PALAZZO MILAN - DOPO VILLA CERTOSA E VILLA GERNETTO, BERLUSCONI VENDE ANCHE LA SEDE DEL MILAN DI VIA TURATI IN PIENO CENTRO: 2000 METRI CON PARCO CHE TRASFORMERA' IN APPARTAMENTI SUPERLUSSO - E INNALZERA', CON TANTO DI PENNONE, ‘’PALAZZO MILAN’’ NELLA ZONA EX FIERA PORTELLO - SEDE SEMPRE APERTA AL PUBBLICO CON RISTORANTI, STORE, INTRATTENIMENTO E MUSEO. IN ATTESA DI COMPRARE SAN SIRO LI' A DUE PASSI….

Antonello Capone per La Gazzetta dello Sport

Il Milan ha un progetto in testa: un Palazzo Milan. Sì, una nuova sede avveniristica in una zona di fresco sviluppo di Milano capace di caratterizzare l'intera area e di diventare un esempio nel mondo. Nell'idea, la sede sarebbe aperta agli sportivi e alla gente di Milano e di ogni luogo: store speciali, ristorazione, intrattenimento e divertimento, un museo che partirebbe dalla ricca sala dei trofei.

Il Milan dal 1966 ha la sede in centro e non a caso viene anche riconosciuta come «la società di via Turati». Duemila metri quadrati su diversi livelli acquistati nel 2004 dall'interista Marco Tronchetti Provera che aveva Pirelli Real Estate. Fu un affare per entrambi.

Ma oggi non offre una flessibilità di crescita per un club moderno. Diventerebbe appartamenti di gran lusso (c'è anche un parco interno) da vendere. E si prenderebbe in affitto con riscatto un intero palazzo nuovissimo da modellare ad hoc. Giudicata comoda la zona della ex Fiera: il Portello vicino a San Siro e Milano Citylife. O Porta Nuova.

La skyline di Milano trasformata giorno dopo giorno nel segno dell'Expo e della metropoli sempre più internazionale potrebbe riservare anche un'altra sorpresa: un avveniristico palazzo del Milan con la bandiera rossonera che sventola al vertice per dare un segno di evoluzione continua e di presenza solida nel tessuto cittadino. E già vi starete chiedendo come risponderebbe l'Inter...

Questa skyline non prevederebbe più «la società di via Turati», com'è ormai internazionalmente noto il Milan perché lì il club ha casa da quasi cinquant'anni, dal 1966. Anche per questo il Milan che pensa di cambiare sede è una notizia che desta sensazione. Direte: Berlusconi che tratta la vendita di Villa Certosa in Sardegna o di Villa Gernetto a Lesmo perché mai non dovrebbe pensare anche di vendere via Turati 3? Perché da sempre sottolinea che il Milan «appartiene alla sfera dei sentimenti, quindi si ama e non si quota, è qualcosa fuori mercato».

E proprio lo sviluppo della società rossonera in chiave moderna sarebbe la molla decisiva, non una mera operazione commerciale. Di sicuro gli oltre duemila metri quadrati dell'attuale sede di via Turati in pieno centro e in un complesso residenziale potrebbero essere totalmente frazionati per diventare una decina di appartamenti di alto lusso con parco interno.

Fu un buon colpo per entrambi quello concluso nel 2004 con l'interista Marco Tronchetti Provera che con Pirelli Real estate mise in vendita il complesso e il Milan che pagava un cospicuo affitto fece il passo dell'investimento a lungo periodo, creando anche Milan Real Estate per la gestione del patrimonio immobiliare: l'altra proprietà importante è il centro sportivo di Milanello a Carnago, in provincia di Varese. Poi diversi appartamenti in zone di prestigio di Milano, per esempio vicino all'ippodromo, in cui alloggiano grandi campioni.

Ma via Turati per i progetti del Milan è diventata evidentemente stretta e la disposizione su più piani non consente flessibilità progettuali che possano lanciarsi in un futuro di ulteriore espansione.

Per questo al Milan stanno ragionando che sarebbe bene mettere in vendita via Turati e individuare un nuovissimo Palazzo Milan di classe energetica A e preferibilmente Champions. Magari da prendere in affitto con riscatto prefissato in base ad alcuni diversi step temporali. Attualmente Milano offre una ricca varietà di soluzioni versatili e in questo quadro la crisi immobiliare servirebbe un bell'assist. Non male per le grandi imprese cedere un intero palazzo ad un club che ne farebbe molto di più di una sede sociale e quindi darebbe tono e popolarità alla nuova zona.

Dove? Si pensa ai cantieri che stanno venendo su nella zona dell'ex Fiera, al Portello e a Milano City Life. Ma anche Milano Porta Nuova è sotto osservazione. Vista la vicinanza con lo stadio di San Siro che il Milan spera un giorno di acquistare, è possibile che il Portello offra opportunità vantaggiose. Vedremo: Berlusconi è nato immobiliarista e il pallino l'ha sempre mantenuto. Gli ultimi impegni gli stanno facendo slittare le riunioni decisive sui progetti.

La nuova sede vorrebbe essere davvero un Palazzo Milan con vivibilità e fruibilità per gli sportivi di tutto il mondo: intrattenimento, ristorazione, store molto speciali e un museo con la Sala dei trofei del club più titolato al mondo (dicono che ora in via Turati sia troppo piccola) e ricordi che darebbero spinta al futuro. Inciso: il museo di San Siro di Milan e Inter, nel suo piccolo, è il secondo più visitato della città, con 200 mila presenze l'anno.

 

STRISCIONE CHE CELEBRE LE VITTORIE DI BERLUSCONI AL MILAN jpegBERLUSCONI MILAN BERLUSCONI MILAN Stadio San Siro MeazzaStadio San Siro MeazzaGALLIANI E BERLUSCONI IN TRIBUNA DURANTE MILAN BARCELLONA 9 berlusconi milanberlusconi coppa intercontinentale milan lap

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA