1- MONTI MISTERY: QUAL È LA VERA RAGIONE CHE HA SPINTO IL PROFESSORE DI VARESE A SCAVALCARE L’ATLANTICO PER MISURARSI CON UN MONDO HI-TECH CHE È SEMPRE STATO ESTRANEO ALLE SUE CORDE? CHE STIA CERCANDO DI SONDARE IL TERRENO PER CREARE UN’ALLEANZA STRATEGICA TRA TELECOMITALIA E QUALCHE COLOSSO DI INTERNET? 2- LA BENEDIZIONE A MONTI DI GOLDMAN SACHS CHE NEGA CHE L’ITALIA SARÀ IL PRIMO PAESE A CHIEDERE AIUTO E CHE IL 2012 VEDRÀ LA CAPITOLAZIONE DEL NOSTRO PAESE 3- IERI ELSA FORNERO È STATA SUL PUNTO DI PIANGERE PER L’ARRESTO DI ROSSIGNOLO 4- IL “FINANCIAL TIMES” DOMANDA: “COME GIUSTIFICHERÀ MARCHIONNE QUESTI INVESTIMENTI NEGLI STATI UNITI RISPETTO ALLE PRESSIONI POLITICHE E SOCIALI IN ARRIVO DALL’ITALIA?”. TRANQUILLI. A QUESTO INTERROGATIVO CI PENSA LA FORNARINA CHE PIANGE 5- SULLA NUOVA AGEA INCOMBE ANCORA L’OMBRA LUNGA DELL’EX-MINISTRO PAOLO DE CASTRO 6- A ROMA C’È UN UOMO FELICE. È MALAGÒ, PER GLI AMICI MEGALÒ: CONI C’EST PLUS FACILE

1- MONTI MISTERY
Nemmeno il declassamento di due gradini operato dall'agenzia di rating Moody's nei confronti dell'Italia, riuscirà a rovinare la breve vacanza di lavoro che Mario Monti si è concesso ai piedi delle Montagne Rocciose. Notizie di questo genere gli confermano soltanto la bontà delle proposte sullo scudo antispread che hanno fatto risalire le sue quotazioni dopo il vertice di Bruxelles.

L'albergo dove SuperMario è arrivato per un incontro con i guru mondiali delle nuove tecnologie ha una vista straordinaria che ricorda i film girati da quelle parti da Gary Cooper e Clarke Gable.

Oggi, invece della famiglia Kennedy che vi ha soggiornato a lungo, sono arrivati i guru della Silicon Valley, protagonisti di un capitalismo virtuale che negli ultimi anni è diventato sempre più reale grazie a personaggi come Bill Gates, Jeff Bezos, Rupert Murdoch e quel ragazzaccio di Mark Zuckerberg dalle magliette fetenti che ha creato il popolo dei "fessibook".

Gli organizzatori di questo incontro annuale, che si ripete dal 1983, fino a ieri avevano tenuto le porte chiuse ai leader della politica con l'unica eccezione di Tony Blair, e oggi sono curiosi di sentire il Professore bocconiano che sta cercando di sistemare i conti in Italia. Anche i giornalisti vorrebbero assistere allo speach di Monti, ma le porte per loro sono sbarrate e questa è la ragione per cui soltanto un paio di inviati ha raggiunto Sun Valley senza riuscire finora ad andare oltre la cronaca di colore.

Anche loro, comunque come i big dell'hi-tech, si chiedono quale sia la vera ragione che ha spinto il Professore di Varese a scavalcare l'Atlantico per misurarsi con un mondo che è sempre stato estraneo alle sue corde.

La spiegazione non va cercata certamente nell'idea suggestiva ma inconsistente che ai piedi delle Montagne Rocciose si sia creato un altro centro di poteri forti e oscuri come il Bilderberg e la Trilateral ai quali peraltro si attribuisce un'importanza esagerata.

Certamente il richiamo dell'America per Monti è sempre stato fortissimo perché nel Continente a stelle e strisce ha trovato consensi che hanno fatto lievitare il suo potere.
Una dimostrazione concreta è arrivata l'altroieri dai vecchi amici di Goldman Sachs, la merchant bank nella quale Monti ha lavorato e di cui non ha mai sottovalutato l'influenza. In una nota che è stata ripresa da un giornale francese ma ignorata da quelli italiani, gli strategisti di Goldman Sachs negano che l'Italia sarà il primo Paese a chiedere aiuto al meccanismo anti-spread e che il 2012 sarà l'anno che vedrà la capitolazione del nostro Paese.

Per Monti questa benedizione di Goldman Sachs (dove ha messo la sua intelligenza a disposizione dal 2005 al 2011) vale quanto un tramonto davanti alle Montagne Rocciose, uno spettacolo magnifico che allarga il cuore e fa dimenticare di colpo le velleità del Cavaliere risorto e gli affanni di Casini e Bersani.

Resta comunque la domanda di fondo sul significato della sua missione alla conferenza organizzata da Allen & Company, il fondo americano di investimento creato nel 1922 da Charles Robert Allen Junior.

Scartata l'idea di una breve vacanza-premio c'è chi si azzarda a pensare che Monti voglia toccare con mano la disponibilità dei signori di internet a investire in Italia. Di sicuro si terrà alla larga dal ragazzaccio Zuckerberg, il miliardario tirchione, che quando è venuto a Roma dopo il matrimonio ha speso 39 euro in un ristorante senza lasciare nemmeno uno straccio di mancia.

E diventa difficile anche pensare che voglia convincere Warren Buffett a mettere i soldi in Finmeccanica (come è stato ipotizzato frettolosamente da qualche giornalista zelante) perché questa ipotesi ridicola è stata scartata anche da Giuseppe Orsi durante l'Air Show di Londra.

Tra i presenti c'è Rupert Murdoch, un nome che è venuto fuori come potenziale acquirente di TelecomItalia Media, ma nell'ultima lista dei 15 interessati alla società di Telecom, lo squalo australiano è già sparito. Oggi sul "Sole 24 Ore" si parla di un possibile interesse da parte del fondo Usa AigBridge Constellation, che già nel 2008 si era fatto vivo e ha interessi nei media televisivi che appartengono alla famiglia svedese Wallenberg.

Anche questa ipotesi non sembra comunque giustificare il blitz di Monti, ma riporta in qualche modo all'idea che - TelecomItalia Media a parte - il premier italiano stia cercando di sondare il terreno per creare un'alleanza strategica tra TelecomItalia e qualche colosso di Internet.

Questa voce ha preso a circolare da ieri nella hall del bellissimo hotel e non sembra priva di fondamento. Il Professore di Varese sa benissimo che lo stato di salute dell'azienda di Franchino Bernabè non è dei migliori e teme che anche l'ultimo pezzo importante dell'industria italiana delle telecomunicazioni rischi di essere preda di qualche emiro dalle tasche stracolme.

Da qui l'idea che Monti, dopo aver inserito nella sua agenda il tema dell'Italia digitale (finora gestito in modo pasticciato da Corradino Passera), sia volato ai piedi delle Montagne Rocciose per creare una grande alleanza con qualche "signore dell'hi-tech" che possa far uscire dallo stallo l'azienda guidata dal manager di Vipiteno.

2- ELSA FORNERO IERI È STATA SUL PUNTO DI PIANGERE L'ARRESTO DI ROSSIGNOLO - "FINANCIAL TIMES" "COME GIUSTIFICHERÀ MARPIONNE QUESTI INVESTIMENTI NEGLI STATI UNITI RISPETTO ALLE PRESSIONI POLITICHE E SOCIALI IN ARRIVO DALL'ITALIA?"
Elsa Fornero, la ministra delle lacrime che veste come una fatina nel paese degli orrori, anche ieri è stata sul punto di piangere.

Il suo legame con il mondo torinese è stato messo a dura prova dalla notizia dell'arresto di Gianmario Rossignolo, l'ex-manager di Fiat, Zanussi e Telecom che è stato confinato ai domiciliari per aver sottratto 13,5 milioni di finanziamenti destinati alla formazione.

La decisione è stata presa da un giudice donna che la Fornero conosce benissimo perché si tratta di Maria Francesca Christillin, sorella della famosa Evelina che come moglie di Galateri di Genola e abile tessitrice di relazioni, rappresenta un punto fermo del gotha torinese. Questa donna ha un carattere molto duro che ha dimostrato nell'agosto di quattro anni fa quando sulla porta del tribunale mise un cartello in cui intimava alle avvocatesse di entrare in tribunale con gli shorts e le ciabatte.

Di tutt'altra scorza è la Fornero che si porta addosso le maledizioni dei fannulloni e degli sfigati oltre al palese disprezzo del collega Giarda, il ministro dalle orecchie generose. Dopo le lacrime e le gaffe che l'hanno resa celebre sembra aver perso un po' della tracotanza che ha accumulato nell'esperienza di vicepresidente di IntesaSanPaolo, ma l'arresto di Rossignolo (noto per la sua megalomania irrefrenabile) l'ha indotta a un colpo di reni per difendere la città e l'industria dell'automobile. Per questo motivo ha affermato ieri che cercherà di convincere Marpionne "che in Italia vale la pena di continuare a restare e produrre e innovare".

A questo punto non si capisce se la 64enne economista sta giocando con le parole fino al punto da creare ilarità. Evidentemente è rimasta colpita dalla violenza con cui i media e quel sito disgraziato di Dagospia hanno preso a dileggiarla, e ha deciso di buttare a mare i giornali. E ha fatto un grosso errore perché è di ieri la notizia choc che la francese Peugeot ha deciso di tagliare 8mila posti di lavoro chiudendo una fabbrica storica alle porte di Parigi. A differenza di quanto accaduto in Italia con Marpionne, il governo francese ha subito intimato un altolà e il primo ministro ha chiesto alla Casa automobilistica un impegno preciso ad aiutare i dipendenti "esodati".

Se poi la ministra piemontese prendesse in mano il "Financial Times" (come fa suo marito Mario Deaglio ogni giorno) potrebbe leggere l'elogio rivolto al manager della Fiat che nell'ultimo mese è riuscito a piazzare 145mila veicoli sul mercato americano. "La debolezza di Fiat - scrive il quotidiano londinese - è tutta nella sua impronta geografica: troppo esposta nel depresso mercato europeo e del tutto invisibile in Asia", poi l'articolo si chiude con una domanda: "come giustificherà Marpionne questi investimenti negli Stati Uniti rispetto alle pressioni politiche e sociali in arrivo dall'Italia?".

Tranquilli. A questo interrogativo ci pensa la Fornero che piange, non legge i giornali, ma è sicura nella sua sospetta innocenza di convincere il manager dal pullover sgualcito a investire in Italia.

3- SULLA NUOVA AGEA INCOMBE ANCORA L'OMBRA LUNGA DELL'EX-MINISTRO PAOLO DE CASTRO
La notizia lanciata ieri da quel sito disgraziato di Dagospia sulla liquidazione di Dario Fruscio, l'ex-leghista presidente dell'Agenzia che dà i soldi agli agricoltori, è stata accolta al ministero dell'Agricoltura con grande soddisfazione.

Nel corso di una conferenza stampa il ministro Catania ha pronunciato parole di grande stima nei confronti di Guido Tampieri, il tecnico e politico emiliano che d'ora in avanti guiderà l'Agenzia portandola fuori dalle polemiche che l'hanno investita dopo gli attacchi della Gabanelli e di Di Pietro.

La sensazione delle forze politiche è che comunque sulla nuova Agea incomba ancora l'ombra lunga dell'ex-ministro Paolo De Castro, un personaggio che ha saltellato tra la Margherita, il Pd e Prodi senza mai perdere di vista la materia di cui è stato titolare come sottosegretario nel secondo Governo del Professore di Bologna.

Chi invece non ha capito la svolta è il professore calabrese Dario Fruscio che si aggira nella sede dell'Agea come mister Magoo, il simpatico vecchietto calvo e brontolone con l'impermeabile e cappello protagonista dei cartoni animati.

Per lui l'estromissione dalla presidenza è un boccone troppo amaro, e amarissimo è il fallimento nell'operazione che avrebbe voluto far passare per nominare il suo ex-braccio destro Gulinelli alla direzione generale di Sin, il braccio informatico dell'Agenzia.

L'ultimo tentativo è stato la convocazione di un consiglio di amministrazione straordinario indetto per oggi, ma il blitz è destinato a fallire perché dopo il decreto sulla spending review l'Agenzia ha cambiato pelle e i suoi organi sociali (come quelli delle società controllate) sono decaduti.

A Gulinelli, un ex-fedelissimo di Alemanno, cacciatore di poltrone e anche di fagiani nel tempo libero, si apre la prospettiva di seguire Fruscio-Magoo per godere dell'incredibile indennità di 48 stipendi da 250mila euro prevista in caso di licenziamento.

4- A ROMA C'È UN UOMO FELICE. È GIOVANNINO MALAGÒ, PER GLI AMICI MEGALÒ
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che a Roma c'è un uomo felice.
È Giovannino Malagò, per gli amici Megalò, che è stato assolto dall'accusa di abusi edilizi nella costruzione dell'Acquaniene in occasione dei Mondiali di Nuoto di tre anni fa.
La sentenza è stata accolta con esultanza dal sindaco dalle scarpe ortopediche Alemanno ("sono felice dal punto di vista personale e istituzionale"), da Renata Polverini e da Nicola Zingaretti ("sono felice per l'assoluzione").
Tutti felici, contenti, e convinti che adesso la strada di Malagò per conquistare la presidenza del Coni sarà più facile".

 

MONTI ARRIVA ALLA ALLEN CONFERENCE jpegMARIO MONTI ARRIVA ALL ALLEN CONFERENCE IN IDAHO jpegBILL GATES jpegRUPERT MURDOCH CON LA MOGLIE Jeff Bezos di Amazon MARCO PATUANO E FRANCO BERNABE ELSA FORNEROROSSIGNOLOELSA FORNERO E MARIO DEAGLIO AL FORUM DELLA CONFCOMMERCIO A CERNOBBIOMarchionne e Obama nella fabbrica Chrysler DARIO FRUSCIOPaolo De Castrogiovannino MALAGO e SIGNORA mezzaroma foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA