SENZA SOLDI NON SI CANTA MESSI - SE NON ARRIVANO I PAPERONI ARABI O I PETROLIGARCHI RUSSI, IN SERIE A NON VEDREMO PIÙ CALCIATORI DI PRIMA FASCIA PER MOLTO TEMPO - DOPO MORATTI, ANCHE IL BANANA HA SMESSO DI FARE FOLLIE PER IL MILAN (I CONTI DI MEDIASET PIANGONO) E GALLIANI DEVE FARE CASSA AL PUNTO CHE LE PARTENZE DI THIAGO SILVA E IBRAHIMOVIC NON SONO PIÙ TABU’…

Stefano Scacchi per "la Repubblica"

Qualcuno deve svegliare i tifosi che ieri a Milanello per il raduno della squadra rossonera chiedevano a gran voce: «Adriano portaci un campione». Galliani aveva appena tracciato una rotta che lascia pochissime concessioni ai sogni. A quelli dei milanisti, ma più in generale, mal comune mezzo gaudio, a quelli di tutto il calcio italiano: «Scordatevi i grandi nomi. Certi costi non sono più compatibili con l´economia italiana», dice l´amministratore delegato del Milan.

La lista dei motivi va al di là del calcio: «Non è tanto il pallone a essere in crisi: il fatturato complessivo di questo sport continua a crescere. Sono gli azionisti che sono in difficoltà e non possono più permettersi di perdere sistematicamente con il calcio». Sullo sfondo di queste parole aleggiano i conti non entusiasmanti di Mediaset.

«Ma questi problemi sono comuni ad altri club, anche se si parla soprattutto del Milan. In questo momento Ibrahimovic non sarebbe potuto arrivare come è successo due anni fa». E non è scontata neanche la permanenza dello svedese, che raggiungerà i compagni tra due settimane insieme agli altri reduci dell´Europeo: «Lui e Thiago Silva rimangono? Ma che ne so? Tutto può succedere. Il mercato è lungo. Non voglio dire che sto aspettando proposte. Ma tutto è aperto. E questo vale anche per spalmature e ritocchi di ingaggio. Conoscerete la lista del Milan alle 19.01 del 31 agosto».

Per il brasiliano (assente insieme a Pato per preparare le Olimpiadi col Brasile) è già stata respinta la maxi-offerta del Paris Saint Germain. Per l´attaccante, che obbliga il club a riflettere con il suo stipendio faraonico da 12 milioni di euro l´anno, le sirene potrebbero arrivare dall´Inghilterra: Manchester City o Chelsea, che deve sostituire Drogba.

I nomi degli acquirenti sono sempre quelli: il russo Abramovich o i milioni dei nababbi del Golfo Persico: la geografia del calcio segue la nuova mappa del potere economico mondiale: «Ormai i club brasiliani concludono contratti di sponsorizzazione più ricchi di tanti concorrenti europei», aggiunge Galliani che scherza con un cronista di Al Jazeera: «Mi chiede di possibili nuovi soci nel Milan? È lei che viene dal Qatar, ricco di riserve di petrolio. Noi al massimo possiamo avere qualche riserva in panchina».

In queste condizioni non resta che puntare sulla scoperta di giovani talenti. Questo punto farà parte di un piano per una gestione del Milan economicamente sostenibile che Galliani e Barbara Berlusconi presenteranno a Berlusconi senior: futuri campioni, più ricavi e ulteriore riduzione dei costi (per dare l´idea dell´esigenza di risparmio, alcuni lavori di ampliamento degli edifici di Milanello sono bloccati per limare le spese).

È un clima lontano dai primi fasti dell´era berlusconiana. Il clima di austerity non si confà al Cavaliere che, infatti, ieri non ha partecipato al raduno. Tocca ad altri spiegare che difficilmente arriveranno nuovi campioni. Ma, se i sogni sono vietati, è sempre possibile vivere piccole favole. Come quella andata in scena nella prima partitella stagionale guidata da Massimiliano Allegri: a difendere una delle due porte c´era Edoardo Pazzagli, figlio di Andrea, portiere campione d´Europa col Milan nel 1990, scomparso un anno fa.

 

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