caf_pasolini

CAFONALINO ‘ALDA’ FEDELTÀ – IL PALAZZO RHINOCEROS DELLA FONDAZIONE FENDI RIPRENDE VITA DOPO IL LOCKDOWN CON LA MOSTRA OMAGGIO A PASOLINI “E TU SPLENDI INVECE”, CON LE FOTO DI DINO PEDRIALI – ALL’ANTEPRIMA A INVITI CON TRAMONTO SUL CUPOLONE C’ERANO NINETTO DAVOLI E I SOLITI PARTY-GIANI ROMANELLI GUIDATI DA MARISELA FEDERICI…

 

 

 

Foto di Luciano di Bacco per Dagospia

 

ninetto davoli marisela federici raffaele curi alda fendi foto di bacco

1 – ANTEPRIMA AD INVITI E OMAGGIO A PASOLINI COSÌ RIPRENDE VITA IL PALAZZO RHINOCEROS

Roberta Petronio per il “Corriere della Sera – ed. Roma”

 

Ninetto Davoli, Alda Fendi e il cielo della Capitale. Tramonto sulla cupola di San Pietro, calici di vino bianco e lo sguardo che corre verso l' orizzonte e si ferma su Palatino, Campidoglio, Arco di Giano, Sinagoga.

 

mostra per pier paolo pasolini (1)

La mecenate «pasionaria» della sua Roma («Non mi stanca mai, non c' è posto migliore, anche se i romani non la amano abbastanza, anzi la danno per scontata»), è tornata dopo il lockdown con la stessa determinazione. Nella città ancora facile da attraversare, silenziosa e sorprendente, raggiungere il Palazzo Rhinoceros è un soffio. Destinazione preview ad inviti, con la prima bella sensazione di un ritorno al «come eravamo».

marisela federici foto di bacco

 

La galleria della Fondazione Alda Fendi Esperimenti, riceve su inviti per la preview della mostra omaggio a Pasolini «E tu splendi invece», 110 scatti di Dino Pedriali che ritraggono il poeta e intellettuale nella sua casa di Sabaudia e in quella di Chia, vicino a Viterbo, nei giorni precedenti il suo omicidio. In via dei Cerchi si continua a procedere per icone, dopo Beckett, Man Ray, Buñuel, El Greco.

ninetto davoli foto di bacco (2)

 

E l' instancabile Raffaele Curi traduce la sua poetica in una nuova installazione dal titolo «Sono tornate le lucciole», prendendo spunto dal celebre articolo di Pasolini «Il vuoto del potere in Italia», pubblicato sul Corriere della Sera nel 1975 (una riproduzione della copertina è esposta al terzo piano). La colonna sonora del film «Edipo Re» sale su per le scale e raggiunge la terrazza, dove Ninetto Davoli (9 film girati con Pasolini) va a ruota libera, l' onda dei ricordi si mescola all' euforia per la ripartenza: «Uno più leale di Pier Paolo non esiste, mai conosciuto una persona che abbia avuto un pizzico del suo coraggio» e avanti così. Tutti d' accordo, compresa Alda Fendi: «Tutto quello che diceva è attuale. Coerente, incrollabile nelle sue convinzioni. E quanto è bello il timbro della sua voce!», riferendosi al sonoro del documentario arrivato dalle Teche Rai («Un poeta scomodo»).

 

alberto castelvecchi foto di bacco

Si ricompone, in scala ridotta e con mascherine al seguito, il mosaico dei parterre romani. Marisela Federici in abito nero couture e mascherina ricamata, distribuisce baci a distanza di sicurezza. Lo storico Claudio Strinati arriva con la moglie Annarosa Mattei. Precede due donne dell' arte: Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma, e Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani. Ci sono Alessia e Giovanna Caruso Fendi con la figlia Veronica e il marito Giorgio Pigliacelli, l' artista belga Jos de Gruyter con la moglie Giulia Ruberti, Michelle Coudray (vedova dell' artista Jannis Kounellis), Dino Trappetti, Alberto Castelvecchi, il curatore Marcello Smarrelli, Giampiero Ruzzetti, Mita Medici ed Edoardo Vianello con la moglie Elfrida. Si riapre il sipario, bentornata Roma.

 

2 – FONDAZIONE FENDI: L’ATTIVITÀ CULTURALE RIPRENDE CON PASOLINI

Ferdinando Fedi per www.opinione.it

 

mostra fotografica di dino pedriali su pasolini (4)

Sin dall’inizio della sua attività la Fondazione voluta da Alda Fendi si è proposta di diffondere un messaggio culturale molto particolare riuscendo a coniugare in modo ideale la perfezione formale dell’epoca classica al surrealismo del teatro dell’assurdo. Confini sbiaditi anche nella sede della Fondazione, Palazzo Rhinoceros, situato accanto all’Arco di Giano e rinato grazie ad un intervento che unisce barocco e futurismo. Sintesi ben evidenziata all’ingresso da un rinoceronte di resina a grandezza naturale simbolo della classicità romana e allo stesso tempo dell’opera principale di uno dei principali protagonisti dell’assurdo, Ionesco.

azar anbardah foto di bacco

 

Ed è così che nel tempo si sono alternati negli spazi espositivi Michelangelo e Beckett, El Greco e Ionesco. Ora, una inedita mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini aperta al pubblico dal 6 giugno al 20 settembre, segna il primo impulso della vita culturale romana dopo la forzata pausa da virus. Pasolini, anch’esso simbolo dei confini di diverse discipline, partendo dagli eterni paradigmi della tragedia greca realizza una filosofia a sé stante dove “il senso di colpa” diventa schema di un punto d’incontro tra Einstein e il Tao, la filosofia delle masse e Heisenberg, il Buddha e il Vangelo secondo Matteo.

 

marisela federici raffaele curi foto di bacco

Sovrapposizioni che si delineano già dalla prima sala del percorso, buia e con uno sciame di lucciole che risplendono sulle pareti che, come ben spiegato, rappresenta una visione fanciullesca della vita, cara ai lirici greci e ripresa in un famoso pezzo di Pasolini del 1° febbraio 1975, “articolo sulle lucciole”, la cui scomparsa viene paragonata alla fine della democrazia.

alda fendi ninetto davoli raffaele curi foto di bacco

 

Il visitatore è accompagnato dalla musica dei titoli di testa del film Edipo re di Pasolini alternata alla voce dell’intellettuale durante le più famose interviste. Nella sala successiva una raccolta di 110 fotografie inedite scattate da Dino Prediali, nei giorni precedenti alla morte di Pasolini. Lo ritraggono nella sua casa di Sabaudia e in quella di Chia, vicino a Viterbo mentre è immerso nella scrittura e nella creazione delle sue opere. In un’altra sala, completamente oscurata, in una parete scritta in bianco c’è la poesia Supplica a mia madre, del 1962, tratta dal libro Poesie in forma di rosa.

ninetto davoli alda fendi foto di bacco (2)

 

La madre del poeta, protagonista e figura costante in molte altre poesie, ebbe enorme importanza nella vita psicologica ed esistenziale di Pasolini e i versi della poesia sono la spiegazione del suo dramma interiore spiegato in termini psicoanalitici e psicologici. La madre è parte in causa del suo comportamento sociale e il poeta spiega nell’opera, ovviamente tra le righe, la genesi psicogena di tale comportamento e della sua vita interiore che si riverbera in quella privata e sociale. Salendo al primo piano, nello spazio dedicato alle proiezioni, è proiettato il film Edipo re del 1967.

ninetto davoli foto di bacco (1)

 

Ai piani gigantografie di donne importanti nella vita di Pasolini, da Silvana Mangano – Giocasta in Edipo re – ad Alida Valli che interpreta Merope nello stesso film. La Fondazione ancora una volta ha centrato l’obiettivo e, complice l’atmosfera sublime che si respira nella struttura, è riuscita a illustrare magistralmente quella sintesi rincorsa da Pasolini per contemperare nella sua poesia l’esigenza di logicità, razionalità e storicità a quella del riferimento classicistico. Un buon riavvio per il mondo culturale romano che ora rimane in attesa del prossimo esperimento che, in un ideale ciclo di alternanza, dovrebbe prevedere l’ostensione di un’opera classica proveniente dall’Hermitage di San Pietroburgo con cui la Fondazione ha un accordo di collaborazione. A testimonianza che la cultura deve essere davvero patrimonio dell’umanità l’ingresso alle mostre è sempre gratuito. Anche per questo un grazie ad Alda Fendi, ispiratrice di tutte le iniziative.

alessia caruso fendi fabrizia scardamaglia foto di baccolocandina della mostramostra per pier paolo pasolini (2)alda fendi con la figlia alessia foto di baccogabbiano in terrazzaninetto davoli foto di bacco (3)alda fendi foto di bacco (1)silvana mangano nel film di pasolini edipo reninetto davoli alberto castelvecchi alessia ardesi foto di bacconinetto davoli alda fendi foto di bacco (1)alda fendi foto di bacco (2)raffaele curi alda fendi ninetto davoli foto di baccomostra fotografica di dino pedriali su pasolini (2)ninetto davoli marisela federici raffaele curi foto di baccomostra fotografica di dino pedriali su pasolini (3)raffaele curi marisela federici foto di bacconinetto davoli alda fendi foto di baccoalida valli nel film edipo re di pasolinialda fendi la figlia alessia alberto castelvecchi alessia ardesi marisela federici foto di baccomostra fotografica di dino pedriali su pasolini (1)

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....