benetton ponte morandi genova luciano

NAZIONALIZZAZIONE DI AUTOSTRADE O REVOCA DELLA CONCESSIONE? SCORDATEVELA: NON SOLO ATLANTIA È PRONTA A UNA GUERRA SENZA FRONTIERE IN TRIBUNALI E TAR, MA GLI AZIONISTI STRANIERI SI SONO GIÀ FATTI SENTIRE COL GOVERNO. IL FONDO CINESE ''SILK ROAD'', CHE HA IN MANO IL 5% DI AUTOSTRADE, HA CHIESTO E OTTENUTO RASSICURAZIONI AL MINISTRO TRIA NEL SUO VIAGGIO A PECHINO. IN CUI ANDAVA A CHIEDERE FAVORI E NON POTEVA MICA PORTARE BRUTTE NOTIZIE

 

Paolo Possamai per ''la Stampa''

 

Nei prossimi anni serviranno più avvocati che ingegneri. Atlantia, e la controllata Autostrade per l' Italia, preparano le munizioni per difendersi in tribunale contro il governo. Qualsiasi azione manu militari verrebbe contrastata in sede giudiziaria, poiché gli avvocati di Atlantia sono persuasi che il contratto di concessione sia blindato sotto ogni aspetto (durata, tariffe, obblighi relativi al piano di investimenti). «Sarà scontro frontale, senza sconti» promettono ai piani alti della holding delle infrastrutture.

 

giovanni castellucci

La prima e immediata cartina di tornasole, a proposito delle effettive intenzioni del governo Conte, consisterà nel decreto relativo alla ricostruzione del viadotto Morandi. Decreto atteso oggi in Consiglio dei ministri. Se nella società veicolo deputata alla ricostruzione del ponte crollato un mese or sono a Genova non ci sarà uno spazio per Autostrade per l' Italia, sarà inteso dai vertici della società controllata da Atlantia come un gesto lesivo dei diritti e dei doveri contemplati nel contratto di concessione. E dunque scatterà immediato il ricorso in sede giudiziaria.

 

Tale è la tesi che trapela da chi guida la società della galassia Benetton. Tale è la linea messa a punto dallo staff degli avvocati, secondo i quali il contratto di concessione pretende un intervento diretto del concessionario nelle attività di ricostruzione (e non solo l' obbligo di pagare la fattura dei lavori). Ma l' ineluttabilità di uno scontro giudiziario sistemico è opinione maturata in queste settimane in modo unanime tra management e azionisti, a fronte delle posizioni ondivaghe e destabilizzanti manifestate da vari esponenti del governo (nazionalizzazione, revoca della concessione, indizione di una nuova gara, ingresso nell' azionariato di Aspi da parte di Cassa depositi e prestiti).

autostrage per l italia

 

Le ragioni di Atlantia sono state espresse in varie situazioni ad alcuni dei principali ministri del governo Conte. L' opposizione all' ipotesi dell' esproprio ha mobilitato i grandi fondi internazionali presenti nel capitale. Il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, per esempio ha ricevuto un paio di volte il top management della società. Il ministro all' Economia, Giovanni Tria, nel corso del suo viaggio a Pechino a fine agosto, è stato interrogato dalla controparte di governo cinese a proposito delle intenzioni su Aspi, di cui il 5% è in mano al fondo sovrano cinese Silk Road.

 

gilberto benetton

Tenendo conto del fatto che la Cina è un importante sottoscrittore del debito pubblico italiano, la risposta rassicurante del ministro Tria era quasi d' obbligo. E un andamento del tutto parallelo ha avuto Allianz nei suoi contatti con Palazzo Chigi, tenendo conto che Appia Investments (uno dei fondi gestiti da Monaco) possiede il 7% di Aspi e che la compagnia assicurativa tedesca ha uno stock significativo di Bot e Btp tricolori. La famiglia Benetton non ha invece ritenuto di bussare ad alcuna porta a Roma: i fratelli di Ponzano Veneto sono persuasi non vi sia spazio per una proficua interlocuzione e sia inutile partecipare al balletto politico.

 

Dinanzi alle svariate ipotesi espresse da autorevoli ministri del gabinetto Conte, e da principio pure dallo stesso premier con la tesi della revoca, lo staff dei consulenti legali di Atlantia rimane in attesa delle mosse concrete. Va da sé che la nazionalizzazione integrale, se valorizzata ai prezzi di mercato ante shock di Genova, comporterebbe un esborso di 20 miliardi. Impensabile per le finanze pubbliche nazionali. L' Italia rimane dunque un mercato da presidiare per Atlantia.

 

giovanni tria con il ministro dell'economia cinese liu kun

Una battaglia di trincea. Ma lo sviluppo futuro è tutto nel radar puntato oltre i confini. La volontà strategica di Edizione di animare uno dei principali player mondiali nel campo delle infrastrutture rimane del tutto viva. Entro settembre sarà completata la acquisizione del 50,01% di Abertis, per cui i numeri del gruppo spagnolo potranno essere consolidati in Italia. Dopo di che sarà avviata la fase della integrazione vera e propria, soggetta pur essa però alle incertezze in capo ad Aspi. In particolare, il piano avrebbe previsto il passaggio ad Abertis delle tratte autostradali in mano ad Aspi in Sud America e, in parallelo, il passaggio ad Aspi del segmento Brescia-Padova acquisito dagli spagnoli due anni or sono.

 

Progetto in stand by. Sul versante degli aeroporti, invece, l' attenzione è massima su 4-5 scali oggetto di privatizzazione. Da ultimo, nel 2017 Atlantia ha rilevato il controllo di Marsiglia e Nizza, e aveva guardato con grande attenzione la prospettata privatizzazione dell' aeroporto di Mosca (poi congelata da Putin). La storia che Atlantia rivendica come di successo nel suo racconto su scala internazionale riguarda Fiumicino, che era penultimo (davanti a Linate) nella classifica degli scali europei redatta dall' Airport Council International sul livello di soddisfazione espresso dai viaggiatori nel 2012.

 

Toninelli di maio

Dallo scorso anno, Fiumicino sta in testa al ranking degli scali continentali. E proprio Fiumicino, soprattutto per via delle tariffe, è stato per converso uno dei capitoli di contestazione rivolto ad Atlantia dal governo.

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)