MURDOCH FRA-CASSATO - A SPIAGGIARE LO SQUALO NON SARÀ SCOTLAND YARD MA CBIS, BRACCIO ARMATO DEI “FRATELLI DELLE SCUOLE CRISTIANE”, COLOSSO DA 3,8 MLD $ CHE HA UNA PARTECIPAZIONE IN NEWS CORP. - I FRATI LASALLIANI (QUELLI DEL S.GIUSEPPE DE MERODE A ROMA E DEL GONZAGA A MILANO) SONO STUFI DEGLI SCANDALI E ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI VOTERANNO PER CACCIARE IL TYCOON - A NIENTE È SERVITO L’AVER BATTEZZATO LE FIGLIE NEL GIORDANO CON PADRINO TONY BLAIR: MASSONE SEI, MASSONE RIMANI…

Michele Masneri per Il Foglio

I Fratelli delle Scuole cristiane vogliono mettere Rupert Murdoch in collegio. A far cadere il tycoon australiano, sotto assedio per le vicende giudiziarie riguardanti vari scandali sulle intercettazioni illegali, potrebbe non essere Scotland Yard o il Dipartimento di giustizia americano, bensì la potentissima Christian Brothers Investment Services (Cbis). Si tratta di una holding che gestisce 3,8 miliardi di dollari d'investimenti per conto di 2.000 istituzioni cattoliche, e in primo luogo per i suoi fondatori, i Fratelli delle Scuole cristiane, congregazione creata da san Giovanni Battista de La Salle che manda avanti alcuni dei collegi cattolici più famosi e prestigiosi, tra cui in Italia il San Giuseppe de Merode di Roma e il Gonzaga di Milano.

Cbis, che ha una partecipazione nell'impero mediatico di Murdoch, ha annunciato che alla prossima assemblea degli azionisti di News Corp. proporrà una mozione per rimuovere il fondatore dal ruolo di presidente. "La governance attuale di News Corp. non è adeguata a gestire questa situazione pervasiva e continua di scandalo", ha detto la portavoce di Cbis Julie Tanner.

La società chiede che venga eletto un presidente di garanzia, come ha già fatto nell'ultima assemblea di ottobre scorso, che non ha avuto sufficienti voti ma è riuscita a coagulare quasi il 40 per cento dei consensi contro Murdoch e il figlio James (dimissionario negli scorsi giorni da BSkyB, ramo britannico dell'impero di famiglia). Cbis ritiene "nostro dovere fiduciario di portare le questioni etiche in seno alle società partecipate", è scritto nell'ultimo numero della rivista trimestrale del gruppo, Principles, che celebra anche i 30 anni della compagnia, nata nel 1981 come cassaforte in grado di convogliare risparmi di istituzioni cattoliche di primo piano verso investi- menti eticamente accettabili.

Il primo embrione di risparmio lasalliano nasce anche prima, negli anni Sessanta, quando i Fratelli delle Scuole cristiane cominciarono ad associarsi in gruppi d'acquisto per risparmiare sulle polizze assicurative dei loro collegi. "Il nostro obiettivo è diverso da quello di tutte le altre finanziarie; noi non cerchiamo solo di massimizzare i profitti per i nostri affiliati ma lo facciamo in modo da integrare anche l'insegnamento cattolico, etico e sociale", scrive su Principles il religioso Michael O'Hern, presidente e ad di Cbis. L'organizzazione ha sede a New York, Chicago e San Francisco, e dal 2008 ha una divisione europea con sede a Roma, presso la congregazione lasalliana sull'Aurelia.

E' presieduta da fratello Louis De Thomasis, una laurea a Georgetown e un post dottorato a Harvard, mentre capo operativo è Alessandro Lombardi, una carriera in Bnp Paribas, una cattedra di Etica e finanza alla Pontificia Università Lateranense e soprattutto 7 anni da vicedirettore generale dello Ior alle spalle. La strategia d'investimento di Cbis prevede un primo screening finanziario, poi un più severo esame etico delle compagnie in cui investire; niente prostituzione, pornografia, farmaceutica se collegata alla contraccezione o alla biogenetica.

Il sistema funziona, almeno in termini di rendimenti: il prodotto più famoso di Cbis, il fondo Cuit (Core Equity Index Fund) che in- veste su società quotate a grande capitalizzazione, ha battuto regolarmente di quasi il 10 per cento l'indice di riferimento S&P 500 negli ultimi 16 anni. Intanto non sono mancate battaglie di moralizzazione: nel 2008 la finanzia- ria dei lasalliani si è battuta in Goldman Sachs chiedendo di cambiare la governance; nel 2010 ha fatto guerra a Bp dopo il disastro ecologico della Deepwater. E lo scorso ottobre ha lanciato il primo attacco contro Murdoch, chiedendone le dimissioni.

Nella prossima assemblea, col magnate indebolito, ai seguaci di san Giovanni Batti- sta de La Salle potrebbe riuscire il colpo. Anche perché Murdoch è molto religioso: si ricorda ancora il battesimo delle due figlie più piccole, a settembre, nel fiume Giordano, con un padrino ugualmente in progressiva cristianizzazione, Tony Blair. I Fratelli sostengono che spionaggi e corruzioni telefoniche difficilmente rientrerebbero nelle Règles de la bienséance et de la civilité chrétienne (1703), il galateo religioso di La Salle, il santo educatore canonizzato da Leone XIII.

 

RUPERT MURDOCH CON IL SUN A TRENTATRE ANNI DI DISTANZAMICHAEL O HERN DI CBISCBIS Christian Brothers Investment ServicesWENDI RANIA DI GIORDANIA NICOLE KIDMAN E MURDOCH TONY E CHERIE BLAIR

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