FUGA DALL’ENEL – DOPO COMIN, ANCHE IAMMATTEO LASCIA PER ANDARE DA CAIO ALLE POSTE – L’ENEL DELL’ERA STARACE SBARACCA IN SLOVACCHIA E SALUTA LA ROMANIA

1. DOPO COMIN, ANCHE IAMMATTEO LASCIA PER ANDARE DA CAIO ALLE POSTE

Da “Primaonline.it

 

Iammatteo Greco e Comin Iammatteo Greco e Comin

L’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, ha aggiunto un altro tassello alla sua squadra scegliendo Paolo Iammatteo come assistente esecutivo con la responsabilità di affiancarlo nel percorso di trasformazione della società pubblica verso la quotazione in Borsa. Iammatteo lascia la responsabilità della Comunicazione e corporate social responsibility di Enel e il ruolo di consigliere di Enel Cuore, la onlus impegnata in numerosi progetti di solidarietà sociale di cui si è occupato dalla sua costituzione nell’ottobre 2003.

 

francesca colombo gianluca comin piero gnudi paolo iammatteo francesca colombo gianluca comin piero gnudi paolo iammatteo

Laureato in lettere e filosofia, 41 anni, sposato, due figli, Iammatteo viene da una rilevante esperienza in Enel dove era entrato nel 2002 a 30 anni nella direzione affari istituzionali e internazionali, dopo un’esperienza alle relazioni esterne in Montedison e nella compagnia telefonica Ipse 2000. Al gruppo energetico si è occupato d’immagine e di corporate identity gestendo importanti budget di pubblicità e sponsorizzazioni; è poi stato a capo della struttura della comunicazione istituzionale e stakeholders seguendo importanti partite come quella della riorganizzazione della comunicazione globale nei 40 Paesi in cui Enel è presente. 

 

2 - ENEL USCIRÀ DA SLOVACCHIA E ROMANIA

Laura Serafini per il “Sole 24 Ore
 

Francesco Caio Francesco Caio

La nuova Enel di Francesco Starace apre ufficialmente la stagione delle dismissioni, cambiando strategia rispetto al passato e mettendo nero su bianco le attività pronte a essere cedute.


Il consiglio di amministrazione si è riunito ieri per esaminare «gli sviluppi del programma di vendita funzionale al rafforzamento della struttura patrimoniale del gruppo, secondo quanto previsto dal piano industriale 2014-2018», come spiega una nota diffusa dalla società.

 

Questi sviluppi fanno perno sull'individuazione da parte dell'ad Starace di asset «possibili oggetto di vendita»: in particolare si tratta delle attività posseduta in Slovacchia e in Romania, di cui sinora si era parlato più che altro a livello informale o di indiscrezioni.
Ora invece parte ufficialmente la vendita e per sancire l'avvio dell'operazione viene formalizzato anche il mandato alle banche d'affari: Bnp e Deutsche Bank, come anticipato nei giorni scorsi da IlSole24Ore, per gli asset slovacchi e Citigroup e Unicredit per gli asset romeni.


L'aspetto interessante della vicenda, oltre appunto alla strategia dell'annuncio di cosa si mette in vendita (il predecessore Fulvio Conti, al contrario, non faceva mai nomi perchè temeva di abbassare il prezzo degli asset), è la conferma della decisione del nuovo management di ampliare il paniere delle attività in vendita per aumentare i margini di flessibilità nella trattativa. La società, però, non chiarisce quali sono gli altri asset "for sale".

 

FRANCESCO STARACE FRANCESCO STARACE

«Le procedure di cessione delle indicate partecipazioni in Slovacchia e Romania» spiega la nota diffusa ieri, «si inseriscono nel programma di vendita di attività per 6 miliardi complessivi già avviato nel 2013, finalizzato alla riduzione del debito del gruppo Enel e sinora realizzato per 1,6 miliardi». In particolare, si sottolinea, «i citati asset slovacchi e rumeni concorreranno a tale programma unitamente a ulteriori asset non strategici per un controvalore complessivo superiore all'obiettivo residuo di 4,4 miliardi, in modo da dotare il programma stesso della necessaria flessibilità». 


La decisione di ufficializzare la messa in vendita di alcune attività specifiche e invece di tacere l'identità di altre passibili di dismissioni fa pensare all'intenzione di innescare una sorta di asta tra potenziali pretendenti che informalmente si sono fatti avanti nei mesi scorsi per le centrali slovacche e le reti romene. Nel caso della società slovacca Slovenske Elektrarne, presente nel nucleare, c'è l'interesse di Cez, dei russi di Rosatom ma anche dei cinesi.

 

Enel potrebbe decidere poi di associare a queste attività altri asset posseduti in paesi diversi, come ad esempio le attività nucleari possedute in Spagna, magari per allettare maggiormente gli acquirenti e spuntare condizioni migliori.

EnelEnel


Slovenske Elektrarne «è il principale operatore nazionale di generazione di energia elettrica con una quota di mercato dell'80%» e una capacità istallata di 5700 megawatt (con nucleare, idroelettrico e termoelettrico). Nel 2013 ha realizzato ricavi per 2,8 miliardi e un Ebitda di 708 milioni.


Gli asset rumeni includono varie società di distribuzione e vendita di energia: in via di cessione è il 64,4% di Enel Distributie Muntenia e di Enel Energie Muntenia; e ancora il 51% di Enel Distributie Banat, di Enel Distributie Dobrogea e di Enel Energie, oltre al 100% della società di servizi Enel Romania. Queste società gestiscono una rete di distribuzione di 91 mila chilometri con 2,6 milioni di clienti. Nel 2013 il fatturato complessivo è stato pari a 1,118 miliardi e un ebitda di 289 milioni.

tralicci energia elettrica 1tralicci energia elettrica 1


La chiusura di queste operazioni non sarà a breve termine. Nel comunicato della società si fa riferimento al fatto che il cda «si è riservato di esaminare e valutare nei prossimi mesi le offerte dei potenziali acquirenti». Si parla di mesi, appunto. Non è comunque un mistero che l'obiettivo di Enel è raggiungere degli accordi di massima per la fine dell'anno per poi formalizzare queste dismissioni entro il primo trimestre 2015.

 

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO