margherita agnelli gianni john elkann

A VENT’ANNI DALLA MORTE DI GIANNI AGNELLI, LA SUA VERA EREDITÀ È LA FAIDA DI FAMIGLIA – LA BATTAGLIA GIUDIZIARIA DELLA FIGLIA MARGHERITA, INIZIATA NEL 2020, È SOSPESA PER UNA QUESTIONE PREGIUDIZIALE. SE PASSASSE LA TESI CHE LA COMPETENZA È DEL TRIBUNALE DI TORINO, POTREBBE ESSERE RIMESSA IN DISCUSSIONE TUTTA LA DIFESA DEGLI ELKANN: IN ITALIA I PATTI SUCCESSORI SONO VIETATI, E MARGHERITA POTREBBE ASPIRARE AL 50% DEL PATRIMONIO MATERNO, DA CUI FU ESCLUSA, CON UN IMPATTO DEVASTANTE NEGLI EQUILIBRI DELLA CASSAFORTE “DICEMBRE” – I CONTI OFFSHORE, GLI ACCORDI DI GINEVRA, LA SCONFITTA IN CASSAZIONE: LA RICOSTRUZIONE

Estratto dell’articolo di Mario Gerevini per www.corriere.it

 

margherita agnelli

[…] Ecco, diciamolo subito: qui risiede da sempre il vero potere che, se ben utilizzato, genera continua ricchezza. La Dicembre è il sacro graal [della famiglia Agnelli]. Il resto è “solo” qualche statico miliardo in immobili, opere d’arte, quote di fondi di investimento. Ma in quel momento, con la Fiat a rischio default, la cassaforte è una scommessa.

 

[...] L’inverno del 2003 si porta dietro il primo strappo in famiglia, apparentemente “ricucito” in fretta e senza eco esterna. Poi a distanza di 4 anni dubbi, sospetti e risentimenti sfoceranno in una lunga, sanguinosa guerra legale.

 

MARGHERITA AGNELLI E JOHN ELKANN

Margherita Agnelli de Pahlen, 67 anni, unica figlia dopo il suicidio di Edoardo, andrà prima (2007) all’attacco dei professionisti più vicini al padre chiedendo conto del reale perimetro del patrimonio; e dopo (2020) chiamerà in causa i figli John, Lapo e Ginevra Elkann e gli atti della madre Marella Caracciolo per annullare, di fatto, tutti gli accordi sull’eredità.

 

La prima offensiva [...] si è definitivamente chiusa col rigetto di tutte le richieste di Margherita ma ha fatto venire alla luce il mondo grigio e sotterraneo del patrimonio offshore dell’Avvocato. La seconda (contro figli e madre) è tuttora viva in diversi tribunali, italiani e svizzeri, a 20 anni dalla morte di Gianni Agnelli. […]

 

MARELLA CARACCIOLO IN AEREO CON MARGHERITA, EDOARDO E DI SPALLE GIANNI AGNELLI

Un mese dopo la scomparsa di Agnelli, il 24 febbraio 2003 «ci siamo trovati - ha raccontato anni fa Margherita ai giudici milanesi - davanti al notaio Ettore Morone e a due suoi collaboratori che fungevano da testimoni, io, mia madre, mio figlio John, Gabetti e Grande Stevens, che era esecutore testamentario».

 

La successione non si chiuse in quell’occasione. Ci furono diversi momenti di tensione, anche sulla distribuzione delle quote della Dicembre. «Ma le sorprese non erano finite. Perché … mia madre disse di voler donare a John la sua quota. Con il che, John diventa azionista di maggioranza nella Dicembre. Io ricordo di aver detto a mia madre: ‘Ma che fai!’. Ma alla fine ho capito che era stato tutto già concertato».

 

gianni agnelli con la moglie marella e i figli edoardo e margherita

[...] Quel 24 febbraio 2003 la Dicembre è già divisa in tre parti (e generazioni) uguali: 33% Marella, 33% Margherita e 33% John. Ma contemporaneamente la nonna dona al nipote gran parte della sua quota e così si compie matematicamente il passaggio di controllo: il giovane Elkann (allora aveva 27 anni) prende la maggioranza della cassaforte che attraverso l’accomandita governa l’impero.

 

[…] un anno dopo si arriva a quelli che passeranno alla storia della famiglia come gli accordi di Ginevra. Sono due fondamentali contratti. Il primo è l’accordo transattivo sull’eredità di Gianni in base al quale Margherita riceve immobili, opere d’arte, liquidità, rinuncia alla Dicembre e vende la sua quota (la Fiat in crisi toglieva appeal e valore alla partecipazione).  […] Il secondo è un patto successorio con il quale viene già stabilito il quantum della successione di Marella e dunque la figlia rinuncia a rivendicare ulteriori beni. Perciò, sempre in teoria, nulla più a pretendere dalla successione della madre. Il tutto in cambio di circa 1,3 miliardi.

LA LETTERA DI MONACO CHE INCORONA JOHN ELKANN COME EREDE DI GIANNI AGNELLI

 

Però tre anni dopo, nel maggio 2007, Margherita dissotterra l’ascia di guerra. Che cosa era successo? Per un errore nel bonifico di un funzionario della Morgan Stanley di Zurigo, aveva scoperto l’esistenza di conti esteri intestati a società offshore di cui, a suo dire, non aveva mai saputo nulla. […] La lunga causa di Margherita si chiude con una sconfitta su tutta la linea e il conto finale glielo presenta la Cassazione nel 2015.

 

Nel 2019, sedici anni dopo il marito, muore a 92 anni Marella Caracciolo che con tre testamenti aveva lasciato tutto ai tre nipoti Elkann. […]  l’agguerrita signora torna alla carica, pretendendo di azzerare gli atti ereditari e introdurre nella successione anche i suoi 5 figli de Pahlen […].

 

margherita agnelli e gianni agnelli

La partita in corso comincia nel febbraio 2020 quando Margherita e quattro dei cinque figli de Pahlen chiamano in causa presso il tribunale civile di Torino i tre Elkann ritenendo illegittima la successione a loro vantaggio dei nonni, cioè sia quella di Gianni Agnelli che quella successiva di Marella.

 

[…] A che punto siamo con questo ultimo procedimento? La partita è sospesa perché gli avvocati degli Elkann hanno sollevato una questione pregiudiziale, ovvero la competenza di Torino a giudicare dal momento che in Svizzera sono in corso altri procedimenti sulle stesse materie.

michele e andrea galasso i legali di margherita agnelli

 

 E ora il tribunale dovrà esprimersi sul difetto di giurisdizione. Italia o Svizzera? È anche una delle questioni chiave contestate da Margherita alla successione della madre: si è radicata infatti in terra elvetica, compreso il testamento a favore dei tre Elkann, ma Marella - in questa prospettiva legale - non aveva residenza abituale in Svizzera dunque l’ordinamento è quello italiano che però vieta i patti successori.

 

Se passasse questa tesi potrebbe vacillare uno dei vecchi capisaldi (il patto successorio) dell’intero impianto dell’eredità Agnelli e Margherita potrebbe aspirare alla quota del 50% del patrimonio materno con possibili impatti sugli assetti della cassaforte Dicembre. Sempre in teoria. Ma per i legali degli Elkann gli assetti della Dicembre non possono essere messi in discussione e nemmeno gli accordi ereditari originari.

margherita agnelli e gianni agnelli 1MARGHERITA AGNELLI E MARELLA CARACCIOLOMARC HURNER - LES USURPATEURS - LA STORIA SCANDALOSA DELLA SUCCESSIONE DI GIOVANNI AGNELLI MARGHERITA AGNELLImargherita agnelli gianni agnelli margherita agnelli e gianni agnelli 2margherita agnelli e gianni agnelli 3il matrimonio tra margherita agnelli e alain elkannmargherita agnelli e gianni agnelli 1famiglia agnellimargherita agnelli e gianni agnelli

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…