bolsa familia

PRIMA DI FACEBOOK C'ERA LA FAVELA - IN BRASILE CI SARANNO PURE DISPARITÀ SOCIALI ENORMI, MA LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE ARRIVANO PRIMA CHE IN OCCIDENTE: IL VOTO È ELETTRONICO DAL 1994, LA 'BORSA FAMIGLIA' PER I POVERI VIENE DISTRIBUITA SU CARTE MAGNETICHE, LO SMARTPHONE CHE PAGA TUTTE LE FATTURE E BOLLETTE LEGGENDO UN CODICE A BARRE UNIVERSALE MENTRE NOI STIAMO ANCORA COL BOLLETTINO POSTALE…

 

Rocco Cotroneo per ''Corriere Innovazione - Corriere della Sera''

 

 

orkut social network

La prima volta tecnologica non si scorda mai. Il nonno vide nascere la radio, papà la televisione, la mia generazione il personal computer. Poi c' è la novità nel posto che non ti aspetti, e nulla mi colpì tanto come la prima banda larga Internet, appena sbarcato in Brasile. Marzo 1999: arrivò in casa insieme al cavo della tv. In quei giorni in Italia era ancora la norma il dial-up con il lamento del modem che faceva la telefonata; qui al Corriere i giornalisti ancora non avevano Internet, quindi nemmeno la posta elettronica. Digital divide, al contrario di come uno se l' immagina. Quando pochi mesi dopo dalla Silicon Valley arrivò Google mi sembrava di giocare sporco nei confronti dei colleghi in Italia. E l' archivio di carta divenne presto inutile.

orkut social network

 

Breve premessa, nemmeno troppo fuori tema, perché sin d' allora la velocità di adeguamento del Brasile a tutte le invenzioni che hanno sia smaterializzato (per esempio dal contante alle carte), sia disintermediato (AirBnb, Uber, ecc) è sempre stata assai sostenuta.

 

L' obiezione che il fenomeno abbia interessato solo una élite, in un Paese noto per le sue grandi disparità sociali, è vera solo fino a certo punto. Certo, eravamo in pochi ad avere il primo megabyte via coassiale di fine Novecento, ma l' abbandono del contante o la passione per i social network ai quali ho assistito sono stati e sono del tutto interclassisti. Prima che nascesse Facebook, le favelas di San Paolo erano già piene di cybercafé affollati per la passione social dell' epoca. Si chiamava Orkut e morì proprio per l' eccesso di entusiasmo brasileiro.

brasile e tecnologia

 

Quando la lingua dominante all' 80 per cento divenne il portoghese, il resto del mondo comprensibilmente lo abbandonò e l' invenzione ante litteram di un genietto turco (start up comprata da Google) andò a fondo. Erano gli stessi anni nei quali il presidente Lula divenne famoso nel mondo per la sua campagna contro la fame. Il progetto Borsa Famiglia offre una manciata di denaro al mese alle famiglie più miserabili in cambio della frequenza scolastica e delle vaccinazioni ai bambini. Tutto il sistema, sin dal 2003, è regolato da una carta magnetica. Così come il voto è elettronico al 100% già dal 1994.

 

Altro elenco di cose e servizi che ho visto arrivare prima in Brasile che in Italia: le macchinette alle casse dei supermercati che compilavano l' assegno da sole (queste sono scomparse), la dichiarazione dei redditi per via telematica, la banca online facile da usare e senza chiavi inestricabili, lo smartphone che paga tutte le fatture e bollette leggendo un codice a barre universale (da noi si litiga ancora con Mav e F24, e i bollettini postali non moriranno mai), l' acquisto da casa di biglietti per concerti e film, e soprattutto l' ubiquità delle carte di credito (tutte) e il diritto a usarle anche per pagare un caffè, senza le lagne dell' esercente sull' esosità delle commissioni.

bolsa familia

 

Cosa ha portato un Paese come il Brasile a essere così rapido, prendiamo il caso più evidente, nella quasi scomparsa del contante? Il ristoratore di San Paolo apre la cassa a fine serata e non trova manco una moneta, nessuno ha tirato fuori soldi, nemmeno per le mance. «Sa cosa significa questo, vero? Il fisco festeggia, noi un po' meno...». Tutti hanno pagato attraverso un lettore wireless delle carte, che ciascun cameriere porta in tasca. Le cause principali del cashless così diffuso non sono però nobili come l' onestà fiscale.

bolsa familia

 

Le ripercorriamo con chi vive da queste parti da più tempo: «È una società che vive a debito e a rate, tutto si può pagare nel tempo, la propensione al risparmio è minima, da cui la diffusione delle carte di plastica. È un Paese ancora traumatizzato dall' iperinflazione del secolo scorso, per cui più tardi si paga meglio è. Infine è una cultura dell' ognuno per sè. Niente conti alla romana: io pago le mie due birre e la polpetta, tu quello che hai mangiato tu».

 

Se a Milano provi a pagare un conto con cinque carte di credito e due Bancomat il proprietario chiama i carabinieri. A San Paolo, Rio o qualunque angolo dell' Amazzonia è la cosa più normale del mondo.

nota fiscal paulista

 

Ma torniamo ai vantaggi per le casse pubbliche. Aver reso obbligatorio il collegamento telematico al fisco di ogni esercente dello stato di San Paolo (una nazione dentro il Brasile, con 45 milioni di abitanti) ha reso possibile la nascita di un sistema di ricevute dei pagamenti praticamente ineludibile. Ad ogni pagamento sopra una certa soglia, il cliente di un negozio chiede la registrazione dell' acquisto con il proprio codice fiscale.

aeroporti brasiliani

 

In cambio ottiene la Nota fiscal paulista, che ogni anno dà diritto a rimborsi e persino a una lotteria. È il sistema che tiene in memoria tutto: una volta all' anno il contribuente riceve a casa il rimborso creato dalle deduzioni e se è pure fortunato il premio del fisco. Inutile dire che a San Paolo l' esercente non può rifiutarsi di fare la ricevuta, non foss' altro perché nessun acquirente vi rinuncia, visti i vantaggi. È la stessa cassiera che chiede, di default: desidera la Nota fiscal?

 

Non dubito che debba esistere qualche ostacolo insormontabile per cui un sistema così semplice e micidiale di lotta all' evasione fiscale non sia facilmente importabile in un Paese del Primo Mondo come il nostro. Ma è la stessa domanda che mi si strozza in gola quando sono in fila alle Poste (italiane).

tecnologia in brasile

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...