastasse ieri sera il consiglio di amministrazione della Premafin di Totuccio Ligresti ha comunicato di accettare l'offerta di Unipol. Se non ci saranno altri colpi di scena il "rothweiller" milanese rischia di perdere un biglietto d'ingresso nel gotha delle banche.

A ottobre è stato sconfitto nella battaglia per la Banca Popolare di Milano, e a novembre sono cadute le speranze di mettere i piedi dentro MontePaschi. Per consolarsi Matteuccio ha deciso di investire nei giorni scorsi 15 milioni per diventare il primo socio di Extrabanca, l'istituto che opera per gli immigrati".

5- IL PASSERA DELLA DOMENICA
Avviso ai naviganti N.2: "Si avvisano i signori naviganti che Corradino Passera continua a rispettare alla lettera la regola del "Manuale Salza" che prende il nome dalla moglie Giovanna e prevede per ogni weekend un'esternazione del marito ministro.
Nei weekend delle ultime tre settimane Corradino ha colmato il vuoto del Governo promettendo quattro decreti per i ritardi dei pagamenti, 150 miliardi per le infrastrutture e 160 miliardi per le energie pulite.

Consapevole delle scarse risorse a disposizione, sabato scorso Corradino si è limitato alla promessa di "mettere la faccia sulla crescita".
Troppo poco per rendere efficace la regola del "Manuale Salza" che prevede per ogni fine settimana annunci di forte impatto emotivo".

 

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