carlo e giampiero pesenti

DEL SALOTTO BUONO NON CI RESTA MANCO LA POLVERE - I PESENTI, PROPRIETARI DI ITALCEMENTI DAL 1906, INCASSANO UN MILIARDO E MEZZO IN CONTANTI E CEDONO AI TEDESCHI UNO DEI SIMBOLI DEL BOOM ITALIANO

1. I PESENTI VENDONO AI TEDESCHI - ITALCEMENTI VA A HEIDELBERG

Francesco Spini per “la Stampa

 

italcementi a isola delle femmineitalcementi a isola delle femmine

I «re del cemento» cedono lo scettro. Per 1,6 miliardi la famiglia Pesenti vende il 45% della Italcementi detenuto tramite la Italmobiliare alla tedesca HeidelbergCement. Seguirà un’Opa totalitaria sul gruppo bergamasco, per un’operazione che in totale, tra capitale e debito, vale 7 miliardi di euro. Nasce così il primo gruppo nel settore degli aggregati, il secondo nel cemento e il terzo nel calcestruzzo.

 

E seppure la famiglia diventerà il secondo azionista del gruppo tedesco, si chiude un importante capitolo della storia industriale italiana, che ha contraddistinto Italcementi fin dalla sua nascita, nel lontano 1906. Il presidente Giampiero Pesenti parla di una «scelta lungimirante» e non indulge in romanticismi di sorta: «Un imprenditore - è il suo primo commento - sa che l’importante è garantire lo sviluppo futuro dell’attività più che arroccarsi nella continuità del controllo dell’azienda».

giampiero e carlo pesentigiampiero e carlo pesenti

 

«SOLUZIONE OTTIMALE»

Anche per l’ad Carlo Pesenti l’accordo «rappresenta sia per Italcementi sia per HeidelbergCement la soluzione ottimale in termini di sviluppi futuri e creazione di valore, ben superiori a quelli che avrebbero potuto raggiungere le due società singolarmente». Nel settore, dice l’ad tedesco Bernd Scheifle, «non esistono altri due maggiori gruppi con una tale complementarietà geografica». Poche le sovrapposizioni limitate a Belgio (uno stabilimento) e Stati Uniti (due stabilimenti).

 

Il nuovo gruppo, si legge nella nota diffusa nella serata, avrà una capacità produttiva totale da circa 200 milioni di tonnellate di cemento, 275 milioni di tonnellate di aggregati, 49 milioni di metri cubi di calcestruzzo. Coi dati 2014 vorrebbe dire un fatturato da 16,8 miliardi di euro, generato in più di 60 Paesi nei 5 continenti. «Unendo le forze saremo in grado di accelerare la crescita», assicura Scheifle: «Italcementi, con la sua lunga tradizione, con i suoi marchi prestigiosi e la sua forte posizione in Italia diventerà una parte importante del gruppo».

carlo pesenti senior illustra gli impianti a prelati e politicicarlo pesenti senior illustra gli impianti a prelati e politici

 

SUPER PREMIO

L’accordo non era del tutto inatteso: dopo la recente fusione tra la svizzera Holcim e la francese Lafarge gli analisti da tempo tifavano per le nozze italo-tedesche nel cemento. Il corteggiamento di Heidelberg è stato serrato e laddove ci fossero dubbi, li ha dissipati sul prezzo. I tedeschi pagheranno ogni azione (prima a Italmobiliare, poi nell’Opa) 10,60 euro per azione. Il premio riconosciuto è pari al 70,6% rispetto sul prezzo medio ponderato degli ultimi 3 mesi registrato dal titolo in Borsa.

 

In tutto a Italmobiliare (holding di cui i Pesenti hanno il 47%), per il 45% del capitale di Italcementi, andranno 1.666 milioni di euro. Circa un miliardo sarà in cassa, il resto sarà scambiato con una quota che, a scelta della holding (a cui sarà girata come parte del corrispettivo), sarà tra il 4 e il 5,3% per un valore tra i 560 e 760 milioni di euro. Italmobiliare sarà così il secondo azionista del gruppo.

carlo pesenti nel 1958carlo pesenti nel 1958

 

L’OPA TOTALITARIA

L’ultimo atto, ovviamente sarà un’Opa totalitaria su Italcementi allo stesso prezzo, che farà lievitare la spesa per il capitale a 3,6 miliardi (che con 2,3 di debito e il patrimonio di terzi portano il valore dell’operazione a 7 miliardi).

 

Nell’ambito dell’operazione Italmobiliare acquisirà da Italcementi le attività nel settore delle energie rinnovabili, ovvero Italgen, nell’e-procurementt, ovvero BravoSolution, più alcuni immobili. Nella holding si trova già una partecipazione nell’imballaggio alimentare, con SirapGema. Nel nav della holding il cemento scenderà dal 70 a circa il 35%, ma le attività industriali nel complesso rappresenteranno il 50%, confermando la vocazione di famiglia a non abbandonare il settore. Un 13% resterà nella finanza, il 37% sarà di liquidità.

 

 

STABILIMENTO ITALCEMENTI STABILIMENTO ITALCEMENTI

2. FINISCE ALL’ESTERO UN ALTRO PEZZO DI QUELLO CHE FU IL “SALOTTO BUONO”

Luigi Grassia per “la Stampa

 

Definire Italcementi un pezzo della storia industriale e finanziaria di questo paese non è esagerato. Il pezzo più antico esiste da un secolo e mezzo, è quotata in Borsa dal 1925, con il suo cemento è stata costruita l’Italia del boom economico e in anni più recenti ha guidato il processo d’internazionalizzazione delle nostre imprese. Nel 1992, con l’acquisizione di Ciment Français, compie quella che allora era la più importante acquisizione fatta all’estero da un gruppo italiano.

 

ITALCEMENTI ITALCEMENTI

I Pesenti ne hanno il controllo dal 1906 e sono stati per anni una delle famiglie più rappresentative del capitalismo italiano, esponenti di quel «salotto buono» osannato o rimpianto a seconda degli umori. Da sempre vicini a Enrico Cuccia, i Pesenti sono azionisti di Mediobanca dalla sua privatizzazione nel 1988. Sono stati azionisti di Ras e lo sono tuttora di banche come Unicredit e gruppi editoriali come Rcs.

renzi con i  pesenti all italcementirenzi con i pesenti all italcementi

 

Non può non saltare all’occhio che la notizia dell’acquisizione del gruppo italiano da parte del concorrente tedesco - che non a caso ha avuto Mediobanca come consulente del gruppo italiano - arrivi qualche mese dopo l’annuncio dell’accordo per il passaggio del controllo di Pirelli - altro nome storico di industria, finanza e salotti - ai cinesi di ChemChina.

 

renzi con i pesenti all italcementirenzi con i pesenti all italcementi

Ogni settore però ha la sua specificità. Per Italcementi, primo gruppo italiano del settore e presente in 22 paesi, questo significa un mercato domestico sempre più asfittico e uno scenario globale sempre più competitivo. Il recente annuncio della fusione tra Lafarge e Holcim, che ha creato un colosso del settore da 41 miliardi di capitalizzazione, ha mostrato che in un settore maturo come quello del cemento non si può competere senza diventare più grandi.

 

romiti e giampiero pesentiromiti e giampiero pesenti

E l’accordo raggiunto con i tedeschi di Heidelberg garantisce una dimensione tale da affrontare la concorrenza con maggiore serenità. «Un imprenditore sa che l’importante è garantire lo sviluppo futuro dell’attività più che arroccarsi nella continuità del controllo dell’azienda», ha commentato ieri Giampiero Pesenti nipote di uno dei sei fratelli fondatori dell’impresa nel 1906.

 

italcementi a calusco d addaitalcementi a calusco d adda

Non è un addio: la famiglia sarà il secondo azionista singolo del nuovo gruppo e avrà diritto ad un posto nel consiglio di sorveglianza di quello che diventerà il secondo gruppo mondiale del cemento. Di certo c’è che con l’accordo, che prevede la holding Italmobiliare incassi circa un miliardo cash, la famiglia avrà risorse per rafforzarsi in altri settori diversi dal cemento.

 

STABILIMENTO ITALCEMENTI STABILIMENTO ITALCEMENTI STABILIMENTO ITALCEMENTI STABILIMENTO ITALCEMENTI

 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?