STANDARD AND POOR'S HA TAGLIATO IL RATING DI 7 BANCHE ITALIANE - IL RATING DEL LUNGO TERMINE DI MEDIOBANCA, DI FINDOMESTIC, DI INTESA SANPAOLO E DELLE SUE CONTROLLATE B PASSA DA A+ AD A - PER UNICREDIT L'OUTLOOK PASSA A NEGATIVO MA IL RATING RESTA IMMUTATO – GRECIA VERSO L’ACCORDO – VENIZELOS: LA CRISI PIU' GRAVE DALL’EPOCA DELLA GUERRA CIVILE…

Ansa.it

S&P TAGLIA RATING 7 BANCHE ITALIANE - Standard and Poor's ha tagliato il rating di 7 (rpt.7) banche italiane a seguito della decisione di ridurre il giudizio sull'Italia. E' quanto si legge in una nota. Standard and Poor's ha deciso di cambiare l'outlook sul rating di 15 banche italiane a 'negativo', dopo aver abbassato il rating sul debito sovrano dell'Italia, primo passo per un possibile successivo taglio sugli istituti di credito.

Il taglio da parte di Standard and Poor's alle banche italiane colpisce il rating del lungo termine di Mediobanca, di Findomestic, di Intesa Sanpaolo e delle sue controllate Banca Imi, Cassa Risparmio Bologna e Biis che passano da A+ ad A. Restano immutati ad A-1 i rating sul breve termine. Ridotto anche il rating della Bnl a A+/A-1- Per Unicredit l'outlook passa a negativo a causa della revisione del rating sull'Italia ma il rating resta immutato.

WASHINGTON - I rischi ribasso sulle crescita economica globale sono "marcatamente aumentati". Lo ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde, intervenendo a un seminario sui paesi poveri che "negli ultimi dieci anni sono cambiati profondamente" e la cui "forte crescita economica ha sollevato milioni di persone dalla povertà".

GRECIA: MEDIA, VERSO L'ACCORDO - C'é soddisfazione negli ambienti del ministero delle Finanze greco per l'esito della teleconferenza di ieri sera fra il ministro Evangelos Venizelos e i rappresentanti della "troika", Paul Thomsen del Fondo Monetario Internazionale, Matthias Mors della Commissione Europea e Claous Mazuch, dell'Ue, durante la quale - come riferiscono oggi i giornali - è stato raggiunto un accordo di massima riguardo le misure da adottare per far uscire la Grecia dalla crisi.

Si tratta, come le hanno definite i media, di "misure shock" che si concretizzeranno con l'arrivo della "troika" ad Atene previsto, secondo il comunicato della Commissione Ue, per la settimana prossima. Le misure da prendere, secondo la "troika", dovranno riguardare per un terzo le entrate e per due terzi i tagli delle spese.

Tra queste, l'abbassamento del tetto minimo dell'imponibile (da 8.000 a 4.000 euro), l'equiparazione del prezzo del gasolio da riscaldamento con quello per i veicoli, la riduzione degli stipendi e delle pensioni, i licenziamenti nel settore pubblico, l'abolizione dei sussidi e degli incentivi.

Per oggi è prevista una riunione della commissione governativa, presieduta dal premier socialista Giorgio Papandreou, durante la quale saranno esaminati i risultati della teleconferenza, mentre le misure definitive verranno adottate alla fine dei controlli di tutti i dati economici. "I tecnici delle due parti - come recita un comunicato del ministero delle Finanze - continuano l'elaborazione dei dati riguardanti tutto il periodo previsto dal Programma Economico a Medio Termine" (2011-2014).

Intanto il ministro delle Finanze, riferendosi alle voci circa un eventuale referendum sulla permanenza o meno del Paese nell'eurozona, ha detto che "la partecipazione della Grecia nell'eurozona costituisce un'irrinunciabile e fondamentale scelta nazionale che il popolo greco protegge con i propri sacrifici perché sa quanto è preziosa".

VENIZELOS, SITUAZIONE PIU'GRAVE DA GUERRA CIVILE - "La Grecia sta affrontando la più grande crisi dai tempi della guerra civile". Lo ha detto al parlamento di Atene il ministro delle finanze Evangelos Venizelos, secondo quanto riferisce Bloomberg. "Il Paese si trova in una posizione estremamente difficile ed è costretto a varare drastiche misure di bilancio che richiedono altri sacrifici", ha aggiunto il ministro, che ha poi bacchettato i colleghi parlamentari affermando che "non hanno ancora capito i rischi" che corre la Grecia, fra questi "uno stallo totale dell'economia".

"La Grecia deve essere salvata e i suoi problemi risolti con l'aiuto dei Paesi euro". Evangelos Venizelos, secondo quanto riferisce Bloomberg. Il ministro ha aggiunto che il Paese al momento ha "un grande problema di liquidità". Venizelos ha poi escluso che la Grecia lasci l'euro. "Sarà per sempre un membro dell'Eurozona", ha sottolineato.

 

 

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