tasse

I RICCHI NON VANNO TASSATI MA TAR-TASSATI - IL PREMIO NOBEL PAUL KRUGMAN DIMOSTRA CHE LA PROPOSTA PIU’ SENSATA PER UNA POLITICA FISCALE EFFICACE E’ QUELLA DI UN’ALIQUOTA DEL 70- 80 PER CENTO SUI REDDITI MOLTO ALTI - L’IDEA CHE ABBASSARE LE TASSE AI PIU’ RICCHI ABBIA UNA RICADUTA BENEFICA SULL’ECONOMIA E’ UNA BUFALA CHE RACCONTANO I PAPERONI PER NON PAGARE: NON E’ STATO MAI DIMOSTRATO DA NESSUNO…

Articolo di Paul Krugman per “The New York Times” pubblicata da “la Repubblica” - Traduzione di Luis E. Moriones

 

PAUL KRUGMAN

Non ho idea di come se la caverà Alexandria Ocasio- Cortez come membro del Congresso, ma la sua stessa elezione è già utile a uno scopo prezioso. La sola idea di vedere eletta una donna giovane, che sa parlare, telegenica e non bianca sta facendo impazzire molti nella destra e nella loro pazzia si rivelano per quello che sono. Alcune di queste rivelazioni sono culturali: l' isteria che si è scatenata a proposito di un video in cui AOC balla all' università ci dice molto, non su di lei, ma sugli isterici.

 

Le rivelazioni più importanti sono però intellettuali: la denuncia della destra delle "pazze" idee politiche di AOC è un ottimo promemoria per ricordarci chi è veramente pazzo. La questione più discussa del momento riguarda la difesa di AOC di un'aliquota fiscale del 70- 80 per cento sui redditi molto alti, che è evidentemente una follia, giusto?

 

alexandria ocasio cortez

Insomma, chi può pensare che abbia senso? Solo persone ignoranti come... Peter Diamond, premio Nobel per l'Economia e probabilmente il principale esperto mondiale di finanza pubblica. Diamond, in collaborazione con Emmanuel Saez - uno dei nostri principali esperti sul tema delle disuguaglianze - ha stimato che l'aliquota fiscale massima ottimale è del 73 per cento. Per qualcuno non è sufficiente: Christina Romer, macroeconomista di altissimo livello, già direttrice del Consiglio dei consulenti economici del presidente Obama, la stima al di sopra dell'80 per cento.

 

Da dove vengono questi numeri? Alla base dell'analisi di Diamond-Saez ci sono due presupposti: quella di un'utilità marginale decrescente e quella dei mercati competitivi. Quella dell’utilità marginale decrescente è l'idea di buon senso secondo cui un dollaro in più vale molto meno in termini di soddisfazione economica per le persone con redditi molto elevati rispetto a quelle con redditi bassi.

 

tasse

Se diamo a una famiglia con un reddito annuo di 20.000 dollari una somma extra di 1.000 dollari, questo fa una grande differenza per la loro vita. Se invece diamo questi mille dollari a uno che ne guadagna 1 milione, probabilmente nemmeno se ne accorge. In termini di politica economica, questo significa che non dobbiamo preoccuparci degli effetti di una politica sui redditi dei molto ricchi. Una politica che rende i ricchi un poco più poveri interessa solo un piccolo gruppo di persone e avrà un peso impercettibile sulla qualità della loro vita, dato che saranno ancora in grado di comprare tutto ciò che vogliono.

 

tasse

Allora, perché non tassarli al 100 percento? La risposta è che ciò eliminerebbe qualsiasi incentivo a fare quello che fanno per guadagnare così tanti soldi, e questo danneggerebbe l'economia. In altre parole, la politica fiscale verso i ricchi non dovrebbe avere nulla a che fare con gli interessi dei ricchi, di per sé, ma dovrebbe solo preoccuparsi di come gli effetti di incentivazione cambino il comportamento dei ricchi e di quanto questo interessi il resto della popolazione.

 

Ma è qui che entrano in gioco i mercati competitivi. In un'economia perfettamente competitiva, senza potere di monopolio o altre distorsioni - che è il tipo di economia che i conservatori vogliono farci credere che abbiamo - ognuno viene pagato nella misura della sua produttività marginale. Questo significa che, se vieni pagato 1000 dollari all'ora, è perché ogni ora in più del tuo lavoro aggiunge un valore pari a 1000 dollari ai risultati economici.

 

tasse

In questo caso, tuttavia, perché ci preoccupiamo di quanto lavorano i ricchi? Se un ricco lavora un'ora in più, aggiungendo 1000 dollari all' economia, ma viene pagato 1000 dollari per i suoi sforzi, il reddito combinato di tutti gli altri non cambia, vero? E invece sì, perché su quei 1000 dollari in più ci paga le tasse. Quindi, il beneficio sociale derivante dall'ottenere che gli individui ad alto reddito lavorino un po' di più è il gettito fiscale generato da questo reddito addizionale - mentre il costo del loro lavorare di meno è la riduzione delle tasse che pagano.

 

O per dirla in modo un po' più succinto, quando tassiamo i ricchi, dobbiamo preoccuparci solo di quante entrate riscuotiamo. L'aliquota fiscale ottimale per le persone con redditi molto alti è il tasso che riscuote il più alto livello di entrate possibile. Questa è una cosa che possiamo stimare, sapendo quanto sia reattivo il reddito ante imposte dei ricchi alle aliquote fiscali. Come ho detto, Diamond e Saez hanno stabilito il tasso ottimale al 73 percento, Romer a oltre l' 80 percento.

 

TASSE

Tutto ciò quadra con quanto affermato da AOC. Una riflessione a parte: che cosa succede se prendiamo in considerazione la realtà che i mercati non sono perfettamente competitivi e che c'è in giro tanto potere monopolistico? La risposta è che questo quasi sicuramente giustifica aliquote fiscali ancora più elevate, dal momento che le persone ad alto reddito presumibilmente incassano molte di queste rendite di monopolio. Quindi AOC, lungi dal mostrare la sua follia, è pienamente in linea con una seria ricerca economica.

 

I suoi critici, d'altra parte, hanno davvero delle idee politiche pazzesche e la politica fiscale è al centro della loro pazzia. I repubblicani sostengono quasi universalmente imposte basse sui ricchi, pretendendo che i tagli fiscali ai più ricchi avranno enormi effetti benefici sull'economia. Questa pretesa si basa sugli studi di... nessuno.

 

tasse

Non esiste nessuno studio serio a supporto delle idee fiscali del Grand Old Party, perché le prove contro quelle idee sono schiaccianti. L'America aveva livelli di tassazione molto alti per i ricchi - più alti persino di quelli che propone AOC - e tutto andava bene. Da allora le aliquote fiscali sono diminuite, e non si può negare che l' economia è andata peggio. Perché i repubblicani aderiscono a una teoria fiscale che non ha alcun sostegno da parte di economisti non schierati ed è confutata da tutti i dati disponibili? Bene, chiedetevi chi trae beneficio da imposte più basse sui ricchi e la risposta sarà ovvia.

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...