MA QUANTO PIACE (AI MERCATI) FULL MONTI: LO SPREAD CALA A 356 E LE BORSE CRESCONO (MILANO +1,5%) - L’AGENZIA CINESE DAGONG CI TAGLIA IL RATING (DA A- A BBB) - 12 DICEMBRE LO SCIOPERO UNITARIO CGIL-CISL E UIL - FONSAI ESCE DALLA BORSA (E VOLA ALLE BAHAMAS?) E ARRIVA FERRAGAMO - VENTI DI RECESSIONE SUL PORTO DI AMBURGO - UN FUOCO DI PAGLIA L’ALLARME DI S&P…

1. SPREAD BTP SOTTO QUOTA 360, TASSO SCENDE AL 5,78%...
(ANSA)
- Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni torna sotto quota 360 punti base (356,6). Il rendimento del decennale italiano è sceso al 5,78%. Il differenziale tra Spagna e Germania stringe sotto i 300 punti base (297), mentre la forbice con la Francia resta sopra i 100 punti (105).

2. BORSA: EUROPA POSITIVA CON FUTURES USA, BENE BANCHE E METALLI...
(ANSA)
- Procedono in rialzo le principali borse europee, favorite dai futures su Wall Street in crescita dello 0,8%, in vista del vertice europeo di domani sul destino dell'euro. Gli acquisti si concentrano sulle banche e sulle materie prime, favorite dalle quotazioni dei metalli all'asta di Londra.

Dopo che Morgan Stanley ha inserito diversi istituti di credito nella propria lista dei 'titoli preferiti', corrono la fiamminga Kbc (+5,75%), Societé Generale (+4%) e Bnp (+3,74%) a Parigi, Commerzbank (+3,08%) a Francoforte, Piraeus (+2,03%) ad Atene e le italiane Ubi (+3,64%) e Intesa Sanpaolo (+2,69%). Bene gli estrattivo-minerari Randgold Resources (+4,17%), Xstrata (+3,24%) e ArcelorMittal (+2,8%), con il rame cresciuto dello 0,7%, mentre in campo automobilistico si evidenziano Peugeot (+2,33%), Continental (+2,21%) e Bmw (+1,98%).

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra +0,98% - Parigi +1,53% - Francoforte +1,43% - Madrid +1,25% - Milano +1,52% - Amsterdam +0,83% - Stoccolma +0,83% - Zurigo +0,34%.

3. BORSA: ASIA POSITIVA SCOMMETTE SU VERTICE UE ANTICRISI...
(ANSA)
- L'Asia guarda all'Europa e le borse orientali crescono in vista del vertice europeo previsto per domani sul futuro dell'euro. Gli investitori si sono mostrati ottimisti, incoraggiati anche dal rialzo segnato dalle materie prime, segnale che per l'economia mondiale è prevista una ripresa della domanda. Occhi puntati a Tokyo sull'elettronica, in vista dei consumi natalizi. A parte lo scivolone di Olympus (-5,21%), alle prese con lo scandalo dei bilanci truccati, che investe il titolo da alcune settimane ormai, si segnala il balzo di Sony (+5,91%), Konica Minolta (+4,17%) e Fujifilm (+4,14%).

Bene il bancario Mizhuo (+2,91%) e gli automobilistici Mazda (+2,82%) e Toyota (+2,53%). Sugli scudi ad Hong Kong, ancora in fase di contrattazioni, l'assicurativo China Life (+4,32%), Bank of China (+3,62%) e Aluminum Corporation of China (+2,71%). Il rialzo del rame dello 0,7% all'asta dei metalli di Londra ha invece spinto sulle quotazioni di Kagara (+6,06%), Iluka (+5,9%) e Rio Tinto (+1,07%) a Sidney.

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo +1,71% - Hong Kong +1,43% (seduta in corso) - Shanghai +0,29% - Taiwan +1,10% - Seul +0,87% - Sidney +0,72% - Mumbai +0,90% (seduta in corso) - Singapore +1,42% - Bangkok +0,78% - Giakarta +0,68% (seduta in corso).

4. DAGONG TAGLIA RATING ITALIA A BBB DA A-, OUTLOOK NEGATIVO...
Radiocor
- L'agenzia di rating cinese Dagong ha tagliato il giudizio sull'Italia a 'BBB' da 'A-'. L'outlook resta negativo. Il downgrade - spiega l'a genzia - e' motivato con il peggioramento delle prospettive economiche per il Paese. I rischi per il sistema bancario sono cresciuti, secondo Dagong, e sono diminuite le possibilita' che l'Italia riesca a far fronte al pagamento del debito. L'agenzia cinese e' la prima a far perdere il rating 'A' all'Italia. Attualmente per Standard & Poor's il giudizio sull'Italia e' A, per Moody's il giudizio e' A2 e per Fitch e' A+ .

5. INDUSTRIA: ISTAT, PRODUZIONE -0,9% A OTTOBRE, -4,1% TENDENZIALE...
Radiocor
- La produzione industriale ha perso lo 0,9% congiunturale a ottobre (indice destagionalizzato a 86,5) e il 4,1% tendenziale (indice grezzo a 9 0,8). Lo comunica Istat, aggiungendo che l'indice corretto per i giorni lavorativi (21 come nel 2010) mostra un calo su anno del 4,2%, dato peggiore da dicembre 2009. In 10 mesi, la produzione segna comunque un aumento: +0,2% tendenziale per l'indice grezzo e +0,6% per quello corretto.

6. MANOVRA: CGIL, CISL E UIL, 3 ORE SCIOPERO UNITARIO LUNEDI' 12 DICEMBRE...
Radiocor
- Cgil, Cisl e Uil sciopereranno insieme per 3 ore lunedi' 12 dicembre. E' quanto e' emerso dall'incontro di questa mattina tra i tre se gretari generali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Previsti presidi davanti alle Prefetture.

7. MORNING NOTE: L'AGENDA DI MERCOLEDI' 7 DICEMBRE...
Radiocor
- Roma: Inizia in Parlamento il percorso della Manovra varata dal Governo Monti: sono in calendario alla Camera le audizioni di Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Istat e Confindustria

Roma: dibattito 'Quale fisco per la crescita dell'Economia' organizzato in occasione della cerimonia di consegna del premio 'Ezio Tarantelli'. Partecipano tra gli altri, Mario Baldassarri, Fabio Gallia, Susanna Camusso, Giampaolo Galli, Luigi Abete, Enrico Giovannini

Roma: convegno 'Politica dei redditi: serve ancora?' organizzato dall'Associazione Paolo Sylos Labini. Partecipano tra gli altri, Massimo Sarmi, Innocenzo Cipolletta, Luca Paolazzi, Luigi Abete, Luigi Angeletti, Susanna Camusso

Londra: riunione del Board dell'autorita' bancaria europea

8. MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI...
Radiocor
- MANOVRA: sulla benzina i primi rincari. Pensioni, nel 2012 risparmi per 2,8 miliardi. Monti, poco spazio per modifiche. Fornero, possibile rivedere gli adeguamenti. Passera, per l'occupazione 6 miliardi (dai giornali). Chi ha visto le privatizzazioni? Intervento dell'imprenditore Franco Debenedetti (Il Sole 24 Ore, pag. 30).

CRISI: stretta Usa sui bond europei (Il Sole 24 Ore, pag. 1, 5 e 7). Geithner, l'Europa e' sulla strada giusta (dai giornali). L'Europa ignora S&P e stringe sui nuovi trattati. 'Il pressing sui rating portera' a un'intesa ambiziosa', intervista all'economista Lucrezia Reichlin (La Stampa, pag. 8). 'Eurobond garantiti da oro e infrastrutture. L'asse franco-tedesco? L'Ue riprenda le redini', intervista all'ex Premier Romano Prodi (QN - Il Resto del Carlino, pag. 12).

IMPREGILO: Benetton frena su Gavio. L'offerta al vaglio del cda di Atlantia il 16 dicembre. I legami con Arner del socio Premafin (Il Sole 24 Ore, pag. 41).

FONDIARIA SAI: cda il 12 dicembre, oggi i vertici incontrano l'Isvap (dai giornali).

FIAT: sindacati verso l'accordo, prove di unita' senza la Fiom (La Stampa, pag. 32). Ferrari 'iper personalizzata' grazie al progetto Tailo-Made (dai giornali).

FINCANTIERI: cassa per 3600 persone (Il Secolo XIX,pag. 14).

BANCHE: le regole di Monti sui pluri-banchieri. Sabatini (Abi), 'l'Eba modifichi le regole' (dai giornali).

INTESA SANPAOLO: verso l'accordo sul contenzioso fiscale (Il Sole 24 Ore, pag. 42). Bazoli presenta Cucchiani (Il Messaggero, pag. 25).

ENDEMOL: gli hedge verso il controllo e la vendita (Il Sole 24 Ore, pag. 43).

PERMASTEELISA_: la societa' targata Sol Levante (Il Sole 24 Ore, pag. 43).

FERRETTI: salvataggio in extremis, accordo tra banche e partner cinese (La Repubblica, pag. 26).

PARMALAT: per la scalata la procura chiama Salvatori (La Repubblica, pag. 27).

UNICREDIT: Ghizzoni, nuove risorse?In Italia (dai giornali).

FINMECCANICA: nuovo affondo di Orsi contro Marina Grossi (Il Sole 24 Ore, pag. 47).

ASSICURAZIONI: Isvap cambia le polizze sui mutui (Il Sole 24 Ore, pag. 42).

TLC: da H3g un miliardo nella banda larga (dai giornali).

CONSUMI: sara' un Natale al risparmio (dai giornali).

FALSI: mercato da 7 miliardi. 'Norme valide ma ci vogliono piu' risorse', intervista al vicepresidente di Confindustria con delega all'internazionalizzazione, Paolo Zegna (Il Sole 24 Ore, pag. 35).

9. ASSICURATI COL LUSSO...
Sara Bennewitz per "la Repubblica"
- È un corollario della crisi, ma anche una tendenza industriale dell´eccellenza in questo Paese. Due gruppi storici che fanno capo a due importanti famiglie italiane. Ligresti con la sua Fonsai e Ferragamo, stanno per passarsi il testimone che dà diritto a far parte del principale listino di Piazza Affari. Due aziende che hanno in comune di essere storicamente legate alla città di Firenze.

Dopodiché nulla potrebbe rendere più differente Ferragamo da Fonsai. Quest´ultima, a inizio estate, ha varato una maxi ricapitalizzazione, senza però riuscire a risollevarsi dalla crisi e fra due settimane uscirà dal Ftse Mib. La maison del lusso, invece, ha portato a termine un piccolo aumento di capitale per sbarcare in Borsa e in solo sei mesi di Piazza Affari ha già trovato un posto tra le prime quaranta società italiane.

10. I VENTI DI RECESSIONE SFERZANO IL PORTO DI AMBURGO...
Andrea Tarquini per "la Repubblica
" - Anche la città più ricca d´Europa può rischiare forte, in tempi di crisi dell´euro e di recessione. Stiamo parlando di Amburgo, l´orgoglioso porto tedesco, simbolo nell´economia reale della sicurezza di sé (e non di rado dell´arroganza) della Germania. Due aziende-chiave della prospera metropoli anseatica sono in pessime condizioni, e solo investimenti stranieri possono salvarle.

Si tratta di Hapag-Lloyd, la prima azienda tedesca per il trasporto su container, un´impresa vitale per un´economia dipendente dall´export come la Germania, e di Blom+Voss, i gloriosi cantieri di Amburgo, da sempre un marchio della qualità made in Germany sui mari. Che succede? Entrambe le aziende non ce la fanno più a stare in piedi. Per Blom+Voss, la salvezza viene dal Regno Unito, da uno degli investitori anglosassoni tanto spesso e volentieri deprecati come ‘Spekulanten´. Nell´altro caso, ovvero Hapag-Lloyd, l´azionista di maggioranza - il global tour operator tedesco TUI - cerca invano di sbarazzarsi del suo pacchetto.

Immaginatevi: la compagnia di trasporto container che forse più d´ogni altra porta nel mondo il made in Germany non interessa a nessuno. TUI ha in mano circa il 34,8%, e tenta senza successo di sbarazzarsene. Ha offerto la sua quota agli altri due grandi azionisti, cioè Kuehne Holding AG e la città-Stato di Amburgo, ma inutilmente Segno che non solo i paesi in crisi grave del debito sovrano non attraggono più gli investitori: anche la Germania suscita dubbi. Per Blom+Voss va meglio, God save the Queen: Star capital partners, un investitore finanziario britannico, si fa avanti per rilevare i cantieri e salvare un po´ di posti di lavoro che il tanto idolatrato ‘Modell Deutschland´ calcolava in esubero irrecuperabile.

11. L'ALLARME DI S&P NON CAMBIA GLI EQUILIBRI DELL'EUROZONA
Pierre Briançon per "la Stampa"
- Il monito generalizzato di Standard & Poor's è stato un atto spettacolare, ma il suo impatto sarà limitato. L'agenzia di rating sta minacciando di declassare tutti gli Stati membri dell'area euro - con eccezione di Grecia e Cipro, che difficilmente potrebbero ricevere un trattamento peggiore - se i governanti non presenteranno un piano credibile al summit di questa settimana. L'annuncio di S&P può forse creare qualche pressione in più, ma non cambia i termini dell'equazione per l'Eurozona.

I governi dovranno dimostrare la massima serietà sul fronte delle riforme fiscali per sciogliere la riserva della Banca centrale europea a mettere in atto le misure più urgenti. In tema di debito sovrano, le agenzie di rating non dicono nulla che gli investitori già non sappiano: i dati sono di pubblico dominio e lo sfondo politico è sotto gli occhi di tutti. È per questa ragione che i rendimenti dei titoli di Stato dell'area euro non hanno quasi reagito alla notizia - anzi, i rendimenti italiani e spagnoli sono diminuiti. Perfino la Francia, che S&P ha identificato come l'unico paese dell'eurozona a rischiare un downgrade di due livelli, ha visto salire solo leggermente i rendimenti dei propri titoli di Stato decennali.

La natura collettiva del monito di S&P ne riduce in qualche modo l'impatto. Se tutti i paesi venissero declassati simultaneamente, la AA diventerebbe la nuova AAA. È vero, tuttavia, che i costi di finanziamento nell'area euro subirebbero un certo rialzo se S&P dovesse dar seguito alla minaccia di downgrade, e che la retrocessione colpirebbe anche l'Efsf, il fondo salva-Stati dell'eurozona.

Ma i suoi costi di finanziamento sono già aumentati, perché gli investitori avevano preventivamente messo in conto la possibilità di un downgrade.Il problema più urgente per i leader dell'eurozona è quello di convincere la Bce della propria determinazione nel perseguire le riforme. Mario Draghi, presidente della Bce, ha avvertito che ha bisogno di ricevere un segnale in tal senso prima di liberare la potenza di fuoco della Bce abbassando i tassi d'interesse, aprendo uno strumento più a lungo termine per fornire liquidità alle banche e acquistando titoli di Stato in modo più sistematico.

 

 

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