greco pellicioli

SGAMBETTI GENERALI – A TRIESTE PELLICIOLI HA PROVATO A FREGARE L’AD MARIO GRECO CON UN RINNOVO CHE COMPRENDEVA ANCHE IL LIMITE DEI 60 ANNI (OVVERO: STAI SOLO ALTRI 3 ANNI) – GRECO SI È OPPOSTO E HA TROVATO LA SOLIDARIETÀ DI DEL VECCHIO E DI CALTAGIRONE – MEDIOBANCA NE SAPEVA NIENTE?

Paolo Possamai per “Affari&Finanza - la Repubblica

LEONE DI TRIESTE ASSICURAZIONI GENERALI jpegLEONE DI TRIESTE ASSICURAZIONI GENERALI jpeg

 

Ma come sarà venuto a mente a Vincent Bolloré di chiedere proprio a Mario Greco di prendere in mano il timone di Telecom? Forse che il finanziere bretone sapeva del difficoltoso balletto in corso per il rinnovo di Greco in Generali e stimava possibile che la corda si spezzasse? Di sicuro, nel salottino che riunisce i grandi azionisti di Generali, le ultime settimane devono essere state segnate dal nervosismo, visto che solo alla fine della scorsa settimana pare siano andate maturando le condizioni per il bis di Greco alla testa del Leone di Trieste.

 

MARIO GRECO AD ASSICURAZIONI GENERALIMARIO GRECO AD ASSICURAZIONI GENERALI

Corsi e ricorsi del Leone. Lo chiamano "lodo Merzagora", in onore al presidente che, nel 1974, chiese all' azionista Cuccia di fissare per il top management un limite di età a 65 anni, con deroga massima di un ulteriore triennio. Il presidente di Mediobanca non mancò di contentare il suo carissimo nemico, ma pretese che mettesse un inedito limite a 80 anni per i consiglieri di amministrazione. E quindi pure per il presidente di Generali, che di anni ne aveva allora 76.

pellicioli02pellicioli02


Mutatis mutandis, stava capitando qualcosa di simile. Schermaglie in vista del rinnovo del board a primavera, probabilmente superate proprio nelle ultime ore. Varie fonti dicono che Lorenzo Pelliccioli, che oltre a far parte del CdA dal 2007 in Generali è membro del comitato nomine e del comitato remunerazione, avrebbe di recente incontrato Mario Greco per illustrargli una ipotesi di rinnovo del suo mandato da amministratore delegato. Ipotesi che avrebbe incluso un nuovo limite di età a 60 anni per il Group Ceo, mettendo di fatto Greco dinanzi alla scelta se restare o meno a Trieste solo per altri tre anni.

 

Pelliccioli parlava da ambasciatore dei grandi azionisti, e di Mediobanca in primis? Di sicuro, prima che divampi un incendio, da Mediobanca fanno sapere che «il lavoro di ri-orientamento strategico di una compagnia assicurativa richiede un lungo arco temporale e da questo punto di vista l' attuale limite di statuto di Generali di 65 anni per l' amministratore delegato lascia ampi margini anche per il futuro».

MARIO MONTI ALBERTO NAGEL MARIO MONTI ALBERTO NAGEL

 

Dal canto suo, Pelliccioli non è meno netto e dice: «Siamo molto contenti del lavoro fatto fino ad ora da Mario Greco. Ha raggiunto in anticipo gli obiettivi del suo primo piano triennale. Siamo stati molto soddisfatti del piano strategico, la cui esecuzione richiederà un periodo di tempo certamente non breve e quindi pensiamo sia nell' interesse della Compagnia immaginare che Mario Greco abbia tutto il tempo necessario per realizzarlo.

leonardo del vecchioleonardo del vecchio

 

Siamo convinti che la norma statutaria che fissa a 65 anni il limite di età per l' ad della società possa dare a Greco il tempo necessario per eseguire questo piano».


Come dire: il problema di una fuoriuscita di Greco nemmeno si pone e men che meno di un abbassamento del limite di età. Ma evidentemente della questione si è parlato e qualcosa di concreto è arrivato a Greco.

 

francesco-gaetano caltagironefrancesco-gaetano caltagirone

Mediobanca frena e osserva pure - in astratto - che l' ipotesi sarebbe comunque di non semplice percorribilità, dato che occorrerebbe l' approvazione dell' assemblea per modificare definitivamente lo statuto riguardo a quanto dispone sui limiti di età.
Ma forse sarebbe stata sufficiente una "raccomandazione" da parte del Comitato nomine, per procedere una tantum a individuare un nuovo Group Ceo nel segno del "ringiovanimento".

 

Tutto a posto, dunque. Ma se il clima è così idilliaco, come si spiegherebbe l' iniziativa di Vincent Bolloré - azionista perno di Mediobanca - che un paio di settimane or sono ha sondato la disponibilità di Greco per Telecom, e chiedendogli dunque di lasciare Generali?


Greco quindi ha deciso di non cogliere la proposta di Bolloré ma non ha gradito l' idea che il vincolo di età potesse arretrare fino a 60 anni. E non avrebbero gradito l' iniziativa, e anzi non ne sarebbero stati nemmeno messi preventivamente a conoscenza, soci di rilievo come Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone.

bollore article bollore article


Perché potrebbe avere effetti destabilizzanti sulla compagnia e sul titolo (che nei 3 anni di gestione Greco ha raddoppiato il valore).


In buona sostanza, secondo Caltagirone e Del Vecchio il capoazienda va valutato a seconda dei risultati che matura e - in rapporto agli obiettivi convenuti con gli azionisti - lasciato lavorare senza scadenze rigide e predeterminate.

gabriele galateri di genolagabriele galateri di genola


Nella primavera prossima scade l' intero consiglio di amministrazione presieduto da Gabriele Galateri, e con esso pure il mandato dell' amministratore delegato. L' ipotesi formulata a Greco assomiglierebbe quindi a un abito temporale tagliato su misura, con il mandato di aiutare i grandi azionisti a identificare il proprio successore.


Ipotesi dell' irrealtà, sostengono ancora da Piazzetta Cuccia: «Siamo soddisfatti del lavoro svolto dal management e dall' ad di Generali e confermiamo la nostra intenzione a proseguire con questa squadra per il prossimo triennio».


Fino all'arrivo di Greco, nella primavera 2012, il Group Ceo a Trieste veniva rinnovato di anno in anno. E va da sé che tale permanente stato di sospensione non ne favoriva l' accreditamento e l' autonomia. Ma di fatto limitava il business. Ne sa qualcosa, per esempio e da ultimo, Giovanni Perissinotto che è durato alla testa del Leone - di rinnovo annuale in rinnovo annuale - per ben 12 anni.

LA SEDE DI MEDIOBANCA LA SEDE DI MEDIOBANCA

 

Le performances di Generali nell' ultimo triennio dipendono pure dall' assenza di perturbazioni, tutt' altro che infrequenti nella storia della compagnia dell' ultimo dopoguerra. E ne è riflesso pure il radicale parallelo mutamento della base azionaria, dato che gli investitori stranieri pesavano il 26% nel 2012, mentre oggi sono circa al 45% e ancora cresceranno. Se i nuovi target del piano finanziario al 2018 saranno mantenuti.

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)