LA PROFEZIA DI TREMONTI - L'EX MINISTRO SCRISSE NEL 2013 CHE IL BAIL-IN AVREBBE SCATENATO RIVOLTE. ''I CRAC BANCARI SONO STATI PAGATI NEL 2008 DAGLI STATI, POI DALLE BANCHE CENTRALI, ORA DAI CITTADINI''

 

C' è chi ha lanciato l' allarme prima degli altri. Giulio Tremonti, economista ed ex ministro delle Finanze dei governi Berlusconi, ora senatore per il movimento 3L, nel suo libro del 2013 Bugie e verità, la ragione dei popoli (di cui pubblichiamo un estratto) analizzava i mostri economici che distruggono la vita dei cittadini italiani ed europei. Dopo il fiscal compact, che causerà un aumento dei tagli alla spesa pubblica italiana di 50 miliardi nei prossimi anni per rispettare l' abbattimento del debito pubblico accumulato in passato. Ma è il secondo «mostro» il più temibile, il bail in.

tremonti tremonti


Ovvero il salvataggio interno dei fallimenti bancari, con correntisti ed azionisti chiamati a rispondere del crac degli istituti. Una pratica che, profetizzava Tremonti due anni fa, porterà rivolte sociali. Piano piano, ci siamo arrivati.
 

 

Estratto del libro di Giulio Tremonti pubblicato da “il Giornale

 

La galleria dei «mostri» europei ospita alcune nuove e ragguardevoli figure. La prima è costituita dal cosiddetto «fiscal compact». L' idea originaria, discussa in Europa nel biennio 2009-2010, era basata sulla doppia formula, della responsabilità sopra ma anche della solidarietà sotto.

 

BUGIE E VERITA' - LIBRO DI GIULIO TREMONTIBUGIE E VERITA' - LIBRO DI GIULIO TREMONTI

Per essere chiari, l' idea politica che si stava sviluppando in Europa in quel biennio era questa: se la nuova geopolitica del mondo sviluppatasi con la globalizzazione e poi drammatizzata dalla crisi da una parte poneva termine all' età dell' oro dell' Europa, impedendole di fare più deficit pubblici che prodotti interni lordi e dall' altra parte disegnava un sistema mondiale articolato nel confronto-competizione, non più tra Stati-nazione ma tra blocchi continentali, allora l' Europa non aveva altra scelta se non quella di prenderne atto cercando di cambiare a sua volta, iniziando un suo processo di reazione-riorganizzazione.


(...) Alla base, dal lato dell' Italia c' erano allora tre obiettivi essenziali:

1) calcolare le percentuali di riduzione del debito pubblico italiano non solo in base al valore assoluto del debito, e dunque in modo rigidamente matematico, ma anche in considerazione di «altri fattori rilevanti». In particolare si trattava di fattori quali la ricchezza patrimoniale (gli italiani, rispetto a tanti altri, hanno molto patrimonio e pochi debiti), la riforma delle pensioni (quella italiana considerata ottima già nel 2010), l' andamento dell' export (in crescita in Italia quasi più che altrove). Va notato che, dopo lunga e non facile contrattazione, questa richiesta è stata alla fine accettata;

 

TREMONTI AD ATREJU TREMONTI AD ATREJU

2) ma anche subordinare la sottoscrizione del relativo patto all' avvio degli eurobond, nella forma compatibile con i vigenti trattati;

 

3) in ogni caso (anche come strumento negoziale), chiedere di calcolare il contributo di ogni Paese al nuovo fondo di salvataggio europeo (Esm) non in base alla percentuale di partecipazione al capitale della Bce (per l' Italia, si è detto essere questo circa pari al 18%), ma in percentuale rispetto all' effettivo grado di esposizione al rischio estero di ciascun sistema bancario-finanziario nazionale. Il successivo governo Monti, prodotto della «chiamata dello straniero», ha invece scelto di regredire rispetto a questa linea.

 

Ovvero, come si dice, ha ceduto... con fermezza! È così che ora e per il futuro, a partite dal 2015, e, per ironia, proprio per espressa volontà nostra, ci troviamo obbligati non solo a pagare il conto delle perdite bancarie degli altri, ma anche a rispettare il fiscal compact: per vent' anni tagli di spesa pubblica più o meno per 50 miliardi di euro ogni anno.

Tremonti Giulio Tremonti Giulio


(...) Ogni tanto ci dicono che hanno appena finito di «salvare» l' euro. La prossima volta che lo salvano ci avvertano prima, così scappiamo! (...) E, se si parla di «cartolarizzare» le perdite bancarie per trasferirle a una «bad bank» pubblica o alla stessa Bce, è questa solo una variante del medesimo esercizio da prestigiatori: da una tasca all' altra... fino a che ci sono tasche. La cosa triste è che tutto questo giro di «commutatori cartacei» (Luigi Einaudi) dimostra che la crisi non ha insegnato nulla. La crisi è iniziata con la cartolarizzazione dei «sub-prime» e dovrebbe finire...con un' altra cartolarizzazione!

TREMONTI E MONTITREMONTI E MONTI


(...) Le perdite non sono infatti mai state addebitate a chi, all' origine, le ha davvero prodotte, all' interno del sistema finanziario-bancario. Non sono mai state addebitate ai loro originatoti perché allora si diceva, e ancora si dice, che essi erano «troppo grandi per fallire davvero». È proprio per questo che, a partire dal 2008, le prime perdite sono state trasferite dal sistema finanziario-bancario agli Stati. È così che da allora, in Europa, non in Italia, a causa dell' accollo dei debiti bancari, i pubblici bilanci degli Stati sono cresciuti a dismisura.

TREMONTI E MONTITREMONTI E MONTI


Dato che senza regole neppure questo bastava, le stesse perdite sono state trasferite al bilancio della Bce, ormai prossimo per dimensione a quello della Fed, così risultando le due banche centrali ormai simili a due mega hedge fund. Dato che neppure questo bastava e basta ancora, si pensa oggi di mettere le mani nelle tasche dei cittadini-risparmiatori, dei correntisti e dei depositanti.


(...) Se, come si è appena scritto, il primo «mostro», che ha avuto origine nel settore bancario, tanto negli Usa quanto in Europa, è stato gestito con mezzi attinti ai bilanci degli Stati; se il secondo «mostro» (che poi era una variante cresciuta del primo) è stato fronteggiato usando i fondi delle banche centrali (alias, stampando su scala industriale moneta); se tutto ciò non è servito se non a comprare tempo, a rinviare il male, a girarlo da una tasca all' altra, oggi nel caso non improbabile che arrivi il «terzo» mostro (che poi è e/o sarà a sua volta una variante ancora più cresciuta del secondo mostro), cosa si pensa di usare, a quali mezzi si farà ricorso?

Bernanke Draghi Bernanke Draghi

 

Non ai bilanci pubblici, che ormai sono esausti, non alla creazione di liquidità, impossibile da proseguire. Si pensa appunto che, di risulta, si possa fare ricorso al cosiddetto «bail-in», al quale stanno lavorando la Banca centrale europea, la Commissione europea, il Parlamento europeo.

parodia star trek by william banzai scam truffa draghi e lagarde centro basso sx bernanke poi obama merkel occhiali e geithner verde aspx parodia star trek by william banzai scam truffa draghi e lagarde centro basso sx bernanke poi obama merkel occhiali e geithner verde aspx


Detto in italiano, bail-in significa «salvataggio interno». Ancora più in italiano, significa rottura del rapporto fiduciario tra banca e cliente correntista-risparmiatore-depositante. Se una banca salta, i suoi creditori dovrebbero infatti essere alla fine pagati non solo dai suoi azionisti, ma anche da chi presso la banca ha depositato i suoi risparmi. Un conto è un prestito, che può anche essere a rischio, un conto è un deposito bancario, che per sua natura è invece fiduciario! Per proteggere il «sistema» si pensa dunque di autorizzare la distruzione del risparmio come valore fiduciario e costituzionale.


(...) Per inciso va forse ricordato che, prima dell' Europa, nella nostra Costituzione era scritto: «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme» (art. 47). Ora non sarà più così, perché le «regole» europee ormai fanno premio sulle regole interne italiane!


(...) Deutsche Bundesbank Eurosystem, la banca centrale tedesca, nel suo bollettino di gennaio 2011 propone di applicare questo stesso schema, oltre che nel caso di crisi delle banche, anche nel caso di crisi degli Stati. In questa logica, come nel caso delle banche in crisi si dovrebbe procedete con il bail-in, mettendo le mani sui soldi dei risparmiatori, così parallelamente negli Stati in crisi prima di ogni intervento di «salvataggio» si dovrebbe procedere con una patrimoniale ad hoc, così mettendo le mani sui soldi dei contribuenti «responsabili» del loro debito pubblico.

draghi bernanke draghi bernanke

 

In sintesi, finora l' Europa non ha fatto le cose che doveva fare (regole vere sul sistema finanziario-bancario), mentre sta facendo cose che non dovrebbe fare. Da ultimo, si è appena visto, sta preparando il bail-in come rimedio estremo a una crisi che è continuata, che si è anzi ancor più sviluppata proprio per l' eccesso di liquidità che è stato creato in questi ultimi due anni, nell' illusione che fosse un rimedio e non essa stessa causa del Male.


Con una differenza, con una novità di base, rispetto a ciò che finora è stato fatto dall' inizio della crisi. In prima battuta usare i bilanci pubblici è stato relativamente facile, certo socialmente difficile da gestire in termini di maggiori tasse; o di minori servizi sociali, ma tanto questo era un onere, un compito dei governi: che se ne assumessero loro la responsabilità. In seconda battuta, a partire dall' autunno del 2011 creare liquidità è stato ottimo per tutti, perché è stato asettico.

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  7protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 7


Passare al bail-in o a una patrimoniale ad hoc, perché, nel frattempo non si è fatto e non si è voluto fare niente di serio; invece è politicamente esplosivo. Esplosivo in termini di rivolta sociale popolare.
Allora, sarà comunque meglio in Europa non essere al posto dei governanti o dei governatori. E davvero non ci si potrà più limitare a lanciare dai Palazzi l' accusa di populismo! E dunque, che fare?

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  5protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 5protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  6protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 6

 

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO