soros alitalia

DA SPECULATORE A SALVATORE DI ALITALIA. NELL’INCONTRO CON GENTILONI, GEORGE SOROS AVREBBE PROSPETTATO L’IPOTESI DI INTERVENIRE A SOSTEGNO DELLA COMPAGNIA ATTRAVERSO LA CINESE “HAINAN AIRLINES”, FONDATA DA UN EX STEWARD NELL’89, E DI CUI E’ SOCIO

 

Claudio Antonelli per La Verità

 

Il mistero della visita di George Soros a Palazzo Chigi comincia a dissiparsi. Il magnate, celebre per la maxi speculazione sulla lira, è ora con le sue Ong al centro di tutte le polemiche attorno alle operazioni di traghettamento degli immigrati. L' incontro di mercoledì con il premier, Paolo Gentiloni, non ha certo tralasciato il tema immigrazione e confini, ma stando a quanto risulta alla Verità aveva in agenda un argomento di mero business.

 

SOROS GENTILONISOROS GENTILONI

Un tema altrettanto caldo: quello della sopravvivenza di Alitalia. Soros si è presentato, infatti, anche in veste di azionista della Hainan airlines, la prima compagnia cinese lanciata da un privato alla fine del 1989 sull' omonima isola. Il fondatore, Chen Feng, da stuart vinse una borsa di studio presso la scuola di manager della Lufthansa. Rientrato a casa, ricevette l' incarico di sviluppare il turismo dell' isola, cosa che fece raccogliendo fondi privati e gestendo, a partire dal 1993, la linea aerea. Due anni dopo il finanziere ungherese puntò su Feng i primi 25 milioni. Oggi la compagnia vale oltre 80 miliardi e la holding è così grossa che è arrivata a prendersi il 9,9% di Deutsche bank.

 

hainan airlineshainan airlines

Mettendo sul piatto una tale potenza di fuoco, Soros avrebbe spiegato al governo di essere interessato a lavorare al subentro in Alitalia e a trovare un accordo al termine del semestre di gestione straordinaria. Hainan airlines già opera a Roma, ma dopo anni di grande sviluppo in patria e nelle aree limitrofe sarebbe disposta a fare il salto verso l' Europa. Offrirebbe così la possibilità al nostro vettore di puntare sui voli a lungo raggio che garantirebbero margini più elevati rispetto alle tratte brevi, vessate e pressate dalla concorrenza delle low cost.

 

In poche parole, sarebbe un interessante partner a livello strategico. Molto più di Lufthansa, che già ha rotte intercontinentali forti e cercherebbe solo uno sviluppo interno al vecchio Continente. sarebbe sicuramente un partner più interessante della Qatar airways su cui l' ex premier, Matteo Renzi, ha messo gli occhi. La strada araba prevederebbe però accordi asimmetrici (in termini di energia e gas) che - come accaduto lo scorso dicembre per Mps - sarebbero di difficile e pericolosa realizzazione.

Chen FengChen Feng

 

Ecco perché l' abboccamento tra Soros e Gentiloni appare un passo concreto nella direzione del salvataggio Alitalia. Disegnata la cornice, però, mancano i dettagli. La Verità non è in questo momento in grado di conoscere quali sarebbero le condizioni del subentro, i termini di acquisto e valorizzazione (la compagnia potrebbe essere stimata al momento circa 1 miliardo) e soprattutto la richiesta di contropartite.

 

Come ha scritto l' altro giorno il quotidiano finanziario Mf, il miliardario di origini ungheresi, 29° uomo più ricco al mondo per Forbes con un patrimonio di 25,2 miliardi di dollari, ha chiesto «allo staff del suo gruppo d' investimento, e in particolare a Shanin Vallée, uno studio approfondito sull' Italia, non solo dal punto di vista finanziario, economico e industriale ma anche politico».

 

Chen Feng, il suo nome venne fuori anche per la As RomaChen Feng, il suo nome venne fuori anche per la As Roma

Motivo? Valutare investimenti, diretti o indiretti, a medio lungo termine, sul mercato locale. Soros del resto non solo opera a titolo personale o con la propria struttura, ma è fondatore di Quantum group of funds e, soprattutto, advisor di Blackrock, uno dei colossi dell' investimento made in Usa, particolarmente esposto sull' Italia, avendo partecipazioni per quasi 2 miliardi nel sistema bancario, ma anche nelle società quotate sul listino principale, a partire da Eni, Generali, Telecom e Mediaset. A sostenere l' ipotesi di un massiccio intervento di Soros nella nostra economia c' è anche il lungo periodo di soggiorno (circa 20 giorni) a Roma nel mese di febbraio.

 

ONG MIGRANTIONG MIGRANTI

Avrebbe incontrato figure istituzionali e pure gestori di fondi immobiliari, tanto da lasciar pensare anche alla volontà di scommettere sul real estate tricolore. Si tratta di indiscrezioni difficili da verificare. D' altronde quando si analizzano le mosse del magnate bisogna disperdere la cortina di fumo mossa dalle sue numerose attività «filantropiche» e finanziate tramite Open society. Lo scorso settembre il sito della fondazione è stato hackerato e migliaia di documenti sono stati messi in rete.

soros squalosoros squalo

 

In questi 2.576 file pdf emergerebbe come Soros avrebbe cercato di condizionare i risultati in ognuno degli Stati Ue in cui si è votato nel 2014. L' obiettivo di Soros era quello di contrastare i partiti anti europeisti e favorire le politiche di integrazione interna ed esterna (relative all' ingresso dei migranti). Con un chiaro sostegno socialdemocratico. Vedremo se il governo terrà conto anche di tutti i retroscena.

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)