niel arnault sawiris

SALUTIAMO “TELECOM FRANCE NUMERO DEUX”/2 – GRAN PERSONAGGIO MONSIEUR NIEL: CAPELLONE, SMANETTONE DI INTERNET, FIGLIO DI NESSUNO, UNA PASSIONE PER IL PORNO, SEMPRE IN SNEAKER E UN PATRIMONIO DI 7,8 MILIARDI – OCCHIO CHE È AMICO DEL “FARAONE” SAWIRIS

1.TELECOM SEMPRE PIÙ FRANCESE SPUNTA IL MILIARDARIO NIEL CON L' 11%

Francesco Spini per “la Stampa

 

XAVIER NIEL E SARKOZYXAVIER NIEL E SARKOZY

Nuovo blitz francese in Telecom Italia. Con una mossa che ha sorpreso tutti - nei santuari della finanza come a Palazzo Chigi - l' imprenditore transalpino Xavier Niel, pioniere di Internet e patron di Iliad e dell' operatore Free, ha «prenotato» l' 11,209% del capitale con diritto di voto, un pacchetto che vale 1,7 miliardi. Un exploit, quello di Niel, che segue a stretto giro la salita di Vivendi, gruppo attivo nell' intrattenimento e nei contenuti guidato da Vincent Bollorè, che da qualche mese è diventato primo socio di Telecom con poco più del 20%. Un uno-due, insomma, che in prospettiva consegna un terzo del capitale dell' ex monopolista ad azionisti con passaporto francese. E che pone più di un' incognita sul futuro del gruppo.

XAVIER NIEL DELPHINE ARNAULTXAVIER NIEL DELPHINE ARNAULT


Il nodo dell' Opa Per farsi largo in Telecom, Niel, un Carneade in Italia ma assai noto in Francia, ha messo in piedi un castello di opzioni (la prima scatta il 21 giugno del 2016) per acquistare il 6,01% del capitale e di altre posizione lunghe (derivati) per un altro 5,109%, sborsando secondo indiscrezioni 1,2 miliardi.


In Borsa la notizia è esplosa come una mina. Tra scambi intensi il titolo ha chiuso in rialzo dell' 8,7%. La suggestione che ha dominato gli scambi è stata quella di un possibile concerto tra Niel e Vivendi, che insieme supererebbero la fatidica soglia del 25% dell' Opa obbligatoria. Ai fini del calcolo, infatti, valgono anche le partecipazioni potenziali. La Consob, come da prassi, ha posto il tema sotto l' attenzione dei propri uffici.

xavier nielxavier niel


I piccoli azionisti di Telecom riuniti nell' Asati parlano di «opa strisciante» ricordando come Niel abbia «negoziato accordi industriali nel mese di giugno scorso con Numericable a cui Vivendi ha venduto Sfr». Ma da Vivendi si sono affrettati a smentire tale ipotesi, sottolineando attraverso fonti loro vicine l' assenza di accordi con il patron di Free e anzi mostrando sorpresa per la mossa del multimilionario francese. Il mistero, dunque, non è risolto.


Altrove sul mercato si fa notare come quello di Niel - da sempre consigliato da Matthieu Pigasse, potente banchiere a capo dell' M&A globale di Lazard - sia un posizionamento finanziario in vista di un consolidamento transnazionale, una maxi fusione che coinvolgerebbe proprio Telecom. Gli occhi sono puntati su Orange, l' ex France Telecom, di cui a più riprese è emerso - tra mezze dichiarazioni e parziali retromarce - l' interesse per l' ex monopolista italiano.

xavier niel xavier niel

 

Ma Bollorè sarebbe intenzionato a onorare l' impegno preso con Renzi di mantenere Telecom indipendente, confermando anche nei colloqui di queste ore di voler tenere il punto nell' investimento fin qui fatto nel gruppo e che potrebbe ancora incrementarsi. Sarebbe pronto, insomma, a far fronte anche a un'eventuale controscalata di Niel, magari organizzata con un partner rimasto dietro le quinte: qualcuno sussurra il nome di Naguib Sawiris, ex patron di Wind e in passato tentato da Telecom.


Nel gruppo italiano c' è cautela. L' arrivo di un nuovo azionista in Telecom «significa che la strategia che abbiamo messo in campo crea valore», ha commentato a caldo l' ad Marco Patuano. Il quale non crede «ci sia una liaison» tra Niel e la Vivendi di Bollorè. Né vede particolari speculazioni in corso: «Il mondo della finanza, con il tempo, ha sviluppato strumenti diversi. Non riesco a vedere una dietrologia dietro la tipologia dello strumento usato».

 

2. XAVIER, IL FIGLIO DELLA PERIFERIA CHE HA SCALATO I SALOTTI DI PARIGI

Leonardo Martinelli per “la Stampa

 

xavier niel  xavier niel

Sono vicini di casa. E che casa: Vincent Bolloré, presenza da anni assidua dei salotti milanesi, e Xavier Niel, che a sorpresa è piombato nella telenovela di Telecom Italia, abitano entrambi alla Villa Montmorency, quel complesso ottocentesco in fondo al 16° arrondissement, ghetto parigino di ricchi, dove i comuni mortali senza invito sono bloccati bruscamente al cancello. Lì abita anche Carla Bruni, da tanti anni, molto prima di conoscere Nicolas Sarkozy. Che ora si aggira trionfante nei giardini, ammesso pure lui al gotha dei milionari francesi, finalmente.


Di tutta la combriccola, Niel è di sicuro il vero e unico outsider. Nato 48 anni fa nella periferia parigina, figlio di due impiegati, la svolta per lui arrivò a 15 anni compiuti, quando, il giorno di Natale, sotto l' albero trovò un Sinclair ZX81, il suo primo computer. Iniziò così la folgorante carriera di un geek (lo è rimasto fino a oggi, dirige la sua impresa dallo smartphone e via posta elettronica). In un Paese dove, nella stragrande maggioranza dei casi, muore ricco chi è nato ricco e dove salta sul treno dell' élite chi si è comunque sciroppato una delle grandes écoles, Niel, figlio del ceto medio e con solo la maturità in tasca, è diventato uno degli uomini più potenti di Francia, con un patrimonio stimato di 7,8 miliardi di euro.

xavier niel      xavier niel


Iniziò la sua fortuna già ai tempi del liceo, concependo servizi per il Minitel, antesignano francese di internet, e in particolare per il Minitel Rose, destinato a incontri sessuali. A 23 anni, con i risparmi accumulati, comprò una piccola società del settore, la Fermic Multimédia, ribattezzata Iliad. Che nel 1995 investì in WorldNet, il primo fornitore di accesso a internet del Paese. Nel 2002 Niel fece il grande balzo inventando la Freebox, una «scatola » che offriva simultaneamente (a soli 29,9 euro) il collegamento alla rete, la tv via cavo e la telefonia fissa illimitata. Quella box era pura tecnologia francese, poi copiata in diverse parti del mondo.

xavier  niel  xavier niel


Ma il nostro non dimenticava i vecchi amori. Nel senso che aveva investito in certi peep-show della capitale francese.


Nel 2004, incriminato per sfruttamento della prostituzione e per abuso di beni sociali, finì addirittura in carcere per un mese. Ma questo non ha impedito dieci anni dopo che Niel sia risultato in un sondaggio «l' imprenditore più amato dai francesi».

 

 I suoi connazionali (soprattutto il francese medio più o meno frustrato) lo ammirano perché ce l' ha fatta contro il gotha dei vari Bolloré e Bernard Arnault, il patron di Lvmh. E poi ha fatto abbassare drasticamente le tariffe dell' accesso a internet con le sue offerte stracciate e anche le spese per il cellulare, dopo che, nel 2012, si è lanciato nel comparto con Free Mobile.

 

Xavier Niel Xavier Niel

Le telecom sono il suo core business mediante Iliad ma Niel è presente in altri settori, come l' editoria (è uno dei «salvatori» di Le Monde e controlla il settimanale Nouvel Observateur). Ma soprattutto ha promosso Kima Ventures, per lo sviluppo di start-up in Francia. Negli ultimi anni ha investito in oltre mille società, spesso piccolissime, che poi hanno fatto fortuna (vedi Deezer, nello streaming musicale). Pagando di tasca propria, ha creato una scuola informatica gratuita, dall' approccio pragmatico e poco francese, la sua risposta alle grandes écoles dell' élite.


Oggi Niel è un uomo di mezza età che si è preso diverse soddisfazioni. Tiene il capello lungo e non si mette mai la cravatta. Si aggira per Parigi in scarpe da tennis. Si dà il lusso di essere apolitico. O almeno, di scegliersi eventuali amici a destra o a sinistra (più a sinistra), mica come quel sarkozysta della prima ora di Bolloré. Convive nientepopodimeno che con Delphine Arnault, la figlia del boss di Lvmh, da cui ha avuto una bambina nel 2012. Vivono proprio a Villa Montmorency, dove è Niel ad aver pagato la magione, non lei, con grande soddisfazione di lui. Non è che in giardino il magnate ha parlato con Bolloré?

xavier nielxavier niel


Per concepire insieme un piano d' attacco? Ieri a Parigi non ci credeva proprio nessuno. No, a Niel piace più il ruolo di «disturbatore». Forse per dare un aiutino a uno dei suoi rari amici, Naguib Sawiris, il faraone delle telecom. Niel, dalla mail facile, ha anche risposto a una mail della Stampa, per chiedere informazioni: «No comment». Firmato: uno smiley.

 

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...