IMU-RTACCI LORO! - LA RATA DI GIUGNO SULLA PRIMA CASA, CANCELLATA DALLA LEGGE 124, LASCIA UN BUCO DA 250 MLN PERCHÉ ERA STATA “COPERTA” CON I PROVENTI BALLERINI DELLA SANATORIA SULLE SLOT MACHINE

V.Co. per "la Repubblica"

Tutti concentrati sulla seconda rata dell'Imu, che ancora non si riesce a scongiurare (il decreto è slittato tre giorni fa), si è persa di vista la prima. La rata di giugno sulla prima casa, cancellata dalla legge 124, si porta in scia un bel buco da 250 milioni. E questo perché era stata coperta anche con i proventi ballerini della sanatoria sulle slot machine.

Solo sei concessionari su dieci - condannati dalla Corte dei Conti per danno erariale a risarcire allo Stato 2,5 miliardi, poi condonati - hanno effettivamente pagato entro il 15 novembre. Gli altri quattro no. Il risultato è duplice. Da una parte il rischio per gli italiani dell'innesco della clausola di salvaguardia, prevista da quella stessa legge all'articolo 15. Se i 600 milioni cifrati dalla Ragioneria come entrate dalle Slot non arrivano (circa il 25% della "multa" iniziale, poi però la Corte dei Conti ha alzato la percentuale al 30%, dunque 750 milioni), entro il mese di novembre il ministero dell'Economia, con suo decreto, può alzare le accise della benzina e gli acconti Ires e Irap delle imprese.

Fin qui, sono entrati 350 milioni su 600. Ne mancano appunto 250.
Dall'altra parte poi ci sono le aziende concessionarie. Quelle che hanno pagato si lamentano per la sentenza che giudicano ingiusta. L'amministratore delegato di Gamenet, ad esempio - società che ha versato i suoi 70,5 milioni - ha scritto al ministro dell'Economia Saccomanni.

«Ho manifestato disappunto per la violenza che ci è stata fatta», lamenta Claudio Sforza. «Questa multa è una botta per noi, perché mette a repentaglio l'esistenza delle aziende e della loro filiera. Parliamo di 220 mila persone in totale, tra concessionari italiani e indotto, che solo nel 2012 hanno portato nelle casse dell'erario 8,1 miliardi, frutto della più elevata tassazione d'Europa».

Gamenet, come gli altri che hanno aderito al condono (Cogetech, Sisal, Snai, Cirsa, Lottomatica), hanno preferito pagare per evitare la chiusura del rubinetto di banche e finanziatori, anche se contestano nel merito la decisione della Corte dei Conti. Gli altri quattro concessionari attendono di ricorrere in appello.

Il 31 gennaio prossimo la terza sezione della Corte dei Conti ha fissato l'udienza in cui si discuteranno le posizioni di tutti. E il destino dei quattro: Hbg, Gmatica, Codere e soprattutto Bplus di Francesco Corallo che da sola deve 253,5 milioni allo Stato. Corallo tra l'altro è indagato per associazione a delinquere dalla procura di Milano e dopo quattordici mesi di latitanza, dopo l'ordinanza di arresto, ad agosto si è consegnato alle forze dell'ordine per difendersi dalle accuse. Insomma, l'Imu è ancora un gran pasticcio.

 

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