
"CI RIFIUTIAMO DI PRENDERE PARTE ALLA GUERRA ILLEGALE DI NETANYAHU" - CRESCE IL NUMERO DI RISERVISTI DELL'ESERCITO ISRAELIANO CHE NON INTENDE IMBRACCIARE LE ARMI PER ANDARE A COMBATTERE A GAZA: "IL RIFIUTO È UN DOVERE PATRIOTTICO. LA DECISIONE DI LANCIARE UN'OPERAZIONE PER LA CONQUISTA DEFINITIVA DI GAZA È ILLEGALE. METTERÀ A RISCHIO GLI OSTAGGI, I SOLDATI E I CIVILI" - LO SCAZZO ALL'INTERNO DEL GABINETTO DI GUERRA DELLO STATO EBRAICO, DOVE IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO, EYAL ZAMIR, FRENA SULL'INVASIONE DI GAZA...
Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “la Stampa”
benjamin netanyahu - offensiva militare su Gaza City
La singola chiamata alle armi più vasta dall'inizio del conflitto a Gaza contro Hamas – tra 40.000 e 50.000 riservisti – coglie le famiglie israeliane nel secondo giorno di ritorno a scuola dei figli, aggrappate a professioni e lavori da incastrare fra i turni del servizio militare, a meno di un mese dalle festività ebraiche. E poi, ci sono le remore morali. Pesa la preoccupazione che l'offensiva a Gaza City metta in pericolo le vite degli ultimi ostaggi. E gli scontri tra i vertici militari e il governo si insinuano fino ai ranghi più bassi dell'esercito.
benjamin netanyahu nella striscia di gaza
C'è una flessione nella risposta all'Ordine 8, la chiamata immediata in circostanze di emergenza. Non serve che lo Stato Maggiore la quantifichi – e non intende farlo – perché è palpabile. Il tema è tra i più delicati, quasi un tabù, nella sensibilità degli israeliani.
Sono panni sporchi che, per i più, dovrebbero essere lavati rigorosamente in casa. La maggioranza dei miluim (i riservisti) preferisce sottrarsi adducendo motivi personali o finanziari.
Ma la frustrazione e l'avversione verso il governo – le famiglie degli ostaggi lo descrivono impegnato in una «nuova operazione: "Chiudete gli occhi e tappatevi le orecchie"» – ha spinto un gruppo di oltre 350 riservisti ad annunciare pubblicamente che non si presenteranno più in servizio, se chiamati a combattere.
SFOLLATI A VENEZIA - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Sono i "Soldati per gli ostaggi", gruppo vicino alla sinistra antiguerra di "Standing Together", contrari alla conquista di Gaza City. «Ci rifiutiamo di prendere parte alla guerra illegale di Netanyahu – spiega il sergente riservista Max Kresch, medico combattente – e consideriamo il rifiuto un dovere patriottico».
Lo affianca il capitano, anche lui riservista, Ron Feiner: «La decisione di lanciare un'operazione per la conquista definitiva di Gaza è chiaramente illegale. Metterà a rischio gli ostaggi, i soldati e i civili». Già una volta Feiner ha affrontato il carcere per il suo aperto rifiuto al richiamo alle armi.
Il capo di Stato Maggiore, il ramatkal Eyal Zamir, ha due posture. Quella pubblica, con cui conferma che «l'operazione a Gaza City è già in corso» e ai riservisti richiamati assicura: «Non vogliamo niente di meno di una vittoria decisiva». È l'atteggiamento che risponde ai richiami all'ordine del primo ministro Benjamin Netanyahu. Anche lui si è rivolto ai soldati con un video per ricordare:
benjamin netanyahu con la mappa della striscia di gaza 1
«Stiamo combattendo una guerra giusta come nessun'altra. Stiamo affrontando la fase decisiva». I raid israeliani nella Striscia, registrano le fonti mediche palestinesi locali, hanno ucciso almeno 100 persone ieri, 35 nella città di Gaza. Poi c'è il lato del ramatkal che il governo disapprova, considerato «debole» dai ministri più estremisti.
Perché a porte chiuse si oppone all'occupazione militare della City nella Striscia e, dicono fonti militari ai media israeliani, perché ha tentato di evitare una mobilitazione su larga scala e persino proposto al governo piani operativi alternativi, che sono stati respinti.
blitz dell esercito israeliano in cisgiordania
Parte dei riservisti richiamati sono destinati a sostituire le forze regolari di stanza in Cisgiordania, dove resta alta la tensione, sul campo e diplomatica. A Hebron, ieri è stato arrestato il sindaco, Tayseer Abu Sneina, accusato di sostegno a Hamas e alla Jihad islamica palestinese. Abu Sneineh era stato condannato all'ergastolo nel 1980 per aver ucciso, insieme con una cellula terroristica, sei studenti ebrei ortodossi, tra cui due cittadini americani e un canadese, alla Grotta dei Patriarchi. [...]
Netanyahu intende invece convocare a breve, forse giovedì, una riunione ristretta per discutere le implicazioni di sicurezza legate alla mossa diplomatica verso uno Stato di Palestina e una risposta con l'eventuale annessione de facto di «Giudea, Samaria e Valle del Giordano», cioè di tutta la Cisgiordania. Nelle acque del Mediterraneo continua la navigazione della Global Sumud Flotilla. [...]
blitz dell esercito israeliano in cisgiordania
EYAL ZAMIR
EYAL ZAMIR
ESERCITO ISRAELE
blitz dell esercito israeliano in cisgiordania 4