
IL RISIKO BANCARIO NON DORME MAI - SI FANNO PIU’ FORTI LE VOCI SU UN’INTESA TRA BPM E LA DIVISIONE ITALIANA DI CREDIT AGRICOLE E I RISPETTIVI TITOLI SALGONO IN BORSA - IL GRUPPO FRANCESE, CHE NON INTENDE LANCIARE UN’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO, PUNTEREBBE A UNA QUOTA NON SUPERIORE AL 35% EVITANDO IL GOLDEN POWER DEL GOVERNO - UNO DEGLI SCENARI È CHE BPM RILEVI AGRICOLE ITALIA PER 5,5 MILIARDI DI EURO, PAGANDOLA CON AZIONI DELLA SOCIETA’ DI GESTIONE DI RISPARMIO “ANIMA”, RILEVATA AD APRILE, CHE GESTISCE ASSET PER 200 MILIARDI – E IL GOVERNO STARA’ A GUARDARE? HA FATTO FALLIRE L’ASSALTO DI UNICREDIT A BPM E ORA PERMETTERÀ A CASTAGNA L’INTEGRAZIONE CON I FRANCESI?
Estratto dell’articolo di Sara Tirrito per https://www.lastampa.it
Giuseppe Castagna - PRIMA DELLA SCALA 2024
Le indiscrezioni sull’intesa tra Banco Bpm e Crédit Agricole Italia si fanno più forti e il mercato inizia le sue scommesse. Il titolo dell’istituto lombardo guidato da Giuseppe Castagna è salito in Borsa fino al 3,96% nella seduta di lunedì 8 settembre sulla scia di una possibilità concreta che Banco Bpm integri la divisione italiana di Crédit Agricole, le cui azioni sono a loro volta salite dell’1,43% lunedì.
L’ipotesi di integrazione
Crédit Agricole è oggi primo azionista del Banco Bpm con una quota del 19,8%. L’obiettivo della banque verte era salire al 20%, intenzione per cui ha chiesto l’autorizzazione alla Banca centrale europea l’11 luglio scorso. La scalata era stata frenata dall’ops lanciata su Banco Bpm da Unicredit, che ha poi ritirato l’offerta a fine luglio.
Nelle ultime ore, sulla spinta anche di un articolo pubblicato da Repubblica, si stanno accentuando le voci per cui il gruppo francese avrebbe intenzione di accelerare con una quota non superiore al 35%. E l’entità della partecipazione di Agricole in Piazza Meda è, secondo gli analisti di Equita, uno dei nodi principali per cui l’operazione è ancora in corso. Si studia come evitare il golden power, e con il 35% ci sarebbe l’ok del governo.
Secondo quanto trapelato finora, la banca francese non intende lanciare un’offerta pubblica di acquisto. Si tratterebbe piuttosto di concludere un’operazione di m&a che manterrebbe Giuseppe Castagna alla guida del Banco. Uno degli scenari circolati è che Bpm rilevi Agricole Italia per 5,5 miliardi di euro, pagandola con azioni Anima.
Proprio la sgr, che gestisce asset per 200 miliardi, ha suscitato negli scorsi mesi l’interesse di Agricole verso il Banco, che ha rilevato Anima ad aprile. D’altro canto, Agricole Francia non ha mai nascosto di volersi rafforzare sul territorio italiano, che è il suo secondo mercato dopo Parigi, e gli sportelli di Bpm in Lombardia (regione più ricca d’Italia), nonché la vicinanza del Banco alle pmi, sarebbero gli strumenti per riuscirci. […]