gaypride milano

CAFONALINO - DUECENTOMILA PERSONE SFILANO AL GAYPRIDE DI MILANO: DALLA STAZIONE CENTRALE A PORTA VENEZIA PER IL CONCERTO DI JO SQUILLO E DEL DUO BENJI & FEDE - IN PRIMA FILA IL SINDACO BEPPE SALA E L’ASSESSORE PIERFRANCESCO MAJORINO - GALLERY

gaypride di milano 2018 9

Ivan Damiano Rota per Dagospia

 

Una grande festa, ma non una carnevalata: più degli anni scorsi, si è assistito a un corteo trasversale con molte famiglie, tanti bambini, il ritratto di una parità di diritti (quasi) acquisita. Una folla, più di duecentomila persone, ha percoso il tratto dalla Stazione Centrale a Porta Venezia dove si è svolto un concerto che ha visto Jo Squillo e il duo amato dai ragazzini Benji e Fede, da sempre vicini ai diritti del poppolo LGTB: una cosa molto importante, visto che i due sono seguiti sui social da milioni di fan.

gaypride di milano 2018 8

 

In prima fila anche il sindaco Beppe Sala. Promosso dal Cig Arcigay Milano e dal Coordinamento Arcobaleno, Milano Pride ha invitato la città a "lanciare un messaggio per un domani migliore" e si pone in prima fila  contro le discriminazioni e i nuovi estremismi "che frenano lo sviluppo della società". Ancora adesso siamo #CiviliMaNonAbbastanza", questo il motto dell'edizione 2018.

 

gaypride di milano 2018 7

Milano si unisce al coro globale del Pride: l'onda arcobaleno che si da sentire nelle città di tutto il mondo per promuovere una società che tuteli i diritti LGBT e quelli delle minoranze si é trasformato oggi in un corteo dalla Stazione Centrale a piazza Oberdan. Poi la Notte Bianca nel  quartiere di Porta Venezia nei vari locali amati dal popolo LGBT. Inoltre.a Milano sta per nascere la prima casa rifugio per ragazze e ragazzi omosessuali costretti a lasciare il luogo dove sono cresciuti perché non accettati dalla famiglia o dalla gente che li ha discriminati e isolati a causa del loro orientamento sessuale.

 

gaypride di milano 2018 6

Questo è stato detto anche dal sindaco Beppe Sala e dall'assessore alle Politiche sociali del Comune, Pierfrancesco Majorino nel corso degli interventi conclusivi della parata. Promotori , la cooperativa "Lotta contro l'emarginazione" e l'associazione "Cig Arcigay Milano". "È un percorso lungo, c'è ancora molto da fare - ha detto Sala - a Milano l'ultimo passaggio che ritengo importante è quello di un bene confiscato alle mafie che andrà alla comunità Lgbt".

gaypride di milano 2018 5

 

Inoltre una lattina in edizione limitata con la parola Love al posto di Coca Cola "per sottolineare la grandezza del sentimento in grado di unire tutto e tutti, di superare le distanze e andare oltre le etichette": testimonial i cantanti come Michele Bravi e Chiara Galiazzo. La sera ancora migliaia di persone in strada a festeggiare, con allegria, senza disordini, il ritratto di una comunità che non significa solo trasgressione.

gaypride di milano 2018 37

 

Nota di colore: Cristiano Malgioglio, che abita in zona, non trovava taxi e si è dovuto incamminare a piedi sotto il sole cocente verso la Stazione Centrale inseguito da migliaia di ragazzini che volevano una foto con lui. Conclusione? Ha perso il treno.

gaypride di milano 2018 36beppe sala al gaypride 2018 gaypride di milano 2018 2gaypride di milano 2018 14gaypride di milano 2018 17gaypride di milano 2018 30gaypride di milano 2018 12gaypride di milano 2018 18beppe sala al gaypride 2018 beppe sala al gaypride 2018 gaypride di milano 2018 13gaypride di milano 2018 31beppe sala al gaypride 2018 gaypride di milano 2018 15beppe sala al gaypride 2018 gaypride di milano 2018 16gaypride di milano 2018 19beppe sala al gaypride 2018 gaypride di milano 2018 10gaypride di milano 2018 11gaypride di milano 2018 32gaypride di milano 2018 1beppe sala al gaypride 2018gaypride di milano 2018 33gaypride di milano 2018 34gaypride di milano 2018 20gaypride di milano 2018 22gaypride di milano 2018 21gaypride di milano 2018 35gaypride di milano 2018 3gaypride di milano 2018 23gaypride di milano 2018 25gaypride di milano 2018 24gaypride di milano 2018 26gaypride di milano 2018 27gaypride di milano 2018 28gaypride di milano 2018 29gaypride di milano 2018 4

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....