DELLA VALLE CONTINUA A LANCIARE SCARPATE SUL RIVALE MORETTI: “DOVREBBE LAVORARE DA UN’ALTRA PARTE, NEANCHE GRATIS” - E SI PENTE DI ESSERE ENTRATO IN RCS: “NON MERITAVA L’INVESTIMENTO” (VIDEO)

1. VIDEO - LA PUNTATA INTEGRALE DI "OTTO E MEZZO" CON DELLA VALLE

 


2. DELLA VALLE A "OTTO E MEZZO" SU MORETTI, RCS E TOD'S
Maghdi Abo Abia per www.giornalettismo.it


OTTOEMEZZO, DELLA VALLE CONTRO MORETTI - Diego Della Valle ritiene che Mario Moretti non prende troppo ma che il problema del suo operato è che lui dovrebbe rispondere ai milioni di consumatori delle Ferrovie dello Stato costretti ad usare un servizio inadeguato in termini di mezzi e stazioni. E le Ferrovie in Italia godono di un monopolio de facto, tolta l'Alta Velocità dove c'è concorrenza ed il sistema funziona, e per il servizio che rende ai cittadini italiani Moretti dovrebbe lavorare da un'altra parte, anche gratis.

Ma lui non ha niente di personale contro Moretti con il quale non ha niente a che spartire. Della Valle parlando poi di stipendi e di Italo, dice che non sa quanto prende di stipendio l'Ad Perricone e che per quanto riguarda l'Alta Velocità di Ntv, lui è contento di un piccolo investimento che ha portato in Italia treni nuovi e posti di lavoro per giovani volenterosi. Ed è l'ufficio stampa delle Fs continui pure a mandare comunicati su un dualismo tra me e Moretti.

E parlando di Ntv, prima di dire che si perdono soldi, un qualcosa prevista dal business plan, bisogna considerare il valore degli investitori e che comunque esiste una concorrenza non proprio adeguata e corretta da parte di Ferrovie dello Stato. Ed ora bisogna uscire dalla situazione attuale in cui boiardoni di Stato hanno preso il potere grazie alla politica portando le ferrovie alla deriva. Ed i passeggeri sono costretti a viaggiare male.

OTTOEMEZZO, CONTRO I BOIARDONI DELLO STATO - Secondo Diego Della Valle la presenza di manager pubblici spinti dalla politica bloccano l'ambizione di giovani capaci costretti ad andare all'estero per evitare di essere mortificata da gente inutile indennizzata con posti in aziende dello Stato senza che si prendano in considerazione le loro capacità. E Matteo Renzi, spiega Della Valle su imbeccata di Lilli Gruber, potrà cambiare il Paese a partire dal taglio di persone inutili che appesantiscono lo Stato e creano una corte.

Parlando invece del caso di Tod's, Della Valle spiega che i suoi dipendenti prendono quanto previsto dai contratti nazionali con stipendi tra 1.300 e 1.500 euro al mese mentre lui da presidente, proprietario ed azionista, prende più di un milione di euro l'anno e che guadagna con i suoi dividendi figli del lavoro di un'azienda fondata da lui stesso. E per questo non può essere paragonato ad un manager statale ricordando che lui non ha parlato di distinguo sui compensi ma sulle capacità dei singoli manager.

OTTOEMEZZO, L'ERRORE NELL'INGRESSO IN RCS - Diego Della Valle ha negato di voler scalare Rcs e di voler mettere le mani sul Corriere della Sera, spiegando di aver sbagliato ad entrare nell'azienda a causa della sua ambizione del passato e della speranza di poter scoprire qualcosa d'interessante nel panorama politico, economico ed editoriale d'Italia. Ma alla fine ha scoperto che questa realtà non meritava un investimento perché impossibilitato ad essere libero.

Ed essendo un azionista fuori dal Corriere e non partecipe ne La Stampa non può parlare di un'eventuale fusione tra i due quotidiani e che secondo lui non accadrà. E dopo essersi dichiarato d'accordo nel passaggio di Rcs a Cairo e parlando di notiziole da giornali di quart'ordine relativamente all'interessamento suo e di De Benedetti su un eventuale loro ingresso in Rcs, spiega che si tratta di stupidaggini atte ad indignare l'opinione pubblica. E che nello specifico il suo interesse per La7 è vecchio di un anno. Tornando ad Rcs ed all'idea dell'Ad Scott Jovane di aumentare i premi dei dirigenti nonostante la crisi dell'azienda, Della Valle spiega che non è un argomento che gli compete perché non è direttamente interessato.

Parlando del taglio del cuneo fiscale di 80 euro al mese per i dipendenti, Della Valle ritiene che la mossa sia giusta anche in un'ottica di solidarietà ma che tuttavia è opportuno aspettarsi qualche provvedimento a favore delle imprese. Dopo il punto di Paolo Pagliaro sul tema della concertazione, Diego della Valle ritiene che il confronto del sindacato è giusto nell'ottica di una crescita di azienda e lavoratori.

 

 

 

DIEGO DELLA VALLE DA LILLI GRUBER A OTTO E MEZZO DIEGO DELLA VALLE DA LILLI GRUBER A OTTO E MEZZO Gianni Letta e Antonello Perricone Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

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