LE PIETRE NERE CHE SI MANGIANO IL MADE IN ITALY – BLACKSTONE CON 210 MLN SI COMPRA IL 20% DI VERSACE. E’ LO STESSO FONDO AMERICANO CHE HA COMPRATO LA SEDE DEL CORRIERE DA RCS (SARA’ IN VIA SOLFERINO IL NUOVO SHOW-ROOM DI DONATELLA?)

1- VERSACE: ACCORDO CON BLACKSTONE, A FONDO USA QUOTA DEL 20% PER 210 MILIONI
Dall''Ansa'

Accordo fatto tra Versace e Blackstone per l'ingresso del fondo Usa nella capitale della casa di moda. A Blackstone andrà il 20% del capitale del marchio della Medusa, con un'iniezione di nuovi capitali nella società per 150 milioni e l'acquisto di azioni per 60 milioni da Givi, la holding il cui capitale è diviso tra Allegra, Donatella e Santo Versace. L'intera Versace viene valutata nell'operazione 1 miliardo di euro.

L'accordo per l'ingresso del fondo Blackstone in Versace con una quota del 20% prevede un'iniezione di nuovi capitali nella società per 150 milioni di euro e l'acquisto di azioni per 60 milioni da Givi, la holding il cui capitale è diviso tra Allegra, Donatella e Santo Versace. L'intera Versace viene valutata così 1 miliardo. Blackstone avrà un posto nel consiglio di amministrazione. E' quanto emerge da una nota che ufficializza l'operazione.

Donatella Versace, direttore creativo di Versace, saluta l'ingresso di Blackstone nella casa della Medusa sottolineando la visione comune sullo sviluppo futuro del gruppo. ''Sono molto lieta di lavorare con Blackstone e in particolare con Stephen Schwarzman - afferma in una nota, riferendosi al ceo e cofondatore del fondo Usa -, di cui ammiro i risultati e che condivide la visione della famiglia sullo sviluppo di Versace''.

''Abbiamo raggiunto un posizionamento forte e unico nell'abbigliamento di lusso e credo che questo investimento nella società - afferma Donatella Versace -, assieme alla nostra direzione sicura e al nostro eccezionale team di gestione ci permetterà di raggiungere il potenziale di Versace''.

''Siamo tutti incredibilmente entusiasti di questo sviluppo, che riconosce il lavoro fatto negli ultimi anni per mettere la società su basi solide quasi raddoppiandone le dimensioni - afferma il ceo di Versace Gian Giacomo Ferraris -. Versace ha un forte riconoscimento globale del marchio, una creatività unica e un'organizzazione formidabile che con l'investimento di Blackstone potrà portare la società al livello successivo''.

L'ingresso di Blackstone nel capitale di Versace ''non cambia, anzi rafforza, l'obiettivo di andare in borsa tra 3-5 anni''. Lo afferma l'a.d del marchio della Medusa, Gian Giacomo Ferraris, in una conversazione con l'ANSA nella quale sottolinea inoltre che ''poiché la famiglia non intende lasciare il controllo l'Ipo resta un'opzione'' e nel frattempo ''un partner finanziario come Blackstone era il partner naturale''.

Il manager, artefice del rilancio del gruppo Versace, spiega il 'ritardo' nella scelta dell'azionista di minoranza anche col fatto che ''ho presentato in modo dettagliato ed esaustivo il piano industriale dei prossimi tre anni e Blackstone lo ha condiviso''. Così come ''ha condiviso la visione della famiglia sul futuro prossimo e sul medio termine''.

Ora, i 150 milioni di mezzi freschi messi da Blackstone con l'aumento di capitale serviranno ''ad accelerare la crescita e far diventare Versace, che già oggi viaggia sui 500 milioni di fatturato, di un'altra cilindrata''.

Lo sviluppo avverrà, spiega Ferraris, in tre direzioni: aumentare i negozi della prima linea in aree come Sudamerica, Corea, Giappone; sviluppare le potenzialità del multilinea a partire dalla licenza Versus, ricomprata da Versace; espandere l'e-commerce anche in Asia, sopratutto in Cina, in Russia e Australia. ''''Son tutte iniziative che richiedono investimenti'', spiega. Nel frattempo i conti 2013, che verranno diffusi il mese prossimo, mostreranno ricavi in crescita del 18% a 480 milioni di euro e un Ebitda in salita del 50% 69 milioni.

2-LE DUE PIETRE NERE SPARIGLIANO LE CARTE NELL'ASFITTICO BUSINESS ITALICO
Carlotta Scozzari per Dagospia

Tradotte in italiano, le due pietre nere statunitensi, i fondi Blackstone e Blackrock, stanno facendo incetta di affari nell'asfittica finanza italica. Spesso confusi per il nome simile, in realtà sono divisi da una differenza sostanziale. Il primo è un colosso del private equity, uno di quegli operatori che, spesso in un'ottica speculativa (che mira al guadagno veloce), comprano e vendono partecipazioni in società.

Il secondo è un colosso del risparmio gestito, ossia raccoglie il denaro di tutta una serie di investitori, anche piccoli, e lo impiega in diversi modi per farlo rendere. Alla fine, in ogni caso, al di là degli obiettivi, in entrambi i casi si tratta di fondi che raccolgono soldi tra gli investitori per farli fruttare.

Il ritrovato interesse di Blackstone e Blackrock per la finanza italiana è interpretato in maniera speculare. "Un buon segnale", osserva chi sottolinea che sul mercato finanziario di un paese della periferia europea tornano ad affacciarsi gli stranieri. "Un cattivo segnale", sostiene invece chi insiste sul fatto che i gruppi esteri stanno depredando i grandi marchi del "made in Italy".

Così, se, dopo il caos in Saipem e Telecom Italia, Blackrock è da poco salito al 5% di Intesa Sanpaolo facendo tremare la Cariplo di Giuseppe Guzzetti, Blackstone, per un investimento di 210 milioni, si è appena aggiudicato il 20% di uno dei grandi gruppi della moda italiana: Versace. L'azienda del lusso che, dalla morte dello stilista e suo grande uomo simbolo Gianni Versace, nel 1997, spesso ha attraversato fasi complesse.

Blackstone di recente è balzata agli onori delle cronache finanziarie anche perché è il fondo a cui il gruppo editoriale Rcs, con un'operazione che ha suscitato un vespaio di polemiche tra dipendenti e azionisti (Diego Della Valle ma anche Giovanni Bazoli), ha ceduto gli immobili di via San Marco e via Solferino per 120 milioni. Da tempo, si dice che il fondo americano potrebbe affittare gli spazi della parte nuova a un negozio di Versace. Da oggi cioè praticamente a sé stesso.

 

VERSACEBLACKSTONEDonatella Versace con Lady Gaga DONATELLA VERSACE TOM JONES GIANNI DONATELLA SANTO VERSACE lady gaga e donatella al palazzo versace

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…