carlo messina

LA PANDEMIA NON CONTAGIA I CONTI DI BANCA INTESA, CHE SEGNA UN PRIMO SEMESTRE RECORD (2,6 MILIARDI DI UTILE), IL MIGLIORE DAL 2008. OGGI IN BORSA +3,6% - MESSINA PREVEDE CHE NEI PROSSIMI 6-9 MESI, COMPLICE L'EFFETTO COVID, DIFFICILMENTE SCATTERANNO AGGREGAZIONI TRANSNAZIONALI IN EUROPA. POI PER TRANQUILLIZZARE GLI AZIONISTI UBI, PRECISA CHE TRA LE PRIORITÀ RESTA QUELLA DI DISTRIBUIRE DIVIDENDI…

 

1. BORSA: MILANO POSITIVA (+0,6%), BRILLA TIM, GIÙ ATLANTIA

 (ANSA) - Positiva (+0,6%), anche se perde terreno, la Borsa di Milano verso metà seduta, con Tim stabile in vetta al listino principale (+4,8%) in vista della rete unica e Intesa che corre (+3,6%) dopo i conti e le operazioni che seguono l'acquisizione di Ubi (+2,6%). Guadagni anche per Bper (+4,9%) in vista dei conti e Banco Bpm (+0,9%), non per Unicredit (-0,01%), con lo spread sceso sotto 148.

 

carlo messina

Sale Buzzi (+2,9%) dopo i conti e sono in rialzo i petroliferi, da Saipem (+2,8%9 a Eni (+1,9%) e Tenaris (+2%), col greggio in risalita a 42,6 dollari al barile (wti +2,1%) e l'oro che prosegue la sua corsa (+3,4%) a 2.041 dollari l'oncia. Bene Pirelli (+0,8%) in vista dei conti e Mediobanca (+1,6%). Tengono Fca (+0,2%), Moncler (+0,1%) e Poste (+0,1%). Peggiore del Ftse Mib Atlantia (-3,9%), con la partita aperta sull'accordo col governo e con incertezze sui conti, ancora causa difficoltà a prevedere l'impatto del Covid nei prossimi mesi. Perde Unipol (-2,3%), che rimbalza dopo i guadagni precedenti. Giù Inwit (-1,2%) e Terna (-0,5%).

 

 

2. INTESA, CONTI RECORD "CON UBI AL VERTICE DELLE BANCHE NELL'UE"

Francesco Spini per ''la Stampa''

 

Nonostante i mesi difficili dell'emergenza covid-19 - e mentre stava portando a termine la scalata su Ubi - Intesa Sanpaolo realizza nei primi sei mesi «il miglior utile netto del primo semestre dal 2008», sottolinea l'ad Carlo Messina. I profitti si attestano a 2,6 miliardi, sorprendendo il mercato, e ora ai piani alti di Ca' de Sass si sostiene di essere «ben posizionati - dice Messina - per continuare ad assicurare una redditività ai vertici del settore in Europa, mantenendo una elevata patrimonializzazione.

 

Senza contare il contributo di Ubi Banca, prevediamo di realizzare un utile netto di almeno 3,5 miliardi nel 2021». Ma l'appuntamento con i conti diviene l'occasione per fare il punto sul dopo Ubi, grazie alla cui conquista, sottolinea il banchiere, se non per attivi, per valore di Borsa «siamo il secondo gruppo nell'Eurozona: abbiamo superato il Santander e ci avviciniamo al primo, che è il Bnp Paribas. Mai nella storia bancaria italiana una banca italiana ha raggiunto tale posizione».

gaetano miccichè

 

Dopo la mossa su Ubi, che ha fatto di Intesa la prima nel Vecchio Continente a dare attuazione agli auspici della Bce in favore delle aggregazioni, le acque sono destinate a smuoversi ancora. «Credo che ci sarà una accelerazione delle aggregazioni e delle fusioni in Italia ma anche in Europa - dice il banchiere -. La mossa che abbiamo fatto è per non essere la parte debole». Eppure «il consolidamento europeo non è una priorità per Intesa Sanpaolo. Faccio operazioni che possono creare valore per i nostri azionisti». L'ad prevede che nei prossimi 6-9 mesi, complice l'effetto covid, difficilmente scatteranno aggregazioni transnazionali in Europa, le cosiddette «cross border».

 

Da un lato perché ci sono grosse difficoltà «legate al posizionamento degli Stati a mantenere le aziende leader nel paese»; dall'altro giocano contro le limitate sinergie di costo. In ogni caso Intesa è in altre faccende affaccendata: «Nei prossimi 6-9 mesi saremo impegnati nell'integrazione col gruppo Ubi», in cui, conferma Messina, sarà chiamato già nel cda previsto per domani, quale traghettatore un banchiere di «piena fiducia», come Gaetano Micciché, che sarà cooptato in consiglio e nominato ad.

 

Quanto al consolidamento interno, Messina prevede un'accelerazione anche se restano alcuni punti interrogativi: «Bisogna vedere l'attitudine del ministero dell'Economia, azionista di controllo del Monte dei Paschi, e delle altre banche che hanno ad in carica, visto che è importante determinare chi comanda e quale governance si va a creare».

UBI BANCA

 

Il banchiere puntualizza anche come, grazie a Ubi, «abbiamo certamente creato un ulteriore e significativo distacco dall'altro player italiano», Unicredit, «che a questo punto non è più la più grande banca italiana, anche considerando gli asset fuori dall'Italia. Come redditività lo eravamo già e lo saremo ancora di più». Ora il primo pensiero di Messina nell'integrazione con Ubi sarà quello di «motivare le persone di Ubi», poco meno di 20 mila, «per coinvolgerle pienamente un progetto di successo di livello europeo». «Non sono un uomo di potere - aggiunge - ma uno che ha lavorato una vita nel gruppo e sacomprende le esigenze di chi ci lavora».

 

Ancora non si conoscono i numeri dei dipendenti di Ubi che seguiranno il destino delle filiali che entro l'anno saranno cedute a Bper, «ma lavoreremo con il management di Bper per fare tutto il possibile al fine di garantire la considerazione adeguata» a chi passerà al gruppo modenese. Messina ribadisce poi come tra le priorità di Intesa resti quella di distribuire dividendi: il gruppo non solo conferma la politica di dividendi in contanti relativi al 2020 e al 2021 con un «payout» rispettivamente del 75 e del 70%, ma «se la Bce ci darà l'autorizzazione» nel 2021 punta anche a distribuire un extra dividendo da riserve «alla luce dell'utile netto 2019». Un modo, dice Messina, «per dare un ulteriore supporto all'economia reale».

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...