BILE PER “VISIBILIA” - L’AZIENDA DELLA COPPIA SANTANCHÈ-PAOLA FERRARI È IN CRISI: DOPO I 2 MILIONI DI EURO DI ROSSO DEL 2014, A GIUGNO IL BILANCIO SI E’ CHIUSO CON ALTRI 570 MILA EURO DI PERDITE - IL GRUPPO PUNTA AD ALCUNE CESSIONI PER FARE CASSA

Marco Franchi per il “Fatto quotidiano”

 

paola ferrari daniela santanchepaola ferrari daniela santanche

La Visibilia Editore dell' inedita accoppiata Daniela Santanchè-Paola Ferrari deve fare i conti con un problema chiamato debito. La questione emerge dal bilancio semestrale al 30 giugno, che si è chiuso con una perdita di 570 mila euro dopo i 2 milioni abbondanti di rosso del2014.

 

Risale allo scorso anno l' operazione con cui la Visibilia Editore è riuscita a sbarcare in Borsa evitando i costi e le lungaggini di una vera e propria quotazione. In pratica, la Pitonessa, attraverso Visibilia, ha messo nel mirino una società di comunicazione in crisi già presente sul listino azionario dell' Aim, la Pms.

 

Poi l' ha svuotata quasi del tutto e le ha "girato" le proprie attività dell' editoria, cioè le testate Ville Giardini, Ciak e Pc professional, che Santanchè aveva acquisito nel marzo 2014 dalla Mondadori della famiglia Berlusconi.

 

DANIELA SANTANCHE E PAOLA FERRARIDANIELA SANTANCHE E PAOLA FERRARI

Così, Visibilia Editore è oggi quotata in Borsa ed è controllata dalla deputata di Forza Italia, che ne è anche amministratore delegato. Al suo fianco in quest' avventura, come socia e presidentessa, c'è l' amica Ferrari, giornalista sportiva e moglie di Marco De Benedetti, figlio di quel Carlo nemico giurato di Silvio Berlusconi. Nel consiglio di amministrazione di Visibilia Editore siede poi Giovanni Canio Mazzaro, ex compagno di Santanchè.

Daniela Santanch Paola Ferrari Daniela Santanch Paola Ferrari

 

Nonostante la rottura, i due hanno continuato a fare affari insieme, con Visibilia ma anche con Bioera, altra società quotata per operazioni sulla quale nel 2013 la Pitonessa, che ne è presidente, fu persino convocata in Consob.

 

La complessa operazione finanziaria con Visibilia è stata presentata come il salvataggio di Pms, ma a distanza di un anno il nuovo gruppo non scoppia di salute. Nel dare il via libera al bilancio semestrale, i revisori dei conti di Bdo hanno espresso parecchi dubbi, a cominciare dalla perdita di fine giugno, che si accompagna a un patrimonio netto consolidato negativo per 50 mila euro.

 

Gli esperti contabili si concentrano poi sul piano industriale per il periodo 2015-2018 di Visibilia Editore, che prevede "risultati operativi positivi, con l' obiettivo di tenuta dei ricavi in termini di copie vendute e abbonamenti e un incremento delle entrate pubblicitarie".

 

Canio Mazzaro Sandra Carraro TRV Canio Mazzaro Sandra Carraro TRV

Il problema, che riguarda i piani industriali di tutte le aziende, è che, non sapendo nessuno cosa succederà da qui al 2018, si tratta di congetture non necessariamente destinate a tradursi in risultati concreti.

 

Tra le altre previsioni della società, i revisori segnalano "azioni di efficientamento e riduzione dei costi, inclusi quelli del personale, e di miglioramento della posizione finanziaria", cioè del debito. Visibilia Editore ha già avviato contratti di solidarietà, oltre a tagli delle collaborazioni (chiedere di Ciak a Walter Veltroni) e delle spese delle direzioni delle testate.

 

Poi arrivano le dolenti note del debito. Al 30 giugno, Visibilia Editore risultava esposta per 3,16 milioni con le banche Popolare di Sondrio, Bpm (alla base del procedimento al Tribunale di Milano contro l' ex presidente Massimo Ponzellini ci sono anche i finanzia menti a Santanchè), Euromobiliare, Deutsche Bank e Creval. Per respirare, la società ha già chiesto agli istituti di credito una tregua sul pagamento degli oneri e dal 2014 sta trattando una rinegoziazione, non ancora ottenuta, dell' esposizione a condizioni più favorevoli.

massimo ponzellinimassimo ponzellini

 

Ci sono poi 2,18 milioni di debito verso i fornitori e 412 mila euro verso gli istituti di previdenza, soprattutto l'Inpgi dei giornalisti, con la quale è stato raggiunto un accordo di rateizzazione del debito, partito a luglio.

 

Ma la società guarda al futuro con ottimismo e conta di risolvere i problemi anche grazie alla cessione delle attività di rassegna stampa di Selpress, eredità di Pms. Il bilancio di Visibilia Editore indica due ipotesi: la prima prevede l' esito positivo delle negoziazioni in corso e quindi la vendita di Selpress; la seconda l' esito sfavorevole e il ricorso ad altre soluzioni. Ovvio: se non si vende bisognerà pensare ad altro per mettere in sicurezza la società.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....