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PATTO DI FERRO TRA RENZI E JP MORGAN SU MONTEPASCHI - PADOAN: "L'AUMENTO SLITTA AL 2017, TROPPE INTERFERENZE CON IL REFERENDUM" - VIOLA, CONTRARIO ALL'OPERAZIONE, SOSTITUITO DA MORELLI CON UN PASSATO A SIENA E NELLA BANCA USA - IL SUO DIRETTORE FINANZIARIO ARRIVA DA "NOMURA", LA STESSA CHE AVEVA MESSO A PUNTO IL DERIVATO ALEXANDRIA - MULTA ANTITRUST A VICENZA: MUTUI SOLO A CHI DIVENTAVA SOCIO

1. Padoan: aumento Mps dopo il referendum

 

ANDREA GRECO per “la Repubblica”

 

Il cerchio della nomina di Marco Morelli come amministratore delegato del Monte dei Paschi si stringe. Oggi il banchiere che guida Bofa Merrill Lynch in Italia sarà a Francoforte insieme ai vertici della banca senese per una presa di contatto diretta con i capi della vigilanza europea. L’incontro è previsto in mattinata, e se ci sarà il placet della Bce - previsto dalle procedure - saranno immediatamente convocati, si presume domani, il comitato nomine di Mps e un successivo consiglio di amministrazione, in cui Morelli verrà cooptato.

MPS RENZI PADOANMPS RENZI PADOAN

 

Che siamo agli sgoccioli lo ha confermato Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia, alla trasmissione Porta a porta: «La nomina del nuovo ad da quello che mi risulta, sarà oggetto mercoledì della riunione del cda. Il parere della Bce ci sarà domani (oggi, ndr) ed è su una rosa di nomi selezionata dai cosiddetti cacciatori di teste».

 

Tuttavia il ministro è sembrato accreditare l’ipotesi di uno slittamento al 2017 del complesso riassetto del Monte: «Non è questione di entro l’anno o meno, ma di quando i mercati saranno più disponibili ad accettare un aumento di capitale. C’è l’incognita referendum che viene percepita come impedimento».

 

Alla domanda se l’ad sarà Morelli, Padoan ha risposto: «Questo lo deciderà il cda». Proprio da via XX settembre, su input di Matteo Renzi e della banca americana Jp Morgan (advisor con Mediobanca di Mps), era giunta la telefonata prefisso Siena che chiedeva un rinnovamento manageriale e dunque l’uscita di Fabrizio Viola, ad dal 2012.

VIOLA RENZI MORELLI MPSVIOLA RENZI MORELLI MPS

 

Il nome di Morelli, subito apparso come favorito a una successione che si vorrebbe più breve possibile, ha da giorni il placet dell’esecutivo, molto attivo sulla partita senese; e in questi ultimi giorni è stato già vagliato con favore, all’interno di una rosa ristretta di candidati stilata da Egon Zehnder, dal presidente della banca Massimo Tononi insieme ai consiglieri membri del comitato nomine. E’ in seguito a questi riscontri informali che l’Eurotower avrebbe invitato Morelli ad accompagnare a Francoforte sia Tononi sia Alessandro Falciai, che presiede il comitato nomine di Mps.

 

MASSIMO TONONI MASSIMO TONONI

Il cambio di management in corso promette, tra l’altro, di far slittare all’anno nuovo la cessione di crediti inesigibili per 9,2 miliardi di euro netti e la contestuale ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Operazione talmente complessa e incerta che Borsa spa ha chiesto garanzie anticipate e integrali alle banche del consorzio, o in alternativa di realizzarla senza diritto di opzione (l’indiscrezione ha piombato l’azione Mps, che ieri ha perso il 3,43% a 0,23 euro).

 

Per quanto il ministro del Tesoro ieri abbia anche detto che «non ci sono banche a rischio in Italia: Mps è un caso a parte», gli strascichi del salvataggio di Popolare di Vicenza restano. Ieri l’Antitrust ha multato per 4,5 milioni di euro la popolare, per la pratica commerciale scorretta che di fatto costringeva i clienti a diventare soci per ottenere mutui agevolati. Così sono state finanziate le ricapitalizzazioni 2013 e 2014.

 

«Le condotte della banca - riporta il dispositivo - hanno limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori, inducendoli ad assumere una decisione commerciale che non avrebbero altrimenti preso: la sottoscrizione di titoli (peraltro difficilmente negoziabili essendo non quotata)». Il valore di quei titoli frattanto s’è azzerato.

 

 

2. Via libera a Morelli Verso la revisione del piano strategico

 

Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera

 

Marco Morelli si insedierà domani alla guida del Montepaschi come nuovo amministratore delegato al posto di Fabrizio Viola.

 

MARCO MORELLI MARCO MORELLI

Il 54enne banchiere, attuale numero uno di Bofa-Merrill Lynch in Italia, sarà oggi a Francoforte, in Bce, insieme con il numero uno dell' istituto Massimo Tononi e il presidente del comitato nomine Alessandro Falciai per esporre la candidatura.

 

Su Morelli, che è stato vicedirettore generale di Mps dal 2006 al 2010, sarebbero state superate dal board di Mps le perplessità legali legate all' inchiesta della procura di Siena che lo ha visto indagato e poi archiviato dagli stessi pm, che hanno dimostrato come il banker si fosse opposto alle operazioni finanziarie della gestione Mussari-Baldassarri, tanto poi da lasciare il gruppo.

 

Anche il tema della multa comminatagli dalla Banca d' Italia - ma prima dell' archiviazione - sarebbe stata smarcato dal board, che presenterà in Bce un parere legale sul tema. Un via libera sostanziale dell' authority su Morelli d' altronde è già arrivato nel fine settimana.

 

LANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpegLANCIO DI MONETINE A MUSSARI IN PROCURA jpeg

Domani ci sarà quindi il consiglio di amministrazione, come anticipato ieri sera dal ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, a Porta a Porta : «Il nuovo ad di Mps dovrebbe essere nominato mercoledì al cda».

 

Il titolare del Tesoro - che con il 4% è primo azionista della banca senese - non si è pronunciato sul nome ma è chiaro che ormai la scelta è caduta sul banchiere 54enne, che conosce bene il piano di Mps anche per essere il capo italiano di una delle banche del consorzio.

 

Morelli avrà la stessa retribuzione di Viola (circa 1,9 milioni l' anno tutto compreso), sarà anche direttore generale e porterà con sé alcuni manager di fiducia, a cominciare da Francesco Mele, top banker di Nomura in Italia (ed ex Goldman Sachs), che dovrebbe diventare cfo.

MARCO MORELLI2MARCO MORELLI2

 

L' arrivo di Morelli al posto di Fabrizio Viola, che si è dimesso giovedì scorso in seguito a pressioni arrivate anche dal Tesoro, potrebbe ora allungare i tempi del piano, che prevede la cessione di tutti i crediti in sofferenza (quasi 28 miliardi lordi) e un aumento di capitale da 5 miliardi di euro.

 

Un modo per superare il referendum di fine autunno e far placare le eventuali incertezze sul governo in caso di vittoria del «No». «C' è l' incognita referendum che a torto o ragione, più a torto che a ragione, viene percepita come un impedimento», ha spiegato il ministro. «La questione non è entro l' anno. È il momento in cui i mercati saranno più favorevoli a recepire un aumento di capitale».

 

fabio gallia claudio costamagna piercarlo padoan fabio gallia claudio costamagna piercarlo padoan

La soluzione della partita Mps, che ieri ha perso un altro 3,4% a 0,23 euro, «dimostrerà una volta per tutte che il sistema è sano», ha detto Padoan, «che ci sono all' interno del sistema meccanismi di mercato per rafforzare le banche e darà un segnale positivo ai mercati e al sistema creditizio».

 

L' aumento potrebbe partire a febbraio, così presentarsi con il bilancio annuale.

 

Ora toccherà a Morelli adeguare l' operazione, magari con la conversione volontaria dei bond subordinati, per ridurre la richiesta al mercato a circa 3,5 miliardi, e con l' eventuale esclusione del diritto di opzione, ancora da valutare. Tutto dipenderà dal valore della «nuova» Mps, una good bank libera da crediti in sofferenza e con una copertura al 40% dei deteriorati. E da come Morelli riuscirà a venderla al mercato, insieme con il suo piano industriale.

 

 

3. Jp Morgan ordina e anche la Bce obbedisce

 

Carlo Di Foggia e Giorgio Meletti per il “Fatto Quotidiano

 

jamie dimon jp morganjamie dimon jp morgan

Sul destino del Monte dei Paschi di Siena la banca americana Jp Morgan propone, Palazzo Chigi dispone, tutti gli altri obbediscono. Alla lista già lunga di chi obbedisce si è aggiunta ieri la solitamente severa vigilanza bancaria della Banca centrale europea, con una mossa senza precedenti.

 

 Il presidente di Mps, Massimo Tononi, e il presidente del comitato nomine della banca, Alessandro Falciai, saranno oggi a Francoforte per una consultazione informale sul nome dell' amministratore delegato designato (da Jp Morgan e da Palazzo Chigi) Marco Morelli. Si è saputo ieri sera che i due esponenti dell' istituto senese andranno accompagnati dallo stesso Morelli, stabilendo un precedente gravissimo sia dal punto di vista dell' autonomia del banca italiana, sia dal punto di vista del rigore della vigilanza Bce, sia dal punto di vista della stessa dignità personale di Tononi e Falciai.

falciai alessandrofalciai alessandro


È ormai evidente che la determinazione con cui Jp Morgan - con l' appoggio di Palazzo Chigi - si sta impadronendo del destino di Mps sta travolgendo ogni ostacolo formale e ogni regola.

 

Su Morelli pesa un' incognita. Nel 2013 è stato pesantemente multato dalla Banca d' Italia per la sua partecipazione al finanziamento cosiddetto 'Fresh' attivato dal Monte dei Paschi di Siena sotto la guida di Giuseppe Mussari quando Morelli era vicedirettore generale.

 

In quell' operazione aveva un ruolo da protagonista la Jp Morgan, banca da cui Morelli proveniva. Nella direttiva europea Crd4 su requisiti, onorabilità e adeguatezza dei banchieri - recepita dal Parlamento italiano a maggio 2015 - le sanzioni amministrative della vigilanza bancaria sono indicate tra i principali elementi da valutare per decidere sull' onorabilità e l' adeguatezza del banchiere nominato. Per Morelli si inaugura una procedura nuova, nel silenzio generale.

BANCA NOMURA BANCA NOMURA


Un pasticcio inestricabile che rischia di ripercuotersi pesantemente sulle sorti già precarie del Montepaschi, che ieri ha perso in Borsa il 3,43 per cento. La banca senese ha bisogno di 5 miliardi di nuovo capitale. Jp Morgan e Mediobanca, che capeggiano il consorzio di collocamento - di cui fa parte anche Bofa Merrill Lynch, la banca che Morelli guida in Italia, in un intreccio di conflitti d' interessi galattico - sono sicure solo dei 6-700 milioni di provvigioni a cui aspirano.

 

Nel frattempo fanno fuori Viola e mettono un uomo più fidato a capo di Mps. Con lui dovranno chiedere 5 miliardi al mercato nello stesso momento in cui Unicredit ne deve chiedere 7. L' autunno delle banche italiane sarà caldissimo.

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