SCORPORO O NON SCORPORO?- BERNABE’ RINVIA A FINE ANNO LA DECISIONE SULLA RETE D’ACCESSO TELECOM - L’IDEA DI FORMARE UNA NEWCO COL 30% IN MANO A CDP RESTA IN PIEDI, MA CHI ENTREREBBE NEL BOARD? - L’INTOPPO DELLE INCHIESTE GIUDIZIARIE IN CORSO (TRONCHETTI-KROLL) - INTANTO, GLI ANALISTI PREVEDONO UNA TRIMESTRALE IN ROSSO: CALO DELL’8% DEI RICAVI E DEL 7% DELL’EBITDA…

Antonella Olivieri per il Sole 24 Ore

Al consiglio Telecom, in programma oggi per l'esame della trimestrale, dovrebbe essere fatto il punto sull'ipotesi di scorporo della rete. Ma non ci saranno decisioni nel merito, come confermato in settimana dal direttore corporate di Intesa-Sanpaolo Gaetano Miccichè. Gli uffici della compagnia telefonica stanno completando infatti gli approfondimenti sul tema, spaziando dalle questioni tecniche, alle questioni regolamentari, a quelle finanziarie alle quali, a quanto risulta, sta già lavorando anche il neo direttore finanziario Piergiorgio Peluso.

Il proposito, preannunciato dal presidente esecutivo Franco Bernabè, è quello di decidere entro fine anno, in sede consiliare, se procedere o meno sulla strada dello scorporo societario della rete d'accesso. In parallelo sono in corso contatti con la Cdp che, nel caso di scorporo, potrebbe entrare nella newco con una quota intorno al 30%. In quest'ambito si sarebbe toccato anche il tema della governance.

Se l'obiettivo è quello di svincolare Telecom dagli obblighi regolamentari che limitano l'operatività degli ex monopolisti (il modello è quello della divisione Open Reach di British Telecom), il board della newco dovrebbe essere necessariamente indipendente, ma un punto in discussione è se questo significhi che anche l'ad della rete debba essere indicato dalla minoranza.

Ad ogni modo sul tema della valutazione della rete d'accesso che l'advisor della Cdp, Deutsche Bank, avrebbe dovuto consegnare in questi giorni si registra invece uno slittamento verso fine anno. Del resto la stessa Telecom non ha ancora formalizzato la nomina dei suoi advisor, anche se la scelta sarebbe caduta su Mediobanca e Intesa-Sanpaolo (entrambe azioniste Telco), affiancate da Morgan Stanley.
È poi previsto in cda un passaggio sulle questioni giudiziarie che riguardano la precedente gestione, un argomento che sotto il profilo penale è seguito dall'avvocato Luca Santamaria.

All'assemblea di ottobre, che ha approvato le transazioni nei confronti degli ex amministratori Riccardo Ruggiero e Carlo Buora, la Consob aveva invece chiesto al collegio sindacale un'opinione sull'eventualità che gli sviluppi dei procedimenti penali potessero dar luogo alla riapertura dei termini per l'esercizio di azioni di responsabilità.

L'ultima pendenza si riferisce al caso dei dati sottratti alla società investigativa privata Kroll in Brasile che stava lavorando contro il gruppo Telecom. Nell'atto di chiusura delle indagini, firmato dal pm di Milano Alfredo Robledo, si ipotizza il reato di ricettazione nei confronti dell'ex presidente Marco Tronchetti Provera. Non risulta tuttavia ancora il rinvio a giudizio in un procedimento nel quale, nel caso, Telecom potrebbe decidere di costituirsi parte civile.

Quanto all'andamento del terzo trimestre, i dati dal Sudamerica sono già stati diffusi: da considerare l'effetto cambio, negativo del 10%. Manca l'andamento del mercato domestico, che gli analisti vedono in frenata. A pesare il taglio del 50% delle terminazioni mobili che per quanto riguarda Telecom (attiva sia sul mobile che sul fisso) è comunque sostanzialmente neutro in termini di impatto sull'Ebitda. Da luglio c'è stato però anche il taglio del roaming dati imposto dalla Ue.

Sul mercato domestico gli analisti prevedono per il trimestre un calo dei ricavi dell'ordine dell'8% e dell'Ebitda del 7%. Il consensus vede l'indebitamento netto, a fine settembre, a 29,5 miliardi, 500 milioni in meno rispetto a un anno prima. Telefonica intanto ha svalutato la quota in Telco-Telecom e ridotto il valore delle sinergie per complessivi 542 milioni nei primi nove mesi dopo i 505 milioni di svalutazioni del 2011.

 

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