film porno a napoli

PORNAZZI ALLA PUMMAROLA - A NAPOLI SI GIRANO FILM HARD IN UNA VILLETTA DI ISCHIA, TRA COSTI CONTENUTI E ATTORI IMPROVVISATI: SEI GIORNI DI RIPRESE, UN CAMERAMAN CHE POI È ANCHE IL MONTATORE, E 2 MILA EURO DI BUDGET - IL PRODUTTORE MAX BIONDI: "SIAMO RIMASTI SOLO IN QUATTRO O CINQUE CASE DI PRODUZIONE IN ITALIA. DIECI ANNI FA ERANO 50. SIAMO GLI ULTIMI INDIANI. L'INDUSTRIA VA FORTE NEGLI USA, MA QUELLI SO' AMERICANI…" - CHI RECITA NON GUADAGNA MALE: "A CASA MIA LO SANNO CHE FACCIO QUESTO. PARLIAMO DI SOLDI, E I SOLDI SONO IMPORTANTI..."

Pierangelo Sapegno per “La Stampa – Specchio

 

film porno girato a napoli 1

Salvatore sembra un oste, con la pancia che avanza prima di lui. Gli manca il grembiule nero, ma adesso vedrai che ti consiglia le sue melanzane alla parmigiana. Però fa il regista del film porno e si chiama Axel Ramirez. E non ha mai cucinato una melanzana in vita sua.

 

C'è l'attore, quello più giovane e prestante, che deve dire «piacere, io sono Maverick». Non sembra difficile, solo che è la decima volta che rifanno la scena. Lui dev'essersi un po' indispettito, perché adesso lo dice quasi sbuffando, come se volesse far capire che era venuto qui per fare altro.

 

axel ramirez 3

Anche lei è venuta qui per fare altro, le calze nere, un bel balcone davanti, tacchi a spillo, lo sguardo concentrato che ti sta prendendo le misure. Allora? Che vogliamo fare? Matteo ridice la battuta velocemente, cerchiamo di sbrigarci. E l'oste s'arrabbia: «Nooo, devi far vedere la tua sorpresa, perché voi vi siete già incontrati, vi conoscete». E certo che si conoscono.

 

Il regista scuote la testa: «Quando un film ha una bella trama, come questo», spiega, «io ci tengo che tutto sia fatto bene. Voglio che loro migliorino». Giusto. Il film s'intitola Top Gun, una parodia porno di quello vero. La sceneggiatura, dice Salvatore, lo ricalca a grandi linee. Così, a spanne.

 

film porno girato a napoli 2

E per forza. Sei attori in tutto, 4 maschi e due donne, sei giorni di riprese, un cameraman che poi è anche il montatore, e 2000 euro massimo di budget. Come ci si riesce? «Riusciamo». Commento serafico del produttore. Max Biondi, fatalismo napoletano. Si gira tutto qui in questa villetta di Ischia, guarda che mare. Ma gli effetti speciali, il costo della troupe, la trasferta, gli affitti? «No, la villetta è del regista... Ci mettiamo d'accordo». Umma umma.

 

axel ramirez 2

Il fatto è che il porno è in crisi, spiega Max. «Siamo rimasti solo in 4 o 5 case di produzione in Italia. Dieci anni fa erano 50. Siamo gli ultimi indiani». Sicuro? Secondo un'inchiesta di Think2money «il giro d'affari del porno è quantificabile in circa 97 miliardi di dollari», una cifra astronomica. Tanto per capirci, Hollywood con i suoi 600 film all'anno produce 10 miliardi di dollari, e tutta l'industria cinematografica mondiale genera ricavi per 15 miliardi.

 

«Il porno in Usa fattura più soldi della Major League Baseball, la National Football League e la NBA combinate insieme». Gli attori arrivano a contratti che superano i 250mila dollari all'anno.

 

max biondi 1

Il marchio di Jenna Jameson, star dell'adult entertainment vale 30 milioni di dollari l'anno, quasi come Brad Pitt, che ne guadagna 32. «Eh, ma quelli so' americani», ribatte Biondi. «Un altro mondo». E comunque lui i suoi film li piazza, appunto, negli States. «Li vendo su Avn Stars, piattaforma ufficiale dell'Oscar porno». A quanto? «Li metto lì, poi il costo va da un minimo di 7 dollari a un massimo di 15. Dipende, ho girato Matrix, Cleopatra, insomma parodie importanti».

 

max biondi con due attrici porno

E non vi fate soldi? «Nooo. Lo faccio principalmente per passione». Davvero? «Eh sì, certo. Io, sin da adolescente andavo nei teatri a vedere le pornostar. Ci sono proprio portato. Perché prima facevo l'attore». Dove? «Eeeh, dove. Al cinema. Sono un ex attore di Pupi Avati».

 

E poi com'è finito nel porno? «Perché sono molto ambizioso e volevo sfondare. Nei film tradizionali più di piccoli ruoli non riuscivo a fare. Allora ho intrapreso la carriera dell'hard, e lì ho spaccato veramente».

 

max biondi

Solo che adesso diciamo che si sopravvive. Il fatto è, protesta, che l'Italia paga una crisi unica, «lo vede come siamo messi». Lui finché tira quest'aria resta qui a Ischia, li gira tutti qui i film, guarda che luce, il mare fermo, il cielo chiaro e un lampo giallo al parabrise. Cosa c'è di meglio? Poi sì, i soldi contano, sono importanti, «ma senza passione non si vive».

 

Lo dice Max Biondi, pensierino della sera. Ormai il mondo è cambiato, oggi comanda internet, bisogna adeguarsi. Ecco, sul web, la rete offre ben 260 milioni di siti porno visitati quotidianamente da più di 300 milioni di utenti (75 per cento uomini, 25 donne), Pornhub da solo raccoglie 81 milioni di utenti ogni giorno, 800 ricerche al secondo e 4 milioni di video caricati in un anno, mentre Youporn genera 2,1 miliardi di pagine viste al mese.

 

film porno girato a napoli 3

Dove sta la crisi? «Ma quelli sono siti gratuiti. Loro guadagnano, e guadagnano tantissimo, sulla pubblicità». Già, ma senza film non potrebbero esistere. «Vero». E allora? Allora diciamo che qualcosa resiste, che forse c'è anche chi ci campa bene. In fondo, Francesco Guzman, l'altro attore, una tuta da pilota che gli sta un po' troppo stretta e la testa pelata, ammette che lo fa per i soldi, perché in realtà lui nasce come attore di teatro e di cinema: «Ho lavorato con Bellocchio, con Pierfrancesco Favino, con Michele Placido, ho lavorato con i professionisti. Michele Placido aveva grande stima di me».

 

Dice che ha fatto L'ombra di Caravaggio con lui. «Mi parlava con affetto e mi spiegava la parte: solo tu puoi farla bene». Che parte? «Facevo il prete. Dico una cosa sola, ma per me è importante. Anche con Favino, viene vicino a me, mi dà una mano sulla spalla e gli do la battuta, capito? Gli dico ciao».

 

axel ramirez 4

Cioè, faceva il figurante? «No. Questo è figurante speciale. E comunque ti pagano bene. Il figurante è quello che non dice niente». Beh, il porno dovrebbe pagare meglio. «A casa mia lo sanno che faccio questo. Parliamo di soldi, mi capisce? E i soldi fanno comodo. Io non vado sul set per fare una scopata con l'attrice. Io vado lì per lavorare. Perché, diciamo le cose come stanno, io vengo da tanti anni di teatro e ho imparato una cosa prima di tutto: la serietà».

 

max biondi 2

È così che si impegna con l'attrice. Lei, con il suo bel davanzale e le forme procaci, non è proprio di primo pelo, ha 41 anni ed è ucraina anche se si chiama Veronica Belli. Durante gli intrecci amorosi, si profonde in complimenti abbastanza trasversali e incoraggianti sulle misure.

 

In questi casi, Axel Ramirez non fa ripetere le scene. «Ogni attore ha i suoi segreti e le sue tecniche e ci sono determinate situazioni in cui è meglio non intervenire». Salvatore ha girato 11 film porno fino adesso e spiega che c'è stato «un bel salto di qualità con queste ultime parodie. Prima erano solo scene di sesso, adesso arriviamo a un recitato anche di venti pagine».

 

parodia porno di top gun 1

Ricorda di aver cominciato a 24 anni a fare il regista. Mai pensato di fare l'oste. Primo film La prigione oscura, un horror, «lo puoi vedere su Youtube», dice. Poi ha preferito l'hard. Per lo più dietro la cinepresa. Ma fa anche l'attore. «Sono vanitoso, mi piace apparire. Pure in questo, io e Max recitiamo delle parti, per dare più sostanza alla sceneggiatura». Chiaro.

 

parodia porno di top gun 2

«Io faccio la parte del sergente cazzuto che urla sempre. E Max il comandante che incontra gli allievi della scuola aeronautica». Tutto qui intorno, nella villetta di famiglia, casa e lavoro. Se non ci fosse il recitato, due amplessi e via. Invece, siccome Ramirez fa ripetere le scene all'attor giovine, Francesco a un certo punto comincia a fremere, perché rischia di perdere il traghetto.

 

parodia porno di top gun 4

«Non ci siamo coordinati bene sugli orari», si lamenta. Allora Salvatore accelera con grande soddisfazione di Matteo, che chiaramente è venuto qui pensando di fare altro. Alla fine, il regista dà uno strappo in macchina al porto a Francesco. Tutto bene. Molto casereccio. Alla fine Guzman ha solo una cosa da dire perché ci tiene tanto. «Il mio sogno».

 

axel ramirez 1

Sul porno? «No. Il mio sogno è di lavorare con Quentin Tarantino. So che viene a Roma, a metà ottobre, ho già comprato il biglietto. Mi piacerebbe salire sul palco del più bel teatro del mondo, il San Carlo di Napoli, e fare un film con Tarantino». Da figurante? «Figurante speciale. Per cortesia!».

 

parodia porno di top gun 3

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)