1- LA SOLITUDINE DEL POTERE: L’EMINENZA AZZURRINA LETTA SI COPRE IL VOLTO DAVANTI ALLA VISIONE DEL GOVERNO FULL MONTI NEL PALCO DEGLI OSPITI DI PALAZZO MADAMA 2- “RECENSIONE” DI ALDO BUSI DEL DISCORSO PROGRAMMATICO DI MARIO MONTI AL SENATO 3- “ARCORE, PALAZZO GRAZIOLI E IL RITO DELL'AMPOLLA SUL PO SONO LONTANI; FINALMENTE, DOPO TANTA NOIA, UN PO' DI SANO DIVERTIMENTO: LE PAROLE "SOBRIO, SOBRIETÀ" SONO INFINITAMENTE PIÙ GALVANIZZANTI E DANNO PIÙ ADRENALINA EROTICA DI "ESCORT, FEDERALISMO FISCALE, BUNGA-BUNGA"… MARIO MONTI È INFINITAMENTE PIÙ GLAMOUR DI CHIUNQUE E CON ORECCHINO E CON BANDANA E COL MEDIO ALZATO” 4- “ALLA LUCE DELLE COSE RIASSUNTE NELL'AGENDA DEL FARE MONTIANO (E CHE SIA ANCHE PAPESCAMENTE MONTINIANO, PAZIENZA), BERLUSCONI NON HA MAI GOVERNATO IL PAESE, L'HA SEMPLICEMENTE SPOGLIATO” 5- “MONTI DICEVA COSE CHE EVOCAVANO PROBLEMI CONCRETI, NON LE PAROLE IN LIBERTÀ DI UN BARZELLETTIERE PER STORDIRE I GIÀ RINTRONATI DI LORO”

Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo

1- LAVORO, PENSIONI, TASSE E ICI; LE PRIORITA' DI MONTI
Giovanni Innamorati per l'ANSA
- Rigore, crescita ed equità: sono questi i tre punti di riferimento del programma del governo di Mario Monti illustrato oggi in Senato: dentro questo quadro il Professore ha annunciato alcune delle misure a cui metterà mano, tra cui l'Ici e le imposte sugli immobili, il mercato del lavoro e la previdenza. Monti ha spiegato che il "rigore di bilancio" non basta a rendere "credibile" l'Italia se manca la crescita, senza la quel il debito non è sostenibile. Al contempo nel varare le riforme per la crescita, "maggiore sarà l'equità, e maggiori saranno gli effetti positivi".

2-
Aldo Busi per Dagospia

Ascoltati gli ultimi 40' circa del discorso programmatico del Primo Ministro Monti appena conclusosi al Senato, in sintesi:

a) Arcore, Palazzo Grazioli e il Rito dell'Ampolla sul Po sono lontani; finalmente, dopo tanta noia, un po' di sano divertimento: le parole "sobrio, sobrietà" sono infinitamente più galvanizzanti e danno più adrenalina erotica di "escort, federalismo fiscale, bunga-bunga",

b) alla luce delle cose riassunte nell'agenda del fare montiano (e che sia anche papescamente montiniano, pazienza), Berlusconi non ha mai governato il Paese, l'ha semplicemente spogliato,

c) 50 minuti televisivi a immagine fissa non è roba da poco da digerire, eppure la mia attenzione non è mai venuta meno, perché Monti diceva cose che evocavano problemi concreti, non le parole in libertà di un barzellettiere per stordire i già rintronati di loro, e allorché smetteva di leggere e parlava a braccio, è riuscito, uno su mille in Italia e uno su diecimila tra i parlamentari attuali, a inanellare frasi dipendenti (dalla principale, per chi non lo sapesse) senza mai perdere né la struttura sintattica né il tono crescente o decrescente portatore di senso emozionale, quindi di vitale importanza al fine di essere ascoltato e fatto proprio o almeno assimilato profondamente;

un'unica imperfezione grave: ha usato l'inesistente "assorbere" invece di "assorbire", e forse troppi tecnicismi finanziari mediati dal lessico inglese che avrebbe dovuto tradurre subito dopo, bazzecole in confronto allo strampalato congiuntivo della seconda coniugazione (in -ere e -rre) e all' "asprissima" invece di "asperrima" infilzati a "Che tempo che fa" da Casini in pochi minuti (inquietante che siano arrivati ad accorgersene anche i redattori di "Striscia la notizia": già aria nuova anche lì?),

d) la scelta politica unica e possibile in Italia è tra cattolici cretini e disintegrati moralmente e cattolici intelligenti e integri moralmente, il neo Primo Ministro e le persone che lo affiancheranno appartengono alla seconda categoria, punto (certo, permane grande perplessità su Passera e il suo salvataggio (?) dell'Alitalia che tanti lutti addusse agli italiani coi piedi e le tasche per terra),

e) unica nota di demagogia (tutta cattolica, va da sé) è sull'eterno lamento della scarsa natalità e di quell'altra balla procreazionista a tutti i costi, "l'invecchiamento del Paese", quelli se li poteva risparmiare,

f) Monti ha un programma serio e conseguente alle reali, precarie condizioni del Paese, si sente l'intensità intellettuale ed etica dell'uomo, e non ha alcuna importanza, con la trave che ci ritroviamo dopo il Ventennio berlusconiano, star lì a ingigantire questa o quella pagliuca nel suo di occhio, e non dimentichiamocelo mai prima di giudicare: è lì da poche ore, va sostenuto con ogni forza non fosse per il coraggio dimostrato nel prendere in mano una brocca rotta ripromettendosi di poter non riempirla ma di rimetterne assieme i cocci per farci bere,

g) dall'applauso forte e lungo scoppiato in Senato alla fine del suo discorso, si può arguire che l'opposizione politici/tecnici nel Governo è del tutto retorica e superata, era palpabile il sollievo degli astanti nel sentirsi finalmente rassicurati sul fatto che da oggi possono fare qualcosa che per essere politico deve essere tecnicamente sensato, e che meno uno segue il proprio s-partito più il coro torna a cantare,

h) abbiamo visto di che democrazia abbiamo mai goduto fino a ora, con una Giustizia di fatto paralizzata e inerte e per certi aspetti criminogena, si smetta di dire che con Monti "è in pericolo la democrazia per elezione" nemmeno fosse andato su un generale Franco per colpo di stato, l'unico guaio dei tanti capetti già livorosi è che Mario Monti è infinitamente più glamour di chiunque e con orecchino e con bandana e col medio alzato.

Dell'Europa mi fido, dell'Italia no e del Vaticano ancora meno, ma non è tempo per sottilizzare: tanto, una Maria Teresa d'Austria non l'avremo mai più.

 

aldo busiRiccardi e Catrical Renato Calderoli Piero Gnudi e Piero Giarda Moavero Monti e Annamaria Cancellieri Monti parla al senato Letta pensieroso Mario Monti e Enzo Moavero in Senato Leghisti contro Monti La signora Monti ascolta il marito Gustavo Selva

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...