piero di lorenzo coronavirus vaccino

VACCINO, 60 MILIARDI DI DOLLARI IN GIOCO - È IN ATTO UN TENTATIVO DI SABOTARE IL VACCINO ANTI-COVID ANGLOITALIANO - LA STAMPA AMERICANA - BLOOMBERG, WALL STREET JOURNAL, NEW YORK TIMES - HA INIZIATO UN BOMBARDAMENTO MEDIATICO CONTRO ASTRAZENECA - MA COS'HA DI COSÌ FASTIDIOSO IL VACCINO EUROPEO RISPETTO A QUELLI AMERICANI? FORSE LA CIRCOSTANZA DI COSTARE SOLO 2,80 EURO (RISPETTO AI 14,50 E 20,00 DELLA CONCORRENZA) E CHE PER RESTARE EFFICACE GLI È SUFFICIENTE ESSERE CONSERVATO A UNA TEMPERATURA DI -2°/8°, BEN PIÙ FACILE DA MANTENERE RISPETTO AI -80° O -20° DEI VACCINI AMERICANI

Pietro Senaldi per “Libero Quotidiano”

 

È in atto un tentativo di sabotare il vaccino anti-Covid angloitaliano? Da parte di chi?

ASTRAZENECA

Non vogliamo passare guai, non puntiamo il dito contro nessuno; solo, si sente un gran puzzo di bruciato, per questo esponiamo i fatti nudi e crudi e lasciamo al lettore le valutazioni del caso.

 

La multinazionale britannica Astrazeneca, insieme allo Jenner Institute della Oxford University e al Centro di ricerca Irbm di Pomezia, era la casa farmaceutica più avanti di tutti nella corsa alla profilassi, con qualche mese di vantaggio sulle statunitensi Moderna e Pfizer. Già a luglio, il presidente dell' Irbm, Piero Di Lorenzo, aveva anticipato a Libero che per gennaio 2021 sarebbe iniziata la distribuzione dei primi vaccini.

STABILIMENTO PFIZER DI PUURS

 

Tutto è andato avanti rapidamente, secondo previsioni, fino all' inizio di settembre, quando la Food and Drug Administration (Fda), l' agenzia del farmaco americana, ha avviato un' indagine sulla sicurezza del prodotto, dopo che una dei volontari su cui veniva testato sembrava aver sviluppato gravi problemi neurologici.

 

piero di lorenzo

Non ci sarebbe da scandalizzarsi, se non fosse che era evidente la mancanza di correlazione della patologia sopraggiunta con il candidato vaccino, tant' è che all' Ema, l' agenzia europea del farmaco, sono bastate ventiquattr' ore per dare il via libera alla ripresa della ricerca.

 

L' intoppo ha però fatto perdere ad Astrazeneca, e a tutto il pianeta afflitto dall' epidemia, un mese e mezzo. Così la statunitense Pfizer, tre giorni dopo le elezioni americane, ha potuto vantarsi di essere arrivata per prima - orgoglio nazionale a stelle e strisce - al vaccino.

 

La cosa, tra le altre, ha fruttato cinque milioni e mezzo di euro in un colpo all' amministratore delegato della casa Usa, Albert Bourla, il quale lo stesso giorno dell' annuncio ha venduto una buona parte del proprio pacchetto personale di azioni della multinazionale.

 

ASTRAZENECA

Pochi giorni dopo, sempre all' indomani della sconfitta di Trump alle elezioni Usa, anche Moderna ha dichiarato di aver realizzato il vaccino, prendendosi i ringraziamenti della sinistra planetaria per aver tenuto nascosta la notizia fino alla chiusura delle urne, in modo da non favorire il presidente uscente, che nella ricerca del siero aveva investito diversi miliardi di dollari.

quartier generale pfizer a new york

 

E nel frattempo, Astrazeneca? Le cose sono ripartite alla grande, con un fortuito miglioramento del prodotto. A 2.300 cavie infatti, per un cambio nel dosaggio, la multinazionale ha fornito nella prima tranche della somministrazione la metà della quantità standard, tornando alla misura intera unicamente nel richiamo, il mese successivo. Il risultato è stato strabiliante, con l' efficacia del prodotto salita al 90%.

 

albert bourla 12

Probabilmente questo è dovuto al fatto che inoculare prima una piccola dose di siero e solo dopo una maggiore è il miglior modo per attivare il sistema immunitario. Naturalmente la multinazionale ha comunicato per tempo l' accaduto, con le relative variazioni di protocollo, a Ema e Fda, e l' Università di Oxford, sede del test, ha inviato tutta la documentazione del caso già a maggio.

 

Cionondimeno, la stampa americana - Bloomberg, il Wall Street Journal, il New York Times - ha iniziato un bombardamento mediatico contro Astrazeneca, supportato da scienziati statunitensi che hanno sposato la causa delle aziende farmaceutiche di casa, che rimproverano alla multinazionale britannica di aver testato il prodotto migliore su un numero troppo esiguo di persone.

Moderna Inc

 

A questo si aggiunge il fatto che - per estremo scrupolo, per sfiducia nell' industria europea o più banalmente per favorire l' industria nazionale - l' agenzia del farmaco americana potrebbe stabilire che siano distribuibili nel mercato interno solo vaccini la cui sperimentazione sia avvenuta totalmente sul suolo patrio. I due fatti obbligano Astrazeneca a replicare la terza fase della ricerca negli States, che richiedono «uno studio ulteriore» prima della validazione definitiva del prodotto negli Usa.

Cosa sapientemente pubblicizzata dai media americani e non solo.

 

ASTRAZENECA

La questione naturalmente ha ricaschi in Europa e in Italia in particolare, visto che il nostro Paese ha da tempo accordi con Astrazeneca per la distribuzione del vaccino e si è attivato con Pfizer e Moderna solo in un secondo tempo. «Faremo altri test negli Usa» ha annunciato ai media statunitensi Pascal Suriot, amministratore delegato della multinazionale britannica, «ma sarà una cosa veloce perché sappiamo che il farmaco è efficace e ci servono meno cavie».

moderna casa farmaceutica

 

Chi non si scompone è però il presidente dell' Irbm di Pomezia: «Non ci sono stati errori, il cammino del nostro vaccino e il processo di raccolta dei dati da consegnare alle agenzie regolatorie non si sono fermati» afferma Di Lorenzo, specificando che il cambio di dosaggio tra la prima e la seconda somministrazione è dovuto a una fortunata intuizione scientifica. «

 

astraZeneca

Entro un paio di settimane saranno consegnati all' Ema i dossier della fase tre necessari per l' approvazione e ci auguriamo che essa possa fare con il solito rigore tutta l' analisi della documentazione per arrivare alla fine della procedura nei tempi previsti» prosegue il manager italiano, che ritiene ragionevole che a fine gennaio nel nostro Paese possano essere messi in circolazione un paio di milioni di dosi di vaccini, e poi una decina di milioni al mese fino a giugno, per un totale di più di cinquanta milioni di boccette.

 

A voler guardare solo il lato buono delle cose, possiamo dire che la guerra dei vaccini ha di positivo il fatto che evidentemente il mondo della sanità si considera a pochi metri dall' uscita del tunnel. Altrimenti, i virologi non avrebbero già iniziato a litigare sull' efficacia di un siero che, stando sempre in tv, non conoscono, e le case farmaceutiche collaborerebbero anziché farsi concorrenza mediatica.

piero Di Lorenzo

 

Ma cos' ha di così fastidioso il prodotto di Astrazeneca rispetto a quelli americani? Forse la circostanza di costare solo 2,80 euro (rispetto ai 14,50 e 20,00 della concorrenza) e che per restare efficace gli è sufficiente essere conservato a una temperatura di -2°/8°, ben più facile da mantenere rispetto ai -80° o -20° dei vaccini americani.

 

Oltre al fatto di essere un prodotto più che testato, visto che è stato ottenuto con il metodo tradizionale, ovverosia inoculando il virus depotenziato in modo da scatenare la risposta immunitaria senza infettare; a differenza dei sieri americani, realizzati grazie all' immissione nel corpo di rna, un messaggero del Covid in grado di far creare al nostro corpo la proteina del virus, che viene subito riconosciuta e aggredita dall' organismo.

astraZeneca

 

Vediamo come continuerà l' attacco, visto che sono in gioco circa sessanta miliardi di dollari di risparmio per i cittadini di mezzo mondo. Questa infatti è la differenza astronomica del costo tra il vaccino di Astrazeneca e quelli delle americane.

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…