ESTATE 2012, FUGA DAI PORTI ITALIANI E LA NUOVA TASSA SUGLI YACHT FA FLOP: INCASSATI SOLO 23,5 MILIONI DEI 155 ATTESI - SE IL TERRORE DA FISCO TIENE LONTANI GLI ITALIANI, SONO RUSSI E SOPRATTUTTO EMIRI A CONQUISTARE I MARI DELLA SARDEGNA - A CAGLIARI A LUGLIO L’ARRIVO DI AL SAID, 155 METRI, DI PROPRIETA’ DEL SULTANO DI OMAN - 6 PONTI, ELIPORTO E SALA CONCERTI - “SOLO” 147 METRI PER IL FRATELLO DELLO SCEICCO DI ABU DHABI…

1- ESTATE 2012, FUGA DAI PORTI ITALIANI E LA NUOVA TASSA SUGLI YACHT FA FLOP: INCASSATI SOLO 23,5 MILIONI DEI 155 ATTESI
Valentina Conte per Repubblica

Gli esperti del settore parlano di tracollo, esodo, stagione buttata. Sul banco degli imputati, la crisi. Ma anche la tassa sul lusso, targata Monti. Risultato: la nautica è in ginocchio. Oltre 20 mila addetti persi in due anni, ben 2,5 miliardi in meno di fatturato dal 2008, dimezzato a poco più di 3 miliardi quest'anno, garantiti per i tre quarti dall'export.

E ora il colpo finale. Meno stranieri, soprattutto arabi e russi nelle acque e nei porti più rinomati del Belpaese. E gli italiani tartassati dai controlli. Eppure a guardare dentro le cifre, il balzello sugli scafi - prima tassa sullo stazionamento nel Salva- Italia, poi diventata sul possesso nel decreto liberalizzazioni - si è rivelato un vero e proprio flop. Alla scadenza del versamento, il 31 maggio scorso, lo Stato ha incassato appena 23,5 milioni sui 115 attesi. Un misero 15%. Evasione o elusione?

«La tassa è giusta», chiarisce subito Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina Confindustria nautica. «In un momento di crisi nera è giusto contribuire. Ma dal maledetto caso di Briatore in poi, tutto il comparto ha subito un tale danno di immagine che ora siamo arrivati alla caccia all'untore. L'equazione diportista uguale evasore è follia pura». Eppure la tassa è stata largamente schivata.

«Ritengo che il gettito atteso fosse sovrastimato», incalza Fulvio Luise, presidente di Federagenti Yacht. «I grandi yacht, sopra i 24 metri, registrati in Italia sono solo 260. La maggior parte delle utenze è dunque di matrice straniera, non sottoposta a tassazione alcuna. La flotta italiana che nei 4-5 mesi della stagione estiva solca le nostre acque è perciò per lo più transitoria, 1.000-1.200 natanti, e quasi interamente estera».

Allora perché parliamo di fuga dai porti? «All'inizio la tassa Monti, così come varata nel dicembre scorso, era sullo stazionamento. Nei primi mesi dell'anno sono fioccate le disdette. Il 40% degli stanziali, intimoriti, ha spostato le barche in Croazia, Montenegro, Albania, Francia. Un effetto devastante », racconta ancora Luise.

Ma poi la tassa è diventata sul possesso. Colpisce solo i residenti in Italia e riguarda le barche sopra i dieci metri, escludendo quelle immatricolate di fresco, da un anno appena. Va dagli 80 ai 25 mila euro l'anno, per i natanti oltre i 64 metri. Ed è dovuta dagli italiani proprietari e anche da quelli che hanno noleggiato per un periodo (e che pagheranno solo per quello), anche se la barca è di un privato o una società estera. Dov'è lo scandalo?

«Nessuno scandalo. Ma il balletto tra tassa sullo stazionamento, poi diventata sul possesso è responsabile dei due terzi del tracollo del fatturato di porti e approdi turistici», si lamenta Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, associazione che rappresenta gli 87 porti turistici italiani di maggiori dimensioni.

«Solo nel 2012 la spesa nei porti si è ridotta di 7-800 milioni, tra ormeggi, manutenzioni ed entrate per i territori, ovvero intrattenimento, shopping, trasporti e altro. La tassa non ha di certo aiutato l'economia costiera, ecco». Così come, a quanto pare, l'infittirsi dei controlli in mare. «Alcune barche sono state controllate anche 6-7 volte quest'estate.

E questo perché le verifiche non sono coordinate e vengono gestite da 7 soggetti diversi: finanzieri, carabinieri, polizia, guardia costiera, forestali, vigili urbani e persino polizia penitenziaria. Un caos», incalza Albertoni. «Meglio sarebbe istituire un registro unico per le immatricolazioni che in Italia non esiste. Un paradosso che favorisce l'evasione e fa scappare gli onesti».

2- GLI SCEICCHI CE L'HANNO PIU' LUNGO (LO YACHT)
Alberto Pinna per il Corriere della Sera

Il tricolore è bandiera fantasma sui mari di Sardegna. Panico da fisco: la paura di occhi indiscreti ha tenuto lontani dalla Costa Smeralda maxi, medi e persino i mini yacht; i relativi proprietari italiani sono andati all'estero o hanno preferito vacanze a terra, in ville o residences, ritenuti meno esposti. Paure infondate: controlli a ferragosto senza blitz cruenti né spettacolari.

E più che le imbarcazioni, sotto tiro gli aerei privati, nei giorni in cui lo scalo di Olbia (160 velivoli vip il 13 agosto) era il primo d'Europa. Italiani quasi assenti, mare libero soprattutto per i megayacht dei russi. E degli arabi, riapparsi sulla scia di Al Thani, emiro del Qatar e neo proprietario della Costa Smeralda.

Segno del nuovo corso due grandi imbarcazioni, la terza e la quarta nella classifica mondiale: Al Said, 155 metri, e Topaz, 147. A luglio lo sbarco a Cagliari del sultano di Oman Qaboos Bin Said al Said: nel bastimento che porta il suo nome solo una piccola parte delle 1.300 persone, fra corte e seguito. I pochissimi ammessi a bordo sono rimasti senza parole: 6 ponti, eliporto, sfarzo in stile neoclassico, una sala concerti per un'orchestra di 60 elementi.

Su Topaz un alone di mistero. Costruito dai cantieri tedeschi Lurssen (che rifiutano di indicare il nome del proprietario) costo 550 milioni di dollari, pare pagati cash dalla famiglia Al Nahyan, che regna su Abu Dhabi. Il sovrano è lo sceicco Khalifa Bin Zayed, 62 anni, riservato e poco incline ad esibire ricchezze e lusso.

Probabile che Topaz sia del fratello Mansur, 43 anni, che cura gli affari di famiglia attraverso la Abu Dhabi United for Investments; ed è anche vicepremier, ministro dell'Interno, presiede la Compagnia del petrolio, la banca di stato, ed è socio forte di Barclays, secondo istituto di credito d'Inghilterra. Ma è noto soprattutto come patron del Manchester City, allenato da Roberto Mancini.

Topaz è un gioiello largo 24 metri, acciaio e alluminio, due piscine, tre saloni, naturalmente eliporto, sistemi d'allarme per eventuali pericoli da cielo e mare. Spazi immensi per gli ospiti, «solo» 16 - in 8 suite oltre a quella dell'armatore (140 metri quadrati) - che hanno anche a disposizione un campo da tennis (sembra però d'erba...sintetica e di misure non regolamentari...).

L'innominato armatore era a bordo giovedì, lo yacht è subito salpato per il viaggio inaugurale e ha gettato le ancore fra le baie del Pevero. Chissà se si è affacciato sul golfo di Marinella: agli Al Nahayan qualche anno fa è stato attribuito interesse per villa Certosa, con un'offerta (450 milioni) che tentò Silvio Berlusconi.

Fra i megayacht dei russi manca solo Eclypse (costo 800 milioni di euro, 24 cabine e scudi laser anti missili) di Roman Abramovich, il più grande al mondo. Ma c'è molto del passato nautico dell'oligarca. A Liscia Ruja incrocia Grand Bleu, 114 metri, pavimenti di cuoio, donato da Abramovich al socio in affari Eugene Shvidler; Pelorus, sempre ex flotta Abramovich, finito all'ex moglie Irina a parziale indennizzo per il divorzio.

E navigano Dilbar di Alisher Usmanov, 115 metri, Queen K di Oleg Deripaska, ottavo fra i ricchi del pianeta, Pegasus 5, «solo» 90 metri, di un ignoto petroliere kazako.
Ma arabi e russi non hanno cancellato miti del passato. In Costa Smeralda ricordano ancora le notti folli sul Nabila dell'affarista arabo Adnan Khashoggi, anni 80. «Non può attraccare, non c'è energia elettrica sufficiente» gli comunicarono. E lui: «Costruitemi una centrale». Ebbe la centrale. Con Khashoggi al tramonto, Nabila andò all'asta. Ora passerebbe inosservato: era lungo «appena» 80 metri.

 

 

LO YACHT AL SAID DEL SULTANO DELLOMAN LO YACHT AL SAID DEL SULTANO DELLOMAN Yacht Saddamyacht Ferrettilo yacht di briatoreyacht lady marina sergio mantegazzaberlusca yacht portofinocosta smeraldaQatar - Emiro Tamim Bin Hamad Al Thani 3Sceicco Khalifa Bin Zayed Al Nahyan

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO