CAFONALINO “DICA TRENTATRÉ” - IL CONCORSONE È UN DISASTRO, IL BILANCIO RISCHIA DI SALTARE, MA MARINO È DI BUON UMORE: SI TRAVESTE DA MEDICO E AUSCULTA IL CUORICINO DI SABELLI FIORETTI

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

1. MARINO COL CAMICE IN ONORE DI RADIO2
Chiara Paolin per il "Fatto quotidiano"

Gli iscritti al Concorsone sono furibondi, ma il sindaco è di buon umore. Ieri sera, ospite annunciato in coppia con Valeria Marini alla presentazione del volume antologico "Un giorno da pecora", Ignazio Marino s'è infilato il camice bianco e auscultato il cuoricino di Claudio Sabelli Fioretti, conduttore di Radio2. "Dica trentatré" ha ripetuto più volte il chirurgo in disarmo. E poi: "Come va il colesterolo?". "L'ho visto ieri sera, stava bene..." rispondeva comprensibilmente giulivo per lo spottone il Sabelli. Infine, Marino: "Mi manca la sala operatoria - ha ammesso - ma non mi sono ancora pentito delle mie scelte".


2. CONCORSONE, MARINO NON RISPONDE AL FATTO. E SE LA CANTA CON LA FALCHI (VIDEO)

 

Irene Buscemi per www.ilfattoquotidiano.it

Non risponde alle domande sul concorsone romano, ma si ferma volentieri per cantare con Radio Rock e i ragazzi del programma karaoke-bike. Il siparietto con il sindaco di Roma Ignazio Marino è avvenuto ieri sera, al termine della presentazione del libro ‘Un giorno da pecora' alla Feltrinelli di via Appia nuova.

Il primo cittadino era uno degli ospiti della serata. Molti degli appuntamenti in agenda erano stati annullati per occuparsi del maxi-concorso romano del 2010 che rischia di essere annullato per irregolarità. Una giornata campale per il sindaco. Sono state numerose le proteste online contro l'operazione trasparenza avviata dalla sua amministrazione.

Un gruppo di partecipanti al concorso sono scesi in piazza per dire no all'annullamento delle prove "Marino non scherzare con il nostro destino", "raccomandati a nostra insaputa" sono stati gli slogan della giornata. I vigili e i sindacati sono sul piede di guerra. Per questo ieri il sindaco ha incontrato una delegazione dei vincitori del maxiconcorso per sentire le loro ragioni. E proprio ieri era attesa la decisione della commissione d'inchiesta da lui istituita per stabilire se annullare o meno le prove

 

3. "UN GIORNO DA PECORA": LE GAFFE IRRESISTIBILI DI GASPARRI, BORGHEZIO & CO TUTTE IN UN LIBRO
Viviana Spinella per http://www.romaitalialab.it/

Con le parole della politica hanno costruito una trasmissione di successo: "Un giorno da pecora". Non c'è puntata dove le frasi più folli, irriverenti e divertenti dei nostri politici, pronunciate proprio ai microfoni di Radio due, non facciano notizia. Ieri sera Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro si sono presi la scena della libreria Feltrinelli di via Appia per presentare, in compagnia del sindaco Marino e della conduttrice Anna Falchi, il loro libro altrettanto di successo, "Un giorno da pecora", appunto, edito da Chiarelettere.

Un libro che ripercorre le fasi più salienti della politica italiana attraverso le gaffe dei suoi protagonisti. Uno su tutti? L'inimitabile Maurizio Gasparri. Ecco cosa scrivono di lui: "Noi con Gasparri ci divertiamo moltissimo. Possiamo dirgli di tutto. Lui incassa senza batter ciglio. Un po' perché continua a parlare a raffica senza ascoltarci, un po' perché ha una tale opinione di sé che niente riesce a ferirlo. È perfino convinto di essere bello. Questo è per colpa della moglie che gli ha detto di averlo sposato perché assomigliava ad Al Pacino.

Gasparri non sembra mai molto elegante. Ha un look impiegatizio da autista dell'Atac. Lina Sotis, maestra di stile, interpellata, gli consiglia di fare un nodo della cravatta piccolo. E poi la cravatta è sempre quella, celeste, a pallini, qualche volta rossa. Lui nega. Ci dice: «Ho cinquecento cravatte». Un vero patrimonio. A cinquanta euro l'una fanno venticinquemila euro. «Potrei cambiarne dieci al giorno... Ne ho a cinque pieghe, a sette pieghe. Quelle più preziose ne hanno di più perché hanno più stoffa»".

Se invece pensiamo a una polemica nata on air e divampata sui giornali, non possiamo non citare l'atteggiamento della Lega Nord nei confronti del ministro Kyenge.

"Il ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge non solo è donna, ma si permette anche di essere nera e di origini congolesi. Per i leghisti è una vera provocazione. E non permettono che passi sotto silenzio. Comincia il raffinato Mario Borghezio che arriva da noi il 29 aprile, il giorno dopo la formazione del governo. Noi, che cerchiamo sempre di comporre ogni motivo di dissidio, gli chiediamo se, nonostante le note posizioni leghiste, condivide la scelta di padre Letta di fare un ministro di colore. Borghezio si dimostra entusiasta. «Una scelta del cazzo.» È andata male. Cerchiamo di farlo ragionare. Niente da fare. «Ha la faccia da casalinga» dice compiacente".

E sul ministro Kyenge, o meglio sulla pronuncia del suo nome, è caduto ieri anche il sindaco Marino. Un vero mantra per i due conduttori. Kyenge, pronuncia: Chienghe. "Fin dal giuramento al Quirinale padre Enrico Letta, non uno qualsiasi, ma il premier, l'uomo che l'ha pescata nel mazzo, la presenta a Napolitano con voce impostata e istituzionale: «Cécile Kyenge». Con la «g» dolce quella del dottor Zivago, del «je» francese, tanto per capirci, quella di «O je je, o je je» di David Riondino". Beh, se ha sbagliato pure Letta, un'indecisione è concessa a Marino.

 

 

 

Taglio del nastro presentazione libro Taglio del nastro presentazione libro Taglio del nastro presentazione libro Sauro il fratello di Anna Rivedono la partecipazione di Berlusconi alla trasmissione Rachele Brancatisano Ignazio Marino e Serena Pagnani Registrazione di Scilipoti a Un Giorno da Pecora Pubblico

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)