PIAZZA AFFARI IN CALO (-1,2%) PER LO STACCO DEI DIVIDENDI - BASSANINI: "ENEL NON HA CHIARO COSA FARE CON LE NUOVE RETI" - EXOR FA CASSA CON ALLIED WORLD PER PROVARE A COMPRARE PARTNER RE

1.BORSA: EUROPA SOSTENUTA DA WALL STREET AI MASSIMI, FRANCOFORTE CHIUDE A +1,3%

Radiocor - Effetto Wall Street sulle Borse europee. In una seduta povera di indicatori macroeconomici e con Francoforte a fare da lepre in attesa di Zew e Ifo, i listini continentali hanno sfruttato i nuovi massimi del Dow Jones (che testa quota 18300 punti) per chiudere comunque in rialzo. Francoforte e' stata la migliore (+1,3%) dopo una settimana in flessione.

 

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A Milano, il Ftse Mib ha scontato l'impatto dello stacco cedola chiudendo a -1,17%: al netto dei dividendi di 21 blue chip, che pesano per quasi l'1,6%, l'indice avrebbe segnato +0,4%. Brillante Exor (+1,78%) che fa cassa con Allied World per alimentare l'offerta da 6,8 miliardi di dollari su Partner Re. Bene Fca (+1,48%) e A2a (+1,4%), quest'ultima dopo la trimestrale. Giu' del 3,85% Mps nella prospettiva di un aumento di capitale con emissione di azioni a forte sconto. Sul mercato valutario, ripiega l'euro: la moneta unica e' trattata a 1,1351 dollari agli 1,1446 di ve nerdi'. Petrolio in calo dello 0,2% a 59,57 dollari al barile.

 

2.PIL: FMI, C'E' FINESTRA OPPORTUNITA', ORA AVANTI RIFORME A TUTTA FORZA

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Radiocor - 'Dall'ultima volta che siamo stati in Italia nel dicembre 2014, abbiamo visto uno slancio dell'economia molto positivo, in parte dovuto a input esterni, ma anche alle riforme, specialmente Jobs Act e riforma delle banche'. Lo ha detto il capo-missione del Fmi Petya Koeva Brooks al termine della visita a Roma per l'Article IV. Le conclusioni del Fondo intravedono che l'Italia 'sta lentamente uscendo da una dolorosa recessione. C'e' una finestra di opportunita': e' ora il momento di spingere con tutta la forza l'agenda di riforme che siano piu' profonde'. Secondo il Fondo 'e' vitale che l'economia cresca piu' velocemente per ridurre la disoccupazione'.

 

3.TLC: BASSANINI, ENEL NON HA ANCORA CHIARO COSA FARE SU NUOVE RETI

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Radiocor - Riguardo alla possibilita' della partecipazione di Enel al piano per la banda ultralarga 'so poco piu' di quanto e' uscito sui giornali. A mio avviso non e' ancora chiaro (parliamo di Enel ma anche di Acea, Iren, Hera) neanche nella loro testa cosa fare'. Lo ha detto Franco Bassanini, presidente della Cdp, spiegando che 'una cosa e' sostituire i contatori con contatori intelligenti (e non e' chiaro se si ha davvero bisogno della fibra per farli funzionare o se basti una rete di Tlc avanzata)' altra cosa e' 'in che misura siano disponibili a partecipare a un investimento che non potra' essere scaricato tutto sulla bolletta'. Bassanini ha poi aggiunto che il prezzo dell'energia e' gia' abbastanza alto in Italia. 'E' difficile capire, bisogna chiedere a loro - ha aggiunto - cosa pensano e quale e' la strategia.'

 

4.MEDIOBANCA: BOLLORE' FA ACQUISTI 'A INIZIO 2015' E SFIORA L'8%

Radiocor - Vincent Bollore' e' sulla soglia dell'8% in Mediobanca. La Financie're de l'Odet 'a inizio 2015' ha rafforzato la quota in Piazzetta Cuccia al 7,97% dal 7,5% di fine 2014, come emerge dal bilancio annuale della capo-gruppo dell'industriale e finanziare francese. In base al documento - consultato da Radiocor - la partecipazione in Mediobanca al 31 dicembre scorso aveva per la Odet un valore di bilancio di 498 milioni di euro, contro i 349 milioni di fine 2013 quando pero' la quota era pari al 6%. Nel corso del 2014, Bollore' ha acquistato titoli Mediobanca per circa 90 milioni di euro.

 

5.GRECIA: PORTAVOCE GOVERNO, 'SERVE UN ACCORDO IMMEDIATAMENTE'

Radiocor - La Grecia ha bisogno di un accordo con i creditori immediatamente per risolvere i problemi di liquidita' che sorgeranno a fine mese. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del governo Gabriel Sakellaridis. 'Serve un accordo immediatamente - ha spiegato Sakellaridis - ed e' per questa ragione che stiamo parlando della fine di maggio, per risolvere questi problemi critici di liquidita''.

 

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Pur ammettendo l'enorme importanza di raggiungere un accordo che permetta di sbloccare l'ultima tranche da 7,2 miliardi di euro di prestiti a favore del governo di Atene come parte dell'accordo di salvataggio da 240 miliardi, il portavoce ha sottolineato che un ultimatum da parte dei creditori non faciliterebbe le trattative. Sakellaridis ha anche negato quanto sostenuto da un giornale greco (Naftemboriki) secondo cui Atene potrebbe aver bisogno di un terzo accordo di salvataggio. 'Ovviamente il governo non firmera' un terzo memorandu m' ha detto. La borsa di Atene intanto oggi ha chiuso in rialzo dell'1,62%, sulla speranza che un accordo possa effettivamente essere raggiunto in extremis.

 

6.MARAMOTTI: LUSSEMBURGHESE IBEF SVALUTA UNICREDIT E CHIUDE 2014 CON 70MLN ROSSO

Radiocor - Conti in rosso nel 2014 per Ibef, una delle holding lussemburghesi della famiglia Maramotti, complice la svalutazione di titoli Unicredit. Come indica il bilancio approvato il 4 maggio scorso, Ibef ha chiuso il 2014 con una perdita di 70,7 milioni di euro contro l'utile di 1,3 milioni segnato nel 2013 e ha proceduto a fine anno a un aumento di capitale da 100 milioni. In base al documento consultato da Radiocor, 'la societa' alla chiusura dell'esercizio ha deciso di valutare i titoli detenuti da molti anni nel capitale sociale di un istituto di credito sulla base del loro corso di Borsa e piu' precisamente di valutarli sulla base della media della quotazione di Borsa degli ultimi sei mesi del 2014'.

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Tale valutazione 'ha comportato una correzione di valore sui titoli che ha avuto un impatto sull'esercizio 2014 di 70.440.798 euro'. Ibef, cui fa capo solo parte (11,7 milioni di titoli stando alle informazioni disponibil i) della quota dei Maramotti in Unicredit, si allinea di fatto alle altre cassaforti della famiglia depositarie dei titoli Unicredit, ovvero la controllante Cofimar e l'altra lussemburghese International Fashion Trading, che pero' hanno corretto a carico dei conti 2013, quindi un anno prima, il valore dei titoli della banca. Ibef nel bilancio 2013 aveva spiegato di non aver proceduto ad alcuna svalutazione sulla quota Unicredit nonostante lo scarto tra valore di Borsa e valore contabile, in virtu' della natura strategica della partecipazione, della ripresa della quotazione rispetto al 2012 favorita dal piano strategico 2015-18 e per le prospettive di crescita.

 

L Maramotti e N Gerber L Maramotti e N Gerber

Tornando ai conti 2014 della finanziaria, le immobilizzazioni finanziarie scendono a 69,4 milioni da 155 milioni anche per effetto della cessione di titoli non specificati per 15 milioni. Nel corso dello scorso dicembre, Ibef ha inoltre deliberato un aumento di capitale di 10 milioni d i euro con un sovrapprezzo di 90 milioni, sottoscritto dall'azionista tramite la conversione di un prestito. Il debito subordinato a fine 2014 scende cosi' da 123 milioni da 23 milioni. La perdita di esercizio viene imputata per 4,3 milioni alle 'altre riserve disponibili' e per i restanti 66,4 milioni al 'sovrapprezzo di emissione' che cosi' scende a 52 milioni circa. I Maramotti sono accreditati di una quota complessiva attorno all'1% di Unicredit. Luigi Maramotti ha fatto parte del cda della banca fino allo scorso 13 maggio, quando l'assemblea ha approvato il rinnovo del board.

 

7.POSTE: SINDACATI PREOCCUPATI CHIEDONO INCONTRO A CAIO, MERCOLEDI' IL CONFRONTO

Radiocor - I sindacati di categoria hanno chiesto all'unisono all'a.d. di Poste Italiane, Francesco Caio, un incontro sullo stato del gruppo. L'obiettivo e' avere chiarezza sull'attuazione del piano industriale, sulle relazioni industriali, sui cambiamenti in vista della privatizzazione prossima e sull'incertezza del quadro regolatorio riguardo alla possibilita' di consegnare la posta a giorni alterni. Secondo quanto apprende Radiocor, il confronto tra azienda e sindacati, il terzo dall'insediamento del nuovo management, si terra' dopodomani.

francesco caiofrancesco caio

 

'Siamo preoccupati - spiega Mario Petitto, segretario generale Slp Cisl, sindacato maggioritario in Poste - per l'implementazione del piano industriale, per lo stato delle relazioni industriali, per come avverranno i cambiamenti in atto visto che non c'e' rapporto tra azienda e sindacati. Essendo tutti preoccupati, non ci sottrarremo dalle nostre responsabilita' e siamo anzi pronti a fare la nostra parte per mettere in moto la macchina aziendale. Non siamo - precisa Petitto - un sindacato contro'. 'Abbiamo richiesto unitariamente - gli fa eco Cinzia Maiolini, segretaria nazionale Slc Cgil - un incontro sia per valutazione dei dati della chiusura di bilancio, sia per l'attuazione del piano industriale a fronte di un quadro regolatorio non ancora certo sui servizi postali e, in particolare, sul recapito ai giorni alterni'.

 

8.BANCHE: IL CALO DEI PRESTITI A FAMIGLIE E IMPRESE SPEGNE TRE CANDELINE

Antonio Patuelli Antonio Patuelli

Radiocor - Il calo dei prestiti delle banche italiane a famiglie e imprese ha compiuto tre anni in aprile. E' dal maggio del 2012, infatti, che il rapporto mensile dell'Abi registra senza interruzioni un segno meno per questo aggregato. Nel maggio di tre anni fa lo stock di prestiti a famiglie e imprese era di poco superiore a 1.500 miliardi mentre a fine aprile scorso, stima l'Abi, si era a 1.407 miliardi; circa 100 miliardi persi in 36 mesi. L'associazione guidata da Antonio Patuelli, tuttavia, segnala un bicchiere che inizia a riempirsi: i nuovi finanziamenti alle imprese nel primo trimestre crescono dell'8,1%. Per le famiglie si conferma il 'boom' dei mutui casa (+50%) nel primo trimestre.

 

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