VERONICA “100MILA EURO AL GIORNO” PROVA A RISBUCCIARE IL BANANA CHE, PASSATE LE ELEZIONI, HA INTENZIONE DI VENDERE CARA LA PELLE

Paolo Colonnello per "La Stampa"

Non sarà una passeggiata la nuova causa d'appello per la separazione tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Dopo il ricorso contro la decisione dei giudici di primo grado presentato un mese fa dai legali del Cavaliere, nei giorni scorsi, naufragati gli ultimi tentativi di trovare un accordo - sempre possibili nel campo civile - la mossa è toccata a Miriam Bartolini, in arte Lario, che attraverso i suoi avvocati si è costituita nella causa con una lunga memoria ricca di allegati.

Una decisione obbligata per poter essere presente all'udienza «cautelare» che si terrà nei prossimi giorni dove i giudici del collegio presieduto da Bianca La Monica, ascolteranno le parti per decidere se accogliere o rigettare la richiesta preliminare di Berlusconi di sospendere da subito gli alimenti a Veronica: 100 mila euro al giorno per un appannaggio complessivo di 36 milioni all'anno.

L'udienza della sezione famiglie della Corte d'Appello, rigorosamente a porte chiuse, potrebbe vedere la presenza degli stessi due protagonisti della clamorosa separazione, tanto che nei giorni scorsi gli avvocati si sono presentati dal giudice in vista dell'udienza per prendere i primi contatti. Come sempre, il più rigoroso riserbo circonda il contenuto degli atti.

Ma è chiaro che se Berlusconi, nel ricorso d'appello, ha considerato la decisione dei giudici di primo grado (definite «giudichesse comuniste») «abnorme» e «fuori da ogni logica», lamentando il fatto che i calcoli sugli alimenti dovuti alla ex moglie sono stati fatti su un patrimonio presunto senza tener conto dei minori introiti degli ultimi due anni dovuti alla crisi (anche i ricchi piangono), nella costituzione presentata dai legali di Veronica Lario non è escluso che si possa mettere in dubbio la rinuncia alla cosiddetta «separazione con addebito» di solito relativo a comportamenti del coniuge-avversario «contrario ai doveri nascenti che derivano dal matrimonio», come ad esempio l'infedeltà coniugale. Circostanza alla quale, nella prima causa, avevano entrambi rinunciato.

Una scelta «politica», hanno valutato gli osservatori, per consentire al Cavaliere la corsa alle elezioni senza ulteriori fardelli. Ma ormai le elezioni sono passate, Berlusconi chiede che venga sospeso il pagamento degli alimenti e Veronica Lario ha intenzione di vender cara la pelle.

Da qui, però, all'esito della nuova guerra dei «Roses», bisognerà aspettare parecchio. I giudici infatti, dopo questa prima udienza, nella quale verrà sostanzialmente deciso se accogliere la richiesta di Berlusconi, emetteranno un'ordinanza motivata nel giro di una quindicina di giorni. E poi fisseranno la vera e propria causa di merito per la quale si dovrà aspettare forse la fine dell'anno.

Di certo la prima decisione potrebbe però far capire l'orientamento della causa. Se Berlusconi riuscisse ad ottenere di non pagare più la stratosferica somma di 3 milioni di euro al mese, almeno fino alla definizione della nuova sentenza, sarebbe già una grande vittoria.

 

SIlvio Berlusconi e Veronica LarioSILVIO BERLUSCONI E VERONICA LARIO BERLUSCONI-VERONICABERLUSCONI E VERONICAfamiglia berlusconi

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