diletta leotta di dazn

TIRATE FUORI I SOLDI, ARRIVANO LE NUOVE TARIFFE DI DAZN PER LA SERIE A 2022/2023: CON L'OFFERTA BASE DI 29,99 EURO AL MESE SI POTRANNO VEDERE LE PARTITE SU DUE DISPOSITIVI SOLO DENTRO LA STESSA CASA, MENTRE CON IL PACCHETTO PREMIUM A 39,99 SI POTRÀ CONDIVIDERE L'EVENTO ANCHE SU DEVICE A DISTANZA (MA DEVONO APPARTENERE AL MEDESIMO NUCLEO DOMESTICO (FAMILIARI O COINQUILINI)

PRECISAZIONI

 

L’offerta a 19,99 € non era l’offerta base, ma una promozione di lancio con chiara indicazione di quando sarebbe terminata. Il prezzo per gli utenti nuovi e i clienti attuali è rimasto quindi a 29,99 €, senza aumenti rispetto all’abbonamento attuale.

 

Membri della stessa famiglia:

Non deve essere esclusivamente un membro della stessa famiglia. Come per altri servizi di streaming in abbonamento legati a contenuti audiovisivi, al fine di garantire l’utilizzo corretto della contemporaneità della visione, DAZN prevede che l’accesso al servizio sia possibile solo per le persone che appartengono al medesimo nucleo domestico (per esempio: possono essere familiari o coinquilini)

 

 

Andrea Biondi per www.ilsole24ore.com

 

diletta leotta di dazn 10

Gli abbonati Dazn potranno vedere un contenuto sportivo live in contemporanea anche da due dispositivi diversi che si trovano a distanza, non sulla stessa “rete domestica”. In questo caso, però, sarà necessario pagare 10 euro al mese in più. E abbonarsi quindi al profilo “premium” che costerà 39,99 euro al mese. Contro i 29,99 euro del profilo “standard”.

 

Con quest’ultimo la visione – il pensiero va immediatamente alle partite di Serie A in esclusiva su Dazn per 7 match su 10 alla settimana con gli altri 3 in co-esclusiva su Sky – sarà possibile su un dispositivo alla volta o anche in contemporanea su due dispositivi diversi, ma solo nella stessa casa. In entrambi i piani di abbonamento l’utilizzo corretto della contemporaneità sarà permesso per le persone che appartengono al medesimo nucleo domestico.

 

diletta leotta dazn

Intervento sulla concurrency

Tutto deciso, dunque, in Dazn, anche in vista della prossima stagione di Serie A al via il prossimo 14 agosto. A quanto risulta al Sole 24 Ore le comunicazioni alla clientela dovrebbero partire a breve. Al più presto anche in giornata.

 

E così, a 8 mesi di distanza dall’anticipazione del Sole 24 Ore, prende forma l’intervento – pensato già per la stagione appena conclusa, ma poi rientrato nel giro di qualche giorno – di Dazn sull’ormai noto problema della “concurrency”.

 

la squadra di dazn 3

Vale a dire, appunto, la possibilità di concedere a diverse utenze collegate allo stesso abbonamento di accedere ai contenuti contemporaneamente da due device che si trovano a distanza l’uno dall’altro.

 

Azione sui prezzi

Dazn interviene così, con un repricing, su una pratica usata inizialmente dalla stessa piattaforma anche come motivazione d’acquisto importante in un contesto di cambiamento sia dell'operatore di riferimento per la Serie A (non più Sky ma, appunto, Dazn), sia della modalità principe di visione dei contenuti sportivi (lo streaming al posto del satellite).

 

dazn foto mezzelani gmt005

Lotta agli usi fraudolenti dell’abbonamento

Alla fine, però, la questione pare essere sfuggita di mano. La stessa Dazn ha considerato a suo tempo la concurrency come una pratica che contribuisce in maniera decisiva al 20% di media di utilizzi fraudolenti riscontrati dalla piattaforma.

 

E non a caso, come rivelato su Il Sole 24 Ore dello scorso 9 novembre, a quella data erano in partenza le lettere agli abbonati per comunicare lo stop alla concurrency già dalla stagione allora in corso, garantendo la possibilità di recesso. Un’ondata di proteste ha immediatamente fermato il processo, ma sostanzialmente rimandando la decisione, ora arrivata.

 

Discussione che va oltre Dazn

L’intervento, del resto, era stato sostanzialmente annunciato dai vertici (allora alla guida di Dazn in Italia c’era Veronica Diquattro, attualmente Chief revenue officer di Dazn Europe e componente del board del Gruppo 24 Ore) e cade ora in un momento in cui se ne parla anche al di fuori del caso Dazn.

la squadra di dazn 2

 

Netflix, per esempio, nella sua ultima presentazione dei dati trimestrali ha richiamato l’attenzione sul tema dell’account sharing. In occasione della presentazione dei risultati del primo trimestre 2022 Netflix ha evidenziato come oltre ai 222 milioni di famiglie, si stima che l'account venga condiviso da più di 100 milioni famiglie aggiuntive che attraverso modalità non in linea con le condizioni di utilizzo usufruiscono del servizio senza pagare. Un fenomeno, questo dell'account sharing, che ha portato l'azienda a testare modalità per monetizzare la condivisione.

 

dazn

La spinta sul web per le condivisioni

Nel caso specifico di Dazn, la modalità in streaming vista come una porta d’accesso facilitata dalla pirateria unita all’utilizzo fraudolento dell’account sharing (nelle condizioni di utilizzo di Dazn sarà ora scritto che la condivisione è permessa solo nel gruppo familiare o domestico) ha rappresentato da subito un problema per la piattaforma.

 

dazn

Basti anche pensare a come nell'ambito di siti (Together Price) e social network venga favorita la commercializzazione degli abbonamenti tra persone che non si conoscono anche se è specificato nelle condizioni di abbonamento che la condivisione è permessa solo nel gruppo familiare o domestico.

 

I timori di Lega Serie A e Tim

A preoccuparsi per l’impatto della concurrency era stata da subito comunque anche la Lega Serie A, in allarme per l’abbattimento, nei fatti, del valore dell'asset diritti Tv. In sostanza il valore dell’abbonamento offerto alla clientela di 29,99 euro al mese risultava nei fatti abbattuto della metà.

 

giorgia rossi 4

Il tema ha però riguardato - e preoccupato - anche Tim, che ha messo sul piatto 340 degli 840 milioni all'anno sborsati da Dazn, senza ottenere i risultati sperati ma anzi mettendo in fila tre profit warning su cui nei fatti è naufragata l’avventura di Luigi Gubitosi alla guida della telco.

 

Tim e Dazn in negoziazione

Nel frattempo su un altro versante gli occhi sono puntati sulle discussioni per ridefinire gli accordi fra Tim e una Dazn in cui sono nel frattempo arrivati al vertice Franco Bernabè con il ruolo di Senior strategic advisor e Stefano Azzi come ad Dazn Italia.

 

DAZN

Si dovrebbe essere vicini a una soluzione con l’ad Tim Pietro Labriola e Andrea Rossini, Chief consumer, mmall & medium market office di Tim. A quanto trapelato finora dovrebbe venir meno l’esclusiva garantita a Timvision della app Dazn su set-top-box (niente Sky Q o Vodafone Tv finora, per intendersi). Sky viene data alla finestra. Così come Amazon. Ma sono rumors ancora in attesa di definizione.

 

la squadra di dazn 4tim dazndiletta leotta di dazn 4diletta leotta di dazn 7diletta leotta di dazn 1diletta leotta di dazn 11diletta leotta di dazn 9diletta leotta 2Diletta LeottA DI DAZNdaznDILETTA LEOTTA CON FEDERICA ZILLE E GIORGIA ROSSI DI DAZNdazn foto mezzelani gmt004diletta leotta di dazn 2

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)