
QUANTO VALE LA GIORGIO ARMANI SPA? GLI ANALISTI PARLANO DI ALMENO 10 MILIARDI CON UN FATTURATO CHE NEL 2024 HA TOCCATO I 2,3 MILIARDI DI EURO: LA SOCIETÀ È UN BOCCONE GHIOTTO SUL MERCATO DEL LUSSO ANCHE SE LA PESANTE PRESENZA DELLA FONDAZIONE, CHE AVRÀ DIRITTO DI VETO SU FUSIONI, SCISSIONI E AUMENTI DI CAPITALE, PUÒ PORTARE A QUALCHE RISERVA. SENZA CONTARE CHE IL MERCATO DEL LUSSO STA AFFRONTANDO UNA VERA E PROPRIA CRISI - IN OGNI CASO AI NIPOTI E A DELL’ORCO, IN CASO DI ACQUISIZIONI, ENTREREBBERO IN TASCA UNA BARCA DI SOLDI VISTO CHE…
Estratto dell'articolo di Daniela Polizzi Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”
Quanto vale la Giorgio Armani spa? È la seconda domanda più importante perché alla prima (a chi va l’eredità?) ha già risposto il testamento.
Le grandi banche d’affari hanno messo subito al lavoro team di analisti. Nessuno si pronuncia ufficialmente ma sul mercato circola già qualche valutazione preliminare: circa 10 miliardi.
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Per avere un’idea del valore del gruppo Armani si può partire dalla stima del 2016 quando fu creata la Fondazione Giorgio Armani cui era stato destinato lo 0,1% del capitale. La perizia aveva attribuito al gruppo un valore di mercato tra i 6 e gli 8 miliardi.
giorgio armani prive haute couture
Numeri e partner Quasi dieci anni dopo gli analisti parlano di almeno 10 miliardi, cioè circa quattro volte il fatturato 2024 di 2,3 miliardi. Ma i numeri potrebbero anche essere più alti, dicono gli esperti che sottolineano come quello del gruppo sia in realtà un fatturato «denso». Armani ha infatti diverse licenze importanti: a partire da quelle in essere con L’Oréal per il settore bellezza a quelle con il gruppo EssilorLuxottica per gli occhiali, accordi commerciali che complessivamente fruttano royalties pari a 235 milioni, peraltro in crescita del 12% sul 2023.
In realtà il fatturato del marchio, cioè quello che arriva da tutti i prodotti della maison (inclusi quelle dei licenziatari), è infatti di 4,24 miliardi. Come dire che, se Essilorluxottica e L’Oréal fossero davvero gli acquirenti di Armani, la nuova realtà potrebbe esprimere ricavi pari quasi al doppio di quelli attuali.
Proprio di un ingresso congiunto della multinazionale francese del beauty e del gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio si parlava qualche anno fa. Un progetto poi non approfondito perché lo stilista aveva voluto proteggere la sua indipendenza. Ma che ora, secondo gli osservatori, potrebbe tornare d’attualità.
La Giorgio Armani appare quindi un boccone ghiotto sul mercato del lusso, anche se, sempre agli occhi degli analisti, ci potrebbe essere qualche elemento di incertezza. Tra questi, il ruolo della Fondazione che […] avrà un ruolo di peso. […] la Fondazione «avrà un diritto di veto sulle modifiche dello statuto in merito ad aumenti del capitale, operazioni di fusione, scissione, trasformazione» oltreché sulla distribuzione di riserve. Poi c’è da tenere conto che Armani, capo indiscusso non solo dello stile ma anche delle scelte strategiche, non c’è più, e molto dipenderà dalla figura a cui verrà affidata la guida della società.
Il gruppo italiano arriva sul mercato in un momento in cui il lusso sta attraversando una fase di rallentamento se non di vera crisi. Armani tutto sommato ha tenuto e ha continuato a investire ma i big del settore hanno avuto problemi, non solo sul fronte della redditività.
Lvmh, l’altro nome indicato da Armani tra i potenziali acquirenti, è alle prese con il rilancio di alcuni marchi tra cui Dior e ha visto il fatturato scendere dagli 86,1 miliardi del 2023 agli 84,7 dell’anno scorso.
Supponendo che la Giorgio Armani spa valga 10 miliardi, con il primo step di vendita ci sarebbe un incasso di 1,5 miliardi. Poi, considerato che la Fondazione Armani ha il 100% del capitale ma manterrebbe sempre un 30,1% si potrebbe arrivare fino alla cessione del 69,9%. Le percentuali non sono casuali: la Fondazione ha un potere di blocco su decisioni strategiche che richiedono almeno il 70% dei voti.
Ed è questa «rigidità» che potrebbe incidere sui negoziati.
andrea camerana, alexa e giorgio armani
Dunque nell’ipotesi di cessione del 69,9% sul conto della Fondazione, che ha il 100% del capitale, arriverebbero circa 7 miliardi. Armani ha stabilito che il 55% del ricavato resti in Fondazione, perciò 3,85 miliardi. E che il 45%, cioè 3,15 miliardi, vada agli eredi usufruttuari, cioè titolari dei diritti patrimoniali e di voto.
Con queste percentuali: Leo Dell’Orco 32% (pari a 1,2 miliardi), tutti gli altri, ovvero la sorella Rosanna e i nipoti Roberta, Silvana Armani e Andrea Camerana, il 17%, vale a dire 535 milioni a testa.
giorgio e rosanna armani 1
silvana giorgio roberta armani
giorgio armani
anna wintour, roberta armani, giorgio armani, tom cruise, katie holmes, julia roberts and george clooney.
giorgio armani
GIORGIO ARMANI - FOTO LAPRESSE
silvana armani con giorgio armani e leo dell’orco