MPS, BANCA TECNICAMENTE FALLITA: OLTRE 3 MILIARDI DI PERDITE

Cesare Peruzzi per "Il Sole 24 Ore"

Il prezzo dell'operazione trasparenza è salato. Banca Mps chiude l'esercizio 2012 con 3,17 miliardi di rosso, rispetto alla stima della vigilia che non andava oltre i 2,3 miliardi. Una perdita consistente, che si somma a quella del 2011 per 4,6 miliardi.

A spingere verso il basso il risultato contabile del gruppo presieduto da Alessandro Profumo e guidato dall'amministratore delegato Fabrizio Viola sono state le rettifiche su crediti per 2,67 miliardi (di cui 1,37 nel solo quarto trimestre), che si sommano agli 1,66 miliardi persi nei primi nove mesi dell'anno scorso (causa svalutazioni degli avviamenti), ai 730 milioni "bruciati" con le operazioni strutturate fatte emergere in questi mesi dalla nuova dirigenza di Rocca Salimbeni e alle spese legate alla ristrutturazione, pari a 311 milioni.

Che si tratti di una pulizia radicale lo dicono i numeri del progetto di bilancio approvato ieri dal consiglio d'amministrazione: Core Tier 1 salito all'11,3% (contro il 9,4% dei diretti concorrenti), dopo l'arrivo di 2 miliardi di aiuti pubblici aggiuntivi attraverso i Monti bond; copertura dei crediti in sofferenza al 57,9% (media di sistema al 51,3%); miglioramento del profilo di liquidità; riduzione delle attività finanziarie (-11,4% su base annua); forte calo (-40%) degli attivi di livello 3, quelli diventati poco o per nulla liquidi; costi tagliati di un ulteriore 3,7%, rispetto al -2,7% delle altre grandi banche.

«L'operazione trasparenza passa da un bilancio come questo», è il commento a caldo di Viola. «Abbiamo svoltato e oggi la banca è molto diversa rispetto al recente passato - aggiunge l'ad -. Il lavoro sui prodotti finanziari è concluso, il portafoglio è quello in bilancio e Mps è diventata una delle banche con la quota di asset illiquidi più bassa, lo 0,13% contro lo 0,90% dei principali concorrenti domestici. Si tratta di una notizia positiva, che dà certezze per il futuro - continua - e, nonostante le difficoltà del contesto economico generale, siamo fortemente impegnati a conseguire gli obiettivi del piano industriale».

Sul fronte operativo, i ricavi del gruppo sono scesi (-6,2%) sia per effetto della riduzione del margine d'interesse (-18,1%), legato al brusco calo dei tassi di mercato, sia per la riduzione delle commissioni (-7,4%) che scontano i costi della garanzia governativa necessaria per accedere alle operazioni di rifinanziamento della Bce. La raccolta (-1,6% rispetto al 2011) ha risentito della flessione per quanto riguarda le controparti istituzionali, mentre è rimasta sostanzialmente stabile quella commerciale. In calo anche gli impieghi (-1,6%), con una riduzione accentuata dei mutui (-9%), da mettere in relazione con il «ciclo economico recessivo e la forte attenzione al tema della liquidità», come sottolinea una nota di Rocca Salimbeni.

Nel portafoglio di Banca Mps ci sono ancora titoli di Stato italiani per 25,8 miliardi: un investimento a lungo e anche lunghissimo termine (alcuni bond hanno scadenze di 34 anni) che è già costato molto caro a Siena (il rafforzamento patrimoniale per 3,2 miliardi chiesto dall'Eba era legato al deprezzamento di questi titoli), e continua a costare ogni volta che lo spread s'impenna (anche ieri le azioni Mps hanno perso lo 0,7% a 0,18 euro). Una esposizione nei confronti del debito sovrano italiano che, come ha già commentato Profumo, «nessuno avrebbe fatto con i soldi propri».

Viola ieri ha confermato la scelta strategica di «ridurre il portafoglio immobilizzato coerentemente con le condizioni di mercato». Ma soprattutto ha dato un segnale di positività sul futuro del Montepaschi. La pulizia è stata fatta. L'azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori (l'ex presidente Giuseppe Mussari e l'ex direttore generale Antonio Vigni), che sarà messa al voto nell'assemblea del prossimo 29 aprile, segna uno spartiacque anche formale tra il "prima" e il "dopo". La realizzazione del piano industriale (vedere altro servizio) diventa il principale, anche se non l'unico terreno di sfida per rilanciare la banca più antica del mondo.

 

 

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA MUSSARI PROFUMO jpegGIANLUCA BALDASSARRI jpegMPS LINGRESSO DI ROCCA SALIMBENI SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…