
LA CASA BIANCA PROVA A TENERE A BADA NETANYAHU: WASHINGTON È CONVINTA CHE IL PREMIER ISRAELIANO APPROFITTI DELLE VIOLAZIONI DEL CESSATE IL FUOCO DI HAMAS PER TORNARE IN GUERRA E ROMPERE LA TREGUA – PER QUESTO, OGGI ARRIVA A TEL AVIV IL VICEPRESIDENTE JD VANCE, IL MEMBRO DELL’AMMINISTRAZIONE USA PIÙ ANTI-ISRAELE PER FARE DI NUOVO PRESSIONE SU “BIBI”. INSIEME A LUI, ANCHE I NEGOZIATORI STEVE WITKOFF E JARED KUSHNER, CHE HANNO RIVELATO DI AVER TRATTATO DIRETTAMENTE CON HAMAS: “DOPO IL RAID ISRAELIANO A DOHA CI SIAMO SENTITI UN PO’ TRADITI. TRUMP HA PENSATO CHE ISRAELE STAVA FINENDO FUORI CONTROLLO E CHE ERA IL MOMENTO DI ESSERE DURI” – IL LEADER DELL’AUTORITÀ NAZIONALE PALESTINESE, ABU MAZEN: “HAMAS È UN OSTACOLO ALLA PACE. CHIEDERÒ ANCHE ALL'ITALIA DI RICONOSCERE LO STATO DI PALESTINA"
STEVE WITKOFF - JARED KUSHNER - 60 MINUTES
'USA PREOCCUPATI CHE NETANYAHU RIPRENDA LA GUERRA A GAZA'
(ANSA) - Washington teme che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa porre fine al cessate il fuoco a Gaza e tornare alla guerra contro Hamas, riporta il New York Times. C'è una crescente preoccupazione nell'amministrazione che Netanyahu possa agire attivamente contro l'accordo di pace mediato dal presidente americano Donald Trump, afferma il rapporto del quotidiano Usa citando funzionari americani.
BENJAMIN NETANYAHU REGALA UNA COLOMBA DORO A DONALD TRUMP
Durante la loro visita in Israele, il vicepresidente J.D. Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner stanno pianificando di fare pressione su Israele - dicono le fonti del Nyt - affinché non indebolisca l'accordo. Il rapporto afferma inoltre che sono in corso trattative con la Turchia per l'invio di una squadra specializzata per aiutare a localizzare i corpi degli ostaggi israeliani scomparsi a Gaza, che Hamas ha affermato di avere difficoltà a localizzare.
MO: ISRAELE, IDENTIFICATA ULTIMA SALMA RESTITUITA DA HAMAS
(Adnkronos) - Appartiene a Tal Haimi la salma restituita ieri sera da Hamas a Israele. Lo conferma l'ufficio del premier israeliano. Haimi, sergente maggiore, è stato ucciso nel kibbutz di Nir Yitzhak nell'attacco del 7 ottobre del 2023 e il suo corpo era stato portato a Gaza.
TRUMP MANDA VANCE IN ISRAELE CRESCE IL PRESSING SU NETANYAHU
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
Sono passati undici giorni e già devono ritornare. Se l’aspettavano: hanno applicato ai negoziati il motto da immobiliaristi proclamato da Jared Kushner: «Prima ottenere il sì, poi sistemare i particolari».
I dettagli questa volta però sono molto vaghi, il piano in venti punti di Donald Trump — che il genero e l’inviato Steve Witkoff hanno imposto ai contendenti — sta tutto in una pagina, le complessità del Medio Oriente ridimensionate a un foglio dattiloscritto. Come dimostrano le battaglie di domenica il cessate il fuoco vacilla e vacillerà.
Per queste ragioni gli americani accelerano. Oggi a Tel Aviv atterra anche JD Vance, che i commentatori locali considerano il meno paziente con Benjamin Netanyahu e il meno pro-Israele nell’attuale amministrazione: il vicepresidente visita le aree della Striscia dov’è si trova Tsahal, abbastanza da vicino per vedere la devastazione dei villaggi e delle cittadine palestinesi ridotte in macerie. Witkoff e Kushner — altro messaggio a Netanyahu — si sono fatti precedere da un’intervista a «60 minutes», il programma giornalistico di punta dell’emittente Cbs .
Ancora una volta in coppia, porgendosi le battute, enfatizzando l’uno il ruolo dell’altro.
Witkoff racconta che il raid ordinato da Bibi in Qatar per cercare di eliminare i negoziatori di Hamas «ci ha fatto sentire un po’ traditi». Kushner rincara: «Trump ha pensato che gli israeliani stavano finendo fuori controllo, che era il momento di essere molto duri perché stavano prendendo decisioni contrarie ai loro interessi nel lungo periodo».
Witkoff svela di aver ricevuto l’autorizzazione dal presidente a incontrare qualche giorno dopo il principale bersaglio dei missili: Khalil Al Hayya, nominato da Yahya Sinwar, il pianificatore della mattanza del 7 ottobre 2023 eliminato un anno fa, come leader all’estero.
a gaza esecuzioni sommarie dei miliziani di hamas
Gli americani considerano Hamas una organizzazione terroristica e ufficialmente non dovrebbero avere contatti diretti. «Abbiamo espresso le condoglianze per il figlio ucciso in quel bombardamento e gli ho detto che entrambi facciamo parte di un club tragico: genitori che hanno seppellito i figli». Il primogenito Andrew è morto a 22 per overdose da oppioidi e Witkoff ha spesso parlato di questo dolore con i famigliari degli ostaggi israeliani.
La pressione su Netanyahu non significa alleggerirla sui capi fondamentalisti. «Se non rispettano la tregua, li annienteremo e loro lo sanno. L’esercito israeliano può rientrare dentro a tutto il territorio in 2 minuti, però non ho ancora detto di farlo», ha avvertito ieri Trump dalla Casa Bianca. […]
«HAMAS OSTACOLO ALLA PACE, DEVE CONSEGNARE LE ARMI L’ITALIA RICONOSCA LA PALESTINA»
Estratto dell’articolo di Greta Privitera per il “Corriere della Sera”
[…] Il presidente Mahmoud Abbas detto Abu Mazen «arriva fra un attimo» […]. L’ufficio dà le spalle a quello del suo predecessore Yasser Arafat, leader venerato dal popolo. Da 20 anni alla guida dell’Anp, il presidente ottantanovenne è criticato da alcuni palestinesi. Altri, invece, lo considerano un uomo pragmatico. […] Il 7 novembre incontrerà Giorgia Meloni, Sergio Mattarella e Papa Leone XIV.
Qual è la sua opinione sul piano di Donald Trump?
MILIZIANO DI HAMAS CIRCONDATO DAI BAMBINI
«Abbiamo accolto con favore l’annuncio del presidente americano di un cessate il fuoco a Gaza e l’avvio della prima fase, che comprende la liberazione di ostaggi e prigionieri, l’ingresso di aiuti umanitari gestiti dalle Nazioni Unite e il ritiro delle forze occupanti nelle linee concordate. Siamo grati anche al lavoro dei mediatori e dell’amministrazione americana».
In questo piano, il ruolo dell’Anp appare poco chiaro.
il messaggio di abu mazen all onu 2
«Lo Stato di Palestina è l’autorità sovrana su Gaza. È quindi fondamentale ristabilire il collegamento con la Cisgiordania attraverso le leggi, le istituzioni e il governo, tramite il Comitato Amministrativo Transitorio e le forze di sicurezza legittime.
Abbiamo concordato la presenza temporanea di una forza di stabilizzazione arabo-internazionale, con mandato del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E accogliamo con favore un ruolo dell’Italia. Ora vanno fermate tutte le misure israeliane che minano la soluzione dei due Stati».
Quali sarebbero?
«Per esempio, il trattenimento dei fondi palestinesi che devono essere sbloccati.
JARED KUSHNER - STEVE WITKOFF A GERUSALEMME
Vogliamo finisca l’assedio alla nostra economia, l’espansione delle colonie, il terrorismo dei coloni, l’annessione di terre e le aggressioni contro i luoghi santi islamici e cristiani. La Dichiarazione di New York della Conferenza Internazionale per la Pace condurrà a passi irreversibili verso una pace duratura».
Nel piano, si legge anche che l’Anp dovrà dimostrare di aver riformato le sue istituzioni. Su cosa state lavorando?
«Sulla costruzione di uno Stato moderno, democratico e non militarizzato, sull’organizzazione di elezioni presidenziali e parlamentari entro un anno dalla fine della guerra, e sulla preparazione di una costituzione provvisoria che sarà annunciata nei prossimi mesi. Lavoriamo anche a due norme sulla legge elettorale e sui partiti».
[…]
Come commenta i video delle esecuzioni in piazza di Hamas a Gaza?
«Condanniamo con fermezza le esecuzioni sommarie compiute da Hamas contro decine di cittadini, commesse al di fuori di ogni quadro legale e senza alcun processo equo.
Hamas è responsabile di queste esecuzioni orrende e inaccettabili, che costituiscono una violazione dei diritti umani e un grave attentato allo Stato di diritto.
Sono azioni che danneggiano gli interessi del nostro popolo e mirano a perpetuare il controllo di Hamas su Gaza, offrendo pretesti all’occupazione e ostacolando la ricostruzione. Ostacolano anche l’unificazione delle istituzioni statali sotto un’unica autorità legittima, un’unica legge e un’unica forza di sicurezza».
Crede che i miliziani accetteranno il disarmo?
«C’è una richiesta internazionale di disarmo che Hamas ha approvato. Inoltre, non dovranno avere alcun ruolo nel governo di Gaza: le armi vanno consegnate».
Abbandoneranno mai la strada della violenza?
«Hamas ha ancora la possibilità di trasformarsi in un partito politico, se adotterà i principi dell’Olp — che riconosce Israele —, rispetterà i suoi impegni internazionali e sosterrà la soluzione dei due Stati».
Lei la sostiene ancora, nonostante la situazione in Cisgiordania, o considera anche l’idea di uno Stato unico?
«La soluzione dei due Stati resta l’unica opzione per garantire pace, sicurezza e stabilità nell’intera regione. […]».
Questa ultima ondata di riconoscimenti dello Stato di Palestina ha contribuito alla tregua?
«[…] Non si tratta di un gesto simbolico, ma di un riconoscimento politico e giuridico del diritto del popolo palestinese alla propria statualità. […] Dopo l’attuazione della prima fase del piano, chiederò anche al governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina». […]
esecuzioni pubbliche by hamas nella striscia di gaza 2
esecuzioni pubbliche by hamas nella striscia di gaza
valico di rafah