orcel castagna lovaglio banco bpm

IN ITALIA NON ESISTE PIU' IL MERCATO FINANZIARIO, COMANDA IL  GOVERNO MELONI A COLPI DI GOLDEN POWER – AI FILO GOVERNATIVI INTESA E MPS, SI CONTRAPPONGONO UNICREDIT, MEDIOBANCA E BPER - ANDREA ORCEL ANNUNCIA CHE “L’OPERAZIONE SU BPM E' VALIDA MA SI SCONTRA SU VISIONI DIVERSE CHE RENDONO L’OFFERTA DE FACTO NON ECONOMICA. IL PERCORSO TAR-CONSIGLIO DI STATO NON ARRIVERÀ IN TEMPO PER DARCI CERTEZZA DELLA CHIUSURA DELL’OPERAZIONE, CHE QUINDI POTREBBE DECADERE”. MA, AVVERTE SORNIONE, “PUÒ ESSERE SEMPRE RIPROPOSTA” – "LA SCALATA DI GENERALI? LO PUÒ ESCLUDERE" - MPS-CALTA-FDI RICICCIANO L'INTEGRAZIONE CON BPM-LEGA, GIA' RIFIUTATA. MA PRIMA MPS DEVE RIUSCIRE LA SCALATA A MEDIOBANCA…

ANDREA ORCEL

ORCEL, SE GOLDEN POWER RESTA COSÌ BPM NON ECONOMICA 

 

(ANSA) -  L'aggregazione tra UniCredit e Banco Bpm è "un'operazione valida industrialmente, valida strategicamente, però si scontra su visioni diverse che rendono l'operazione de facto non economica».

 

Così il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, sui paletti fissati dal governo con il golden power, che comportano "ostacoli legali" che rendono possibile soddisfare le prescrizioni o "un aumento del costo economico per fare l'operazione".

 

"Questa valutazione è definitiva?" ha chiesto a Orcel il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. "Se restano così assolutamente", la replica del ceo.

 

"Abbiamo ottenuto una sospensione da Consob, che era necessaria per aspettare la risposta del governo sulla golden power. Il governo ci ha mandato un decreto, ci ha anche chiesto la nostra opinione su questo decreto e se vedevamo delle impossibilità. Noi abbiamo risposto e ci devono rispondere se mantengono tutto come era o riscrivono delle condizioni. Quindi avevamo bisogno di tempo", ha aggiunto Orcel.

 

giuseppe castagna banco bpm

Sempre rispetto all'opa su Banco Bpm, "il secondo elemento è l'Antitrust europeo che ci deve rispondere sulle misure di antitrust, che avranno un'influenza sulla nostra decisione finale", ha poi proseguito il ceo di Unicredit riferendosi alla scadenza indicativa del 19 giugno per l'esame dell'operazione da parte dell'antitrust Ue.

 

"Queste due cose ci mettono in una posizione di attesa e non siamo nemmeno partiti: a differenza di Bpm non siamo partiti sulla campagna di marketing, non abbiamo fatto nulla, perché aspettiamo di essere certi prima di andare a parlare con gli investitori", ha quindi sottolineato Orcel.

giorgia meloni e giovanbattista fazzolari

"Siamo tutti d'accordo sulla golden power, con gli obiettivi che vengono discussi ogni volta: il sostegno all'economia, alle pmi, al risparmio delle famiglie. La nostra banca è gestita in questa maniera. Ricordo a tutti, cosa di cui non si parla molto spesso, che i nostri prestiti alle piccole e medie imprese - ha rimarcato il ceo - sono saliti del 40% solo nel primo trimestre".

 

"Dove c'è un dibattito è sulle motivazioni dell'applicare la golden power, in particolare per la sicurezza nazionale e secondo la maniera in cui le prescrizioni sono state scritte. Se le prescrizioni, con gli stessi obiettivi, fossero scritte diversamente per noi non ci sarebbero problemi. Ma sono scritte come sono scritte. E quindi siccome non sono il solo (molte persone ritengono che il framework di applicazione non è quello giusto) siamo andati al Tar. Avevamo detto che ci saremmo andati", ha infine ribadito l'ad.  

PHILIPPE DONNET GENERALI

 

ORCEL, IPOTESI SCALATA GENERALI DA ESCLUDERE

(ANSA) - "Lo può escludere". Così il ceo di Unicredit, Andrea Orcel al 129/o Consiglio nazionale della Fabi in merito all'ipotesi di una scalata a Generali..

 

ORCEL, 'OPERAZIONE BPM POTREBBE DECADERE'

(ANSA) - "Il percorso Tar-Consiglio di Stato non arriverà in tempo per darci certezza della chiusura dell'operazione" su Banco Bpm, che quindi "potrebbe" decadere".

 

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

Lo ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, al 129/mo consiglio nazionale della Fabi in corso a Milano. L'operazione "può essere sempre riproposta", ha continuato Orcel.

 

"Il nostro ricorso al Tar è una questione di chiarezza, non di combattimento", ha precisato Orcel.

 

LOVAGLIO APRE AL TERZO POLO CON BPM "LA FASE DI CONSOLIDAMENTO CONTINUERÀ"

Estratto dell’articolo di R.E. per “La Stampa”

 

Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024

Non proprio è una dichiarazione d'intenti, ma poco ci manca. Di certo, un'apertura piuttosto chiara quella fatta dall'amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, all'ipotesi che – in caso di successo dell'ops su Mediobanca – il passaggio successivo possa essere un'integrazione con Banco Bpm.

 

«La nostra operazione» con Mediobanca – ha spiegato Lovaglio rispondendo alle domande dei giornalisti fronte alla platea del 129 consiglio nazionale della Fabi – potrebbe essere la «premessa per un'operazione più grande» con il Banco perché «la fase di consolidamento continuerà».

 

banco bpm

Certamente non ora perché, ha frenato Castagna, creerebbe «ancora più confusione in un mondo già abbastanza confuso» e «sarebbe impensabile» alla luce dell'offerta pubblica di scambio in corso sul Banco da parte di Unicredit e all'affondo di Mps su Mediobanca. Ma «un'evoluzione futura da un punto di vista della collaborazione» è tutt'altro che da escludere, ha aggiunto.

 

Lovaglio giura di non aver ricevuto «alcuna pressione» dal governo per fare l'operazione su Mediobanca, e spiega che dopo la mossa di Piazzetta Cuccia su Banca Generali ribadisce che la sua offerta è "fair" nonostante un allargamento dello sconto in Borsa.

 

LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE

«Se decide il mercato la portiamo a casa perché crea valore per tutti», ha detto il banchiere rilanciando i suoi dubbi sugli «aspetti finanziari ed economici» , a suo dire poco chiari, sull'offerta lanciata da Piazzetta Cuccia.

 

Secondo Lovaglio, l'operazione lanciata da Mediobanca potrebbe anche portare alla scomparsa del marchio Banca Generali, un'ipotesi peraltro finora mai emersa.

 

Ad esprimere un giudizio negativo sull'offerta di Montepaschi è invece l'agenzia internazionale di rating Fitch.

 

Che ha messo il rating long-term issuer default di Mediobanca'BBB' in rating watch evolving (Rwe). Il giudizio, spiega l'agenzia, riflette una eventuale revisione a positivo dell'outlook sul rating a lungo termine di Mediobanca qualora l'Ops su Banca Generali sarà completata.

 

MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Allo stesso tempo, spiega Fitch, i rating di Piazzetta Cuccia potrebbero subire pressioni al ribasso in caso di successo dell'Ops lanciata da Mps.

 

Chi ha escluso «interlocuzioni» col governo su Mps, come pure «preclusioni» da parte dell'esecutivo nei suoi confronti, è stato il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, che ha invece difeso l'ops di Bper sulla Popolare di Sondrio come l'operazione «più semplice sul mercato» e dal chiaro «senso industriale» .

LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENAI TRE FRONTI DI UNICREDITSEDE DI BANCO BPM A PIAZZA MEDA - MILANO

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

FRANCO NUSCHESE - CARLO CIMBRI - CENA ALFALFA

Andrea Orcel giuseppe castagnaLovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)