
E TANTI SALUTI AL GREGGIO TRICOLORE – SI FA DA PARTE ANCHE L’ULTIMA DINASTIA DELL'INDUSTRIA PETROLIFERA ITALIANA: IL PRESIDENTE DELL'API, UGO BRACHETTI PERETTI, HA ANNUNCIATO LA CESSIONE DELLA SOCIETÀ AL GRUPPO DI STATO AZERO SOCAR. INCASSERÀ TRE MILIARDI DI EURO – AL COLOSSO DI BAKU ANDRANNO LA RETE DI 4.600 DISTRIBUTORI A MARCHIO “IP” E L'EREDITÀ DEL GLORIOSO MARCHIO API, NATO NEL 1933, CON IL CAVALLINO ALATO E LO SLOGAN "CON API SI VOLA" – ORA TOCCHERÀ AL GOVERNO DECIDERE SE E COME IMPORRE IL SUO "GOLDEN POWER", DETTANDO CONDIZIONI AL COMPRATORE SU UN SETTORE SENSIBILE COME L'ENERGIA…
Estratto dell’articolo di Francesco Manacorda per “la Repubblica”
Ma con gli azeri si volerà ancora? Di certo non volano più le dinastie dell'industria petrolifera italiana, dopo che ieri il presidente dell'Api, Ugo Brachetti Peretti, ha annunciato con una lettera ai dipendenti la cessione della società al colosso di Stato azero Socar.
A Socar, che già possiede una grossa raffineria in Turchia, la rete di 4.600 distributori a marchio Ip e l'eredità del glorioso marchio Api, con il cavallino alato e lo slogan "Con Api si vola", che ha fatto il pieno alle orecchie di diverse generazioni di italiani.
Nata nel 1933 dall'intraprendenza dell'emiliano Ferdinando Peretti, che parte con un deposito di carburanti nelle Marche e poi si allarga, l'Api cavalca il boom della motorizzazione in Italia, mentre le due figlie di Ferdinando prendono strade diversissime: la primogenita Mila sposa il conte marchigiano Aldo Brachetti – che prenderà anche il cognome della moglie – e mantiene il controllo dell'azienda di famiglia.
La seconda è Elsa Peretti, già da giovanissima in rotta con i genitori e il suo ambiente di origine, che diventa leggendaria creatrice di gioielli e icona della scena newyorkese degli anni '60-'70.
Finirà con una causa intentata a fine anni '80 da Elsa a Mila per i diritti patrimoniali sul gruppo, ma i Brachetti Peretti – due i figli di Aldo, spesso divisi tra incarichi societari e cronache mondane – manterranno saldissimo il controllo sul gruppo, che fino a oggi era loro al 100%.
[...] nel 2017 compra la rete dei distributori Erg dalla famiglia Garrone e nel 2022 le attività di distribuzione e vendita carburanti dalla Esso.
Ma il cacciatore di occasioni italiane si è trasformato in preda nella giungla globale. Così, già dalla primavera, gli azeri di Socar e il gruppo di trading energetico Gunvor – sede tra Cipro e la Svizzera – si contendevano Api.
Il vincitore, secondo fonti non ufficiali, ha pagato circa 3 miliardi, di cui 500 cash, per la rete di 4.600 distributori italiani. Soldi che andranno tutti alla famiglia, mentre nella sua lettera ai dipendenti Brachetti Peretti spiega che «l'ingresso nell'azionariato di un solido gruppo industriale multinazionale permetterà alla società di rafforzare il proprio posizionamento su scala globale, consolidandone il ruolo di hub strategico del Mediterraneo».
Adesso i Brachetti Peretti, prima di loro – appunto – la famiglia Garrone e appena l'anno scorso i Moratti, che hanno ceduto la loro quota del 35% nella Saras per poco meno di 600 milioni di euro al gruppo svizzero-olandese Vitol, che ha poi lanciato un'Opa totalitaria e ritirato il titolo dalla Borsa.
Anche in quel caso, Massimo Moratti aveva adottato una spiegazione analoga per la vendita. «La miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch» era «l'aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale, qual è Vitol, dotato delle risorse relazionali, finanziarie e manageriali necessarie per competere nell'attuale contesto di mercato internazionale».
Per quel che riguarda Api toccherà al governo decidere se e come imporre il suo "golden power", imponendo condizioni al compratore su un settore sensibile come l'energia. [...]
distributore di benzina ip
socar
Ugo Brachetti Peretti
distributore di benzina api