alberto nagel francesco gaetano caltagirone milleri

NAGEL IN TRINCEA – L’AD DI MEDIOBANCA PREPARA LA RESISTENZA ALL’ASSALTO DI MPS (GUIDATO DAL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI CON L’OK DEL GOVERNO) E SCRIVE UNA LETTERA AI DIPENDENTI: “È L’OCCASIONE PER DIMOSTRARE INSIEME, ANCORA UNA VOLTA, TUTTO IL NOSTRO VALORE” – ESSENDO L’OFFERTA “OSTILE”, AL “MONTE” SERVIRÀ ALMENO IL 51% DELLE AZIONI DI PIAZZETTA CUCCIA PER PROCEDERE. SARANNO DECISIVI GLI AZIONISTI DELL’ACCORDO DI CONSULTAZIONE (DORIS-GAVIO-MONGE FERRERO) E SOPRATTUTTO I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI, BLACKROCK IN PRIMIS, CHE GUARDANO SEMPRE AI RISULTATI FINANZIARI (SEMPRE GARANTITI DAL DUO NAGEL-DONNET)

1. NAGEL AI DIPENDENTI: “SAPREMO RESISTERE” E PREPARA LA RISPOSTA

Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/01/26/news/nagel_dipendenti_sapremo_resistere-423962111/

 

ALBERTO NAGEL

Nel giorno in cui la premier Giorgia Meloni rivela il suo esplicito sostegno all’offerta lanciata dal Monte dei Paschi su Mediobanca, con l’obiettivo di mettere al sicuro i risparmi degli italiani, in piazzetta Cuccia l’ad Alberto Nagel scrive ai dipendenti e prepara la sua difesa.

 

In una lettera diffusa nella mattinata di sabato 25 gennaio il numero uno di Mediobanca rimarca il fatto che l’offerta di Mps “non è stata concordata e il cda di Mediobanca si riunirà nei prossimi giorni per esaminarla e esprimere le proprie valutazioni al riguardo, con l’obiettivo di tutelare gli interessi di tutti gli stakeholder e in particolare dei propri dipendenti”.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

Nagel aggiunge che “le persone che lavorano nel nostro gruppo sono infatti il fondamento e la base dell’eccellenza dei risultati ottenuti in questi anni”.

 

Il messaggio sembra volto a preparare le truppe a una nuova lunga battaglia dall’esito ancora incerto. «Le sfide che abbiamo davanti saranno l’occasione per dimostrare insieme, ancora una volta, tutto il nostro valore — è scritto nella lettera — Nelle prossime settimane continueremo a essere al centro dell’interesse dei media; questo è accaduto tante volte in passato e non ci ha mai impedito, né ci impedirà, di continuare a garantire l’eccellenza dei servizi ai nostri clienti».

 

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

La definizione di offerta “ostile” […] è un punto importante ai fini della difesa e un valore segnaletico per la Bce. Se l’offerta è “ostile”, infatti, l’attaccante deve conquistare almeno il 51% delle azioni della sua preda, altrimenti non si può cambiare il consiglio di amministrazione che richiede almeno la maggioranza dei voti in assemblea.

 

In caso contrario, la Bce difficilmente può dare il suo assenso perché provocherebbe una situazione conflittuale all’interno di due banche, con il capitale di una impiegato in quella dell’altra e possibili conseguenze sulla patrimonializzazione di entrambe. E quindi sarebbe costretta a imporre dei “rimedi”, come un aumento di capitale, difficile da sostenere per il Monte.

 

Detto questo in Mediobanca pensano che ottenere almeno il 51% di adesioni all’Ops alle condizioni indicate venerdì scorso da Luigi Lovaglio, l’ad del Monte, non sia così facile. L’accoglienza […] è improntata allo scetticismo. Le sinergie da taglio dei costi sono inesistenti, visto che le due banche operano in settori diversi del credito. Le sinergie da ricavi sono tutte da dimostrare. Infatti i prezzi di Borsa si sono già adeguati mostrando uno sconto, invece che un premio, per chi voglia aderire al concambio.

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti foto lapresse 1

Certo, Lovaglio può già contare su un 34-35% che verrà consegnato dagli azionisti che lo sostengono: Delfin con il 19,7% e Caltagirone con il 7,5% (che potrebbe salire al 9,9%). Poi c’è quasi un 3% in capo alle gestioni di Poste, un 2% di Enpam e altri piccoli pacchetti.

Ma senza i fondi per arrivare al 51% ci vogliono altri grossi apporti.

 

Qualcuno dice che Andrea Orcel potrebbe dare una mano per riavvicinarsi al governo e ottenere un aiuto per l’offerta che ha lanciato su Banco Bpm. Altri dicono che la partita durerà almeno sei mesi e per giugno, Intesa Sanpaolo, con i nuovi vertici insediati ad aprile, potrà considerare un suo intervento. Oppure che il cavaliere bianco potrebbe arrivare dall’estero e in particolare dalla Francia […]

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

2. DA BLACKROCK A VANGUARD, I FONDI-AZIONISTI DECISIVI LE LISTE DEL CONSIGLIO GENERALI

Estratto dell’articolo di N.Sa. per il “Corriere della Sera”

 

La partita dell’offerta pubblica di Monte dei Paschi su Mediobanca si giocherà certamente sul fronte dei grandi azionisti, a partire dal gruppo Caltagirone e dal gruppo Delfin (Del Vecchio) ma un ruolo centrale sarà quello dell’accordo di consultazione, che raggruppa circa l’11% del capitale e che vede tra i suoi partecipanti Mediolanum, guidata da Massimo Doris, con Gavio, Monge, Ferrero, Minozzi, Seragnoli, Lucchini.

 

blackrock

Un patto molto diverso dai patti di sindacato che governavano il 50% dell’istituto. E un primo momento di verifica ci sarà martedì al consiglio di amministrazione. In questi anni però l’azionariato dei gruppi italiani ha visto anche crescere la partecipazione degli investitori internazionali, sempre più attenti all’evoluzione del mercato di Piazza Affari. In Mediobanca figurano dal gigante americano Blackrock che gestisce qualcosa come 11.500 miliardi, pari a cinque volte il Prodotto interno lordo italiano, a Vanguard Group a Norges, a Fidelity.

 

ALBERTO NAGEL - FRANCESCO SAVERIO VINCI - LORENZO BASSANI - GIAN LUCA SICHEL

[…] La ragione di quegli investimenti risiede molto probabilmente nell’andamento del piano industriale di Mediobanca e dai risultati, a cominciare dai dividendi. Ora la questione è decidere se diventare, in caso di adesione all’offerta, azionisti della nuova realtà Mps-Mediobanca che l’offerta prefigura.

 

Oltre che su questa partita, gli investitori istituzionali potranno giocare, come è già accaduto nelle altre sfide consumate alle Generali per la governance della multinazionale italiana più rilevante in campo finanziario.

 

Quest’anno è in calendario il rinnovo del consiglio di amministrazione e nei giorni scorsi è stata varata l’operazione per l’aggregazione delle attività d’investimento con Natixis, che creerà un polo da 1.800 miliardi. Operazione che i gruppi Caltagirone e Delfin non condividono. Dunque il rinnovo del board presieduto da Andrea Sironi si giocherà probabilmente sulla sfida tra più liste, quella del consiglio uscente, quella di Delfin-Caltagirone e quella Assogestioni. Anche qui gli investitori istituzionali saranno decisivi.

MPS MEDIOBANCA I SOCI DI MEDIOBANCA A SETTEMBRE 2023

 

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