SALUTAME LA RIPRESINA: UN 2013 PEGGIORE DELLE STIME

1 - PIL: ISTAT, POSSIBILE 2013 PEGGIORE DI STIME E RINVIO RIPRESA A 2014
Radiocor - Le nuove valutazioni della Commissione europea (superamento della fase recessiva a partire dalla meta' del 2013 ma Pil medio annuo comunque con una variazione negativa) e del Governo sull'andamento del Pil per l'anno in corso (-1,3%) 'appaiono decisamente piu' realistiche, anche se non si puo' escludere che gli elementi di incertezza esistenti, con riferimento sia allo scenario politico sia a quello economico, incidano sfavorevolmente sulle decisioni di consumatori e imprese, con conseguente rinvio delle decisioni di spesa.

In tal caso, il risultato annuale in termini di contrazione del Pil potrebbe essere ulteriormente peggiore di quanto attualmente previsto, con una ripresa congiunturale del prodotto confinata all'ultimo trimestre dell'anno o rinviata al primo scorcio del 2014'. Lo rileva il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, nel documento presentato alle Commissioni speciali di Camera e Senato in occasione dell'audizione sulla nota di aggiornamento del Def

2 - DEBITI PA: PADOAN (OCSE) RIMBORSARE IMPRESE PER RILANCIO CRESCITA
Radiocor - 'Il debito non pagato alle imprese in Italia e' enorme, se non viene restituito ne soffre la parte piu' sana dell'economia italiana. Sp ero proprio che il Governo che sta studiando un meccanismo che non impatta sul debito, trovi il modo di dare questa liquidita' perche' sara' utile per il rilancio della crescita'. Cosi' il capo-economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, ha risposto affermativamente a chi gli chiedeva - durante la presentazione del Rapporto Interinale - dei rimborsi alle aziende dei crediti che vantano nei confronti della pubblica amministrazione.

3 - CLESSIDRA: RILEVA QUOTA DI CONTROLLO DEL GIOIELLIERE BUCCELLATI
Radiocor - La famiglia Buccellati e Clessidra hanno raggiunto un accordo definitivo per l'entrata del fondo di Claudio Sposito nel capitale della Buccellati Holding Italia, con una quota di controllo. Come indica una nota, la famiglia mantiene un'importante quota azionaria e un rilevante coinvolgimento nella gestione dell'azienda.

I Buccellati e Clessidra apporteranno un significativo ammontare di risorse finanziarie finalizzate al sostegno della crescita dimensionale e allo sviluppo del marchio Buccellati nel mondo. Gianmaria Buccellati assumera' la carica di Presidente onorario ed Andrea Buccellati di Presidente, con responsabilita' sullo stile e sul prodotto.

4 - LE BANCHE INGLESI A CORTO DI 25 MILIARDI
Da "Il Sole 24 Ore" - AAA Venticinque miliardi cercasi disperatamente per le banche inglesi. Meno del previsto, ma da trovare in fretta, entro la fine dell'anno. Lo stress test della Banca d'Inghilterra sui maggiori istituti del Paese annuncia che non tutto è passato. I crediti più incerti continuano a zavorrare le banche soprattutto si crede - in assenza del dato disaggregato che l'istituto centrale non ha fornito - Royal Bank of Scotland fortemente esposta sul mercato immobiliare. E non solo quelli.

La Banca ha di fatto annunciato che quest'anno nuove multe per le tante irregolarità (vedi caso Libor) andranno ad intaccare i bilanci indebolendo il capitale di colossi resi fragili dalla crisi. Quei venticinque miliardi necessari nel 2013 non serviranno per evitare possibili fallimenti, ma per mantenere il core tier one al 7%, come sancisce Basilea III che la Bank of England vuole anticipare. Per Londra, di fatto, scatta già quest'anno e la corsa a ricapitalizzazioni e ristrutturazioni accelera.

5 - BORLETTI, PRINTEMPS E IL PIANO DI LAFAYETTE
Da "Il Sole 24 Ore" - L'operazione Borletti-Printemps sarebbe in dirittura d'arrivo. La direzione dei grandi magazzini di Boulevard Haussmann ha infatti avviato la procedura di comunicazione alle organizzazioni sindacali obbligatoria in caso di cambio dell'assetto proprietario. L'operazione, per realizzare la quale sarebbe stata costituita un'apposita società in Lussemburgo (Disa, Divine Investment), dovrebbe chiudersi entro l'estate.

Con la cessione alla cordata tra gruppo Borletti (che già ha il 30%) e investitori del Qatar del 70% di Printemps in mano a Rreef, braccio immobiliare di Deutsche Bank. Ma Galéries Lafayette, che già nel 2006 aveva cercato di acquisire Printemps e ha un progetto alternativo per creare una sola, grande vetrina del "savoir vivre à la française", non sembra intenzionata a gettare la spugna. (M.Mou.)

6 - IL CDA INDESIT VA IN «ZONA CESARINI»
Da "Il Sole 24 Ore" - Il futuro della Indesit si decide in «Zona Cesarini». Quella del 6 maggio prossimo non sarà un'assemblea come tutte le altre. C'è da rinnovare tutto il cda del big italiano degli elettrodomestici, nonché una delle più grosse industrie manifatturiere del Paese. L'attuale presidente di Indesit, Andrea Merloni, potrebbe fare un passo indietro, stando alle indiscrezioni trapelate nei mesi scorsi.

C'è quindi da scegliere un nuovo presidente, ma i tempi stringono: Fineldo, la cassaforte della famiglia Merloni che controlla Indesit, deve presentare la sua lista entro il 10 aprile. Due giorni fa era in calendario un cda Fineldo, l'ultimo prima della scadenza. Nulla da fare: il cda è rimasto aperto e sarà riconvocato il 3 aprile. A quel punto mancherà solo una settimana. E la famiglia dovrà trovare una quadra sul nome del presidente di Indesit e sul cda (che potrebbe scendere da 13 a 11 membri). (S.Fi.)

7 - SOLDI SOTTO IL MATERASSO PER ELUDERE LA TROIKA
Da "Il Sole 24 Ore" - Paco Santos, presidente della spagnola «Cassa di Risparmio Micolchon» ha avuto un'idea geniale, degna della miglior creatività napoletana. Dopo aver visto quanto è successo a Cipro, constatata la teutonica determinazione a considerare suscettibili di prelievo forzoso i depositi bancari e sperimentato il salasso subito dai risparmiatori spagnoli con il caso Caixa, ha trovato la soluzione: l'antica prassi di mettere i soldi sotto il materasso.

Anzi, dentro il materasso. Sì, perché il signor Santos produce materassi (colchon) e quella «Cassa di Risparmio», altro non è che una cassaforte inserita nelle morbide fibre del giaciglio. «Il tuo denaro sarà sempre vicino a te», recita la pubblicità, e «il tuo materasso non fallisce né balla al suono dei mercati». Argomenti assai convincenti di questi tempi, anche al prezzo non propriamente stracciato di 875 euro. (W.R.)

8 - SE LUXOTTICA PRENDE UN VOTO PIÙ ALTO DELL'ITALIA
G.Str. per il "Corriere della Sera" - Il «made in Italy» batte l'Italia? La periferia ha la meglio sulla capitale? L'azienda supera lo Stato in cui si trova, paga le tasse, vende e assume? Possibile, secondo Standard & Poor's. L'agenzia ha appena alzato - a «positivo» da «stabile» - l'«outlook» (le prospettive) sul rating di Luxottica, confermando il rating «BBB+». Tutto questo mentre lo Stato italiano ha in pagella - compilata dalla stessa S&P's - un BBB+: come Luxottica, ma con un meno soddisfacente outlook negativo. Le prospettive positive per l'azienda di occhiali - si legge nella nota dell'agenzia - «riflettono la possibilità di un rialzo del rating nei prossimi 12 mesi».

In quel caso l'affidabilità creditizia di Luxottica riconquisterebbe la «classe A» e supererebbe il giudizio dato dalla stessa S&P's al debito sovrano italiano. Che, tra l'altro, rischia anche di scendere ulteriormente; avvicinandosi sempre più a quel livello «spazzatura» da cui Luxottica - uno dei gruppi del «made in Italy» per eccellenza - sta invece allontanandosi. «Il cambio dell'outlook (dell'azienda di occhiali, ndr) segue al secondo anno consecutivo di robusti risultati operativi, con il conseguimento di una crescita a due cifre di ricavi e profitti», ha spiegato S&P's.

Luxottica ha base in Italia ma è anche fortemente internazionalizzata: vende e si espande un po' in tutto il mondo. Eppure, l'essenza del suo marchio e una fetta non da poco della produzione e delle vendite sono tricolore. Stessa bandiera, ma «outlook» diverso.

Intanto, dopo i numeri record del bilancio 2012 e con il titolo ai massimi in Borsa, i manager di Luxottica sono «passati all'incasso». A marzo alcuni beneficiari dei piani di incentivazione e stock option hanno liquidato azioni: su tutti spicca Luigi Francavilla, presidente nella società operativa Luxottica Srl e braccio destro di Leonardo Del Vecchio. L'esercizio di 750 mila opzioni gli è valso una plusvalenza da 18,8 milioni di euro: è il più alto, ma non l'unico guadagno milionario per il management del gruppo.

9 - GOLDEN SHARE, LA STORIA INFINITA
Enr. Ma. per il "Corriere della Sera" - Ancora un rinvio sulla golden share. Ieri il consiglio dei ministri non ha esaminato il regolamento che dovrebbe definire i poteri speciali dell'azionista pubblico sulle aziende operanti nei settori strategici, dalla rete di trasporto energetico alle infrastrutture telefoniche ai porti e aeroporti di interesse nazionale. L'ordine del giorno prevedeva almeno l'«esame preliminare» del provvedimento, che invece è rimasto nel cassetto.

«È possibile che venga rimandato al prossimo governo», ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, aggiungendo che a bloccare tutto sarebbe il dubbio se una questione del genere, pur essendo allo stadio di un semplice regolamento, possa essere affrontata da un governo in ordinaria amministrazione. «Una decisione non è stata ancora presa, per ora il provvedimento è rimandato», ha concluso Passera. Una conferma ulteriore, se ve ne fosse bisogno, dell'urgenza di avere un governo nella pienezza dei poteri. Che tra le prime cose da affrontare troverà quindi anche il regolamento sulla golden share, un atto necessario, soprattutto in una fase di debolezza dei mercati, dove si avverte ancora di più l'esigenza di proteggere le aziende di interesse strategico.

10 - TOBIN TAX, LA RISPOSTA DEI MERCATI
G.Str. per il "Corriere della Sera" - La Tobin Tax torna sul banco degli imputati. Questa volta in compagnia di uno dei punti più «caldi» del sistema Italia, vale a dire l'incertezza del diritto. Ma iniziamo con la prima, l'imposta sulle transazioni finanziarie. A marzo i volumi giornalieri medi scambiati hanno registrato un calo superiore all'8% rispetto alla media di marzo 2012 - secondo quanto ha appena sottolineato l'Associazione italiana degli intermediari mobiliari (Assosim) - «nonostante i correttivi introdotti dal Parlamento rispetto alla proposta originaria del governo», ha detto il presidente Michele Calzolari.

Certo - è la tesi - l'incertezza politica di queste settimane può aver giocato la sua parte, ma la composizione di questa contrazione è «per lo più da imputare - continua Calzolari - al calo agli ordinativi degli investitori istituzionali e, in particolare, di quelli di matrice estera, per i quali gioca peraltro sfavorevolmente anche l'attuale incertezza in relazione alle modalità applicative della norma».

 

 

 

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