alessandro profumo leonardo

PROFUMO PROVA A PLACARE AZIONISTI E CDA VENDENDO L'ARGENTERIA: VUOLE QUOTARE IL 40% DI DRS ALLA BORSA DI NEW YORK PER METTERE UN MILIARDO IN CASSA. IL DEBITO NETTO DELL'AZIENDA E' ARRIVATO A 5,9 MILIARDI - RICCHE COMMISSIONI PER TUTTI: GOLDMAN SACHS IN CABINA DI REGIA GUIDERÀ UN POOL DI ISTITUZIONI AL QUALE PARTECIPA ANCHE MEDIOBANCA

Rosario Dimito per “il Messaggero

 

Le banche per conto di Leonardo avrebbero definito lo schema per riportare nel listino di Wall Street la Drs, azienda statunitense leader nel settore dei servizi e prodotti elettronici integrati per la difesa. Le linee essenziali dell' operazione sono pronte e, secondo quanto ricostruito dal Messaggero presso fonti bancarie, un ruolo chiave verrà svolto da Goldman Sachs.

LEONARDO DRS

 

La banca d' affari Usa dovrebbe essere in cabina di regia con il doppio ruolo di advisor e di global coordinator dell' Ipo. Vanno definiti alcuni passaggi formali, anche se l' architettura non dovrebbe subire aggiustamenti. A fianco di Goldman dovrebbero schierarsi con livelli di responsabilità inferiore due grandi investment bank Usa: JpMorgan e Morgan Stanley. Ma sicuramente nel pool che guiderà le grandi manovre ci sarà Mediobanca, istituto di riferimento storico della ex Finmeccanica.

 

ALESSANDRO PROFUMO

Già quotata al Nyse fino all' acquisizione da parte della ex Finmeccanica, il ritorno in Borsa di Drs dovrebbe avvenire entro giugno 2021. Secondo lo schema, Leonardo punta a un' Ipo per collocare una quota del 40% del capitale, attraverso un' offerta pubblica di vendita e sottoscrizione (Opvs), cioè una struttura mista che prevede la cessione di azioni Drs in portafoglio al gruppo guidato da Alessandro Profumo, accompagnata da un aumento di capitale riservato agli investitori che farà affluire risorse fresche alla società per supportare i propri piani di sviluppo. Alcune tecnicalità sono ancora da definire, come il bilanciamento tra le azioni da cedere e quelle da emettere ex novo a favore del mercato.

 

ALESSANDRO PROFUMO

Probabilmente del 40% da quotare, più della metà (55-60%) potrebbe essere la tranche di titoli venduti da Leonardo. E una spiegazione c' è. Il gruppo leader della difesa ha necessità di fare cassa per ridurre l' indebitamento di 5,8 miliardi al 30 settembre, contro i 4,3 miliardi dello stesso periodo 2019. Il tutto a fronte di una capitalizzazione che ieri ammontava a 3,1 miliardi.

 

L' ANDAMENTO

L' opzione della cessione di una quota di Drs era già stata ipotizzata nel 2017 dall' allora ceo Mauro Moretti, prima che si concludesse il suo mandato. Il 100% di Drs venne acquisito il 13 maggio 2008 per 5,2 miliardi di dollari (3,4 miliardi di euro). Dopo anni di risultati in calo, nell' ultimo triennio ha registrato una netta ripresa: nel 2019 ha fatturato 2,44 miliardi pari al 18% del consolidato di Leonardo con un Ebitda di 276 milioni (15%). Nei primi 9 mesi 2020, nonostante l' effetto negativo del dollaro, il fatturato è cresciuto del 6% a 1,72 miliardi (19%), l' Ebitda è sceso del 2% a 101 milioni (20%) e gli ordini balzati del 13% a 2,26 miliardi.

LEONARDO DRS

 

La valutazione preliminare della società Usa si aggira su 3-3,5 miliardi per il 100%: sarebbe una stima molto positiva in quanto Drs da sola rappresenterebbe l' 87% della market cap del gruppo italiano. A questi valori, il 40% frutterebbe fino a 1,4 miliardi, di cui circa 800 milioni destinati a Leonardo per tagliare l' indebitamento.

 

Si diceva che nella partita verrà coinvolto un numero di banche adeguato. Tra queste Goldman Sachs vorrà ritagliare uno spazio a Mediobanca che fu advisor di Finmeccanica da maggio a ottobre 2008 per l' acquisizione di Drs: l' operazione fu resa possibile attraverso un aumento di capitale di 1,2 miliardi dove Piazzetta Cuccia era joint bookrunner.

 

Nel 2015 ha assistito Ansaldo Breda ceduta a Hitachi, e nello stesso periodo si procedette alla vendita del 40% di Sts sempre ad Hitachi.

Infine Leonardo a giugno 2017 ha emesso un bond di 600 milioni al 2024: Mediobanca in regia.

 

LEONARDO DRS

 

2. L'OPERAZIONE LEONARDO SU IN BORSA "UN MILIARDO IN CASSA SE QUOTERÀ DRS"

Da “la Repubblica

 

Il titolo di Leonardo decolla a Piazza Affari, dove segna un più 7,41% (a 5,42 euro). Gli investitori hanno preso bene le voci sulla possibile quotazione della controllata Drs a New York. Drs produce dispositivi e software d' avanguardia per forze militari e agenzie di spionaggio. La quotazione di Drs - che Leonardo esamina, senza avere ancora deciso - sarebbe valorizzata 3 miliardi di dollari.

 

Rappresenterebbe un tonico dunque per il debito netto di Leonardo (pari a 5,9 miliardi). I rumor riportati dall' agenzia Bloomberg parlano di una quotazione del 40% di Drs, acquistata nel 2008 per 3,4 miliardi. Sarebbe realizzata nella prima metà del 2021. Collocando il 40% di Drs, rileva Equita, Leonardo «raccoglierebbe un miliardo, rafforzando la struttura finanziaria e attenuando i dubbi sui flussi di cassa», effetto del Covid.

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...